Il presidente di Confapi Padova Carlo Valerio è intervenuto nel corso del talk show di approfondimento Tv7 Match a Tv7 Triveneta, venerdì 22 settembre. Al centro del dibattito il referendum consultivo del 22 ottobre per l’autonomia di Veneto e Lombardia.
«Mi esprimo a titolo personale e dico che secondo me occorre fare chiarezza, e spiegare ai cittadini a cosa serve, quali risultati potrà avere e quanto costa, per evitare di trasformare l’argomento a una mera questione di tifo. Il referendum è stato già cassato in diversi punti, in particolare per la parte economica. Ne resta in piedi uno, su un argomento su cui la Regione è già titolata a prendere decisioni senza bisogno di ulteriori consultazioni popolari. Il quesito è semplice e prospetta opportunità che comunque sarebbero state alla portata del Veneto, ma questo ai cittadini non viene detto: a loro viene invece presentata la questione come: votate sì e tutto cambierà. Non è così. Ecco perché dico che serve chiarezza. Mi sembra che questa sia diventata una corsa dire “io sono più veneto di te” in cui tutti si dicono favorevoli, ma è una visione distorta» ha sottolineato Valerio.
«Cosa chiedono, allora, gli imprenditori? Un imprenditore non vuole lavorare con i soldi della Regione o dello Stato. Noi non chiediamo aiuti o l'autonomia, ma che chi ci governa ci metta nella condizione di poterlo fare con la massima serenità. Sulla possibile maggiore autonomia di cui si discute sarebbe il caso di ricordare a che cosa potrebbe essere applicata, se avrà un effetto e se lo stesso effetto si sarebbe potuto ottenere in altri modi. Senza affrontare poi il tema della qualità della classe dirigente che vuole questo referendum. Quello che abbiamo fatto nel Veneto con le due banche e con il Mose, forse lo scandalo europeo più grande in assoluto degli ultimi anni, con la Pedemontana e via citando esempi, ci spinge a chiederci se veramente questa classe dirigente è all’altezza delle maggiori responsabilità che chiede».
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