Tiburli (General Fluidi): «Il Governo torni a rivalutare l’alternanza scuola/lavoro»
Nel 2018 è stato raggiunto l’apice, con il 45% delle imprese che “denunciano” la difficoltà a trovare i profili con le competenze adeguate. Il fenomeno non è solo italiano ma europeo e lo registra Eurostat: sono oltre 3,8 milioni i posti di lavoro vacanti nel continente. Si tratta di posti di lavoro retribuiti che siano nuovi o già esistenti, liberi o in procinto di diventarlo. Il trend è in forte crescita (+27%) se si pensa che a inizio 2016 i posti vacanti erano circa 3 milioni. Da questi numeri è partita l’analisi della puntata di Sky Tg24 economia di mercoledì 20 febbraio a cui è intervenuto da Padova Andrea Tiburli, titolare di General Fluidi - azienda leader nel settore dell’oleodinamica specializzata in progettazione e realizzazione di sistemi, impianti e componenti per l’industria meccanica - chiamato a dialogare in studio con Michele Geraci, sottosegretario allo Sviluppo economico nel Governo Conte e Francesco Boccia (Pd) politico, economista e accademico italiano.
«Siamo tutti alla ricerca di una fascia media di lavoratori che si fa fatica a reperire, e mi riferisco in particolar modo a operai specializzati e periti meccanici. Gli imprenditori che telefonano a scuola per trovare figure del genere sono tante, lo facciamo anche noi, contattando gli istituti tecnici del territorio», la testimonianza di Tiburli. «La nostra è una piccola realtà, che ha bisogno di inserire uno o due addetti all’anno, vuoi per ampliamento o per semplice ricambio generazionale. Ma da membro del Consiglio direttivo di Confapi Padova posso confermare che il problema è ampiamente diffuso anche nel nostro territorio. L’ultimo ragazzo l’abbiamo inserito dopo uno stage iniziato a luglio che ha portato all’assunzione con il contrato di formazione di 1.415 euro al mese: credo sia un discreto stipendio per un ragazzo appena uscito dalle superiori. Cosa chiediamo al Governo? Di rivalutare l’alternanza scuola/lavoro, dopo che sono state ridotte enormemente le ore dedicate. È un modo per i ragazzi di capire la realtà del mondo del lavoro e per noi imprenditori di indirizzarli nella loro specializzazione. Il problema è appunto che c’è un buco formativo, perché scuole e imprese non si parlano e in un Paese basato su piccola industria e artigianato la questione è seria».
Ma quali sono le competenze più richieste nel mondo? Mentre l’intelligenza artificiale - si legge in un report di Manpower, colosso globale del recruiting - sta aumentando rapidamente ciò che può essere automatizzato, la tecnologia sta tratteggiando una nuova fisionomia, anziché sostituire, i ruoli richiesti. Gli operai specializzati - come elettricisti, saldatori, meccanici -, i rappresentanti di vendita, gli ingegneri, gli autisti e i tecnici, sono state tra le prime 5 professionalità più difficili da trovare negli ultimi 10 anni. Un datore di lavoro su 4 dice che trovare operai specializzati nel 2018 è stato più difficile rispetto all’anno precedente.
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Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
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