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ADDIO AGLI 830 DISTRIBUTORI SHELL IN ITALIA, ne parliamo con Antonio Belluco

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Antonio Belluco, titolare di tre stazioni di servizio a Padova: «Diventeremo tutti punti vendita Q8: 800 clienti al giorno cambieranno abitudine»

Il marchio Shell abbandona la rete dei distributori di carburanti in Italia e verrà sostituito da Q8. È quanto prevede l’accordo raggiunto da Shell e Kuwait Petroleum International per la cessione delle partecipazioni attive nei business Shell Rete, Aviazione, Supply e Distribuzione in Italia. «E’ un’operazione di cui siamo molto orgogliosi: dà un nuovo assetto al mercato petrolifero nazionale ed è un’ulteriore significativa tappa della storia del nostro gruppo che, a 30 anni dal suo ingresso in Italia, diventa oggi il secondo operatore del mercato petrolifero, dopo ENI. La nostra rete passa da 2700 a circa 3500 punti vendita e diventa più capillare, sostenibile ed innovativa, a tutto vantaggio dei consumatori e del sistema». Così commenta l’acquisizione Alessandro Gilotti, Presidente e AD della Kuwait Petroleum Italia S.p.A.

20 punti a Padova.
L’operazione che riguarda da vicino anche Padova e il Veneto: sono una ventina i punti vendita Shell che cambieranno “colore” in provincia, un centinaio in regione. Non sono stati noti i dettagli commerciali dell'operazione, ma a quanto si apprende l’accordo con Q8 rientrerebbe comunque nel piano di cessioni da 15 miliardi di dollari nei prossimi due anni annunciato dal ceo del colosso anglo-olandese, Ben Van Burden, lo scorso gennaio. La cessione di alcune attività italiane non riguarda i business Upstream, Gas & Power e Lubrificanti ed è in linea con la strategia di Shell volta a concentrare le attività globali in un più limitato numero di asset e di mercati dove possano essere più competitive.

«800 clienti al giorno cambieranno abitudini».
Sulla questione abbiamo sentito anche il padovano Antonio Belluco, gestore di tre punti vendita Shell (in Corso 13 giugno e in Corso Boston a Padova, e in autostrada in area San Pelagio). «Da tempo sapevamo che Shell aveva intenzione di lasciare il mercato italiano. Per quanto ci riguarda sappiamo che i colori dei distributori cambieranno entro la fine del 2015, ma in un certo senso sono decisioni che ci passano sopra la testa: il numero dei proprietari privati dell’aree di servizio in realtà è limitato, per la maggior parte noi siamo affittuari e i nostri contratti proseguiranno sotto il marchio Q8». Per certi aspetti, il cambiamento più rilevante è per i clienti. «Le nostre tre stazioni danno lavoro a una dozzina di persone, più di metà delle quali lavorano nel punto vendita in autostrada, dove abbiamo una media di 800 clienti giornalieri». La media nel nostro paese è di 1,5 milioni di litri di carburante venduti a stazione. «Noi viaggiamo attorno ai 2 milioni di litri all’anno per il punto vendita in tangenziale» precisa Belluco.

Al benzinaio resta il 3%. Numeri imponenti, eppure su cinquanta euro di benzina fatti dal consumatore meno di 1,50 vanno a finire nelle tasche dei benzinai. Calcolatrice alla mano, il grosso della spesa è dovuta ad accise e Iva. Ogni 50 euro di pieno, infatti, 20,46 euro sono di accise e 6,20 di Iva. A questo vanno aggiunti i costi del prodotto: il 37% del totale (poco meno di 19 euro) vanno a coprire le spese della materia prima, della raffinazione, dello stoccaggio e del trasporto. Se il ricavo complessivo lordo è di 3,22 euro, quello del gestore si assottiglia a 1,43 euro: meno del 3%.

L’addio dei supermercati Billa. Non c’è solo Shell a lasciare l’Italia. Prosegue la cessione dei supermercati Billa da parte della tedesca Rewe. A fine giugno il gruppo aveva alienato un primo pacchetto di 53 filiali, perlopiù dislocate a Nord Ovest, ai francesi di Carrefour. Ora altri 50 market Billa, questa volta del Nordest, andranno al retailer italiano Conad. Di questi, secondo il sito online undici sono a Padova, dieci a Venezia e altrettanti a Vicenza, cinque a Treviso, quattro a Rovigo e uno solo a Belluno. I restanti sono tra Pordenone, Udine e Trieste. l Gruppo Rewe, con sede a Colonia, in Germania (3.600 punti vendita e 75 mila dipendenti) ha deciso di cedere tutti i supermercati con l’insegna Billa, la società fondata nel 1953 a Vienna da Karl Wlascher, acquistata dai tedeschi nel 1996. Billa Italia, con sede amministrativa a Rozzano sul Naviglio (Milano) e logistica per il Nordest a Carmignano di Brenta, gestisce, in tutto il Nord, 139 punti vendita, con 3.784 dipendenti tra impiegati, magazzinieri, commesse e cassiere. Nel Veneto i negozi sono complessivamente 52 dei quali 13 a Padova e provincia. Il gruppo austriaco-tedesco ha comunicato che la drastica scelta è stata presa perché, in molte province italiane, registra un calo generalizzato del fatturato.

Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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