Il nuovo polo da 35 milioni di euro nel settore della cura e la protezione degli ambienti civili, domestici e professionali e del giardinaggio racchiude la padovana Vebi a la forlivese Bleu Line, unendo ricerca, sviluppo e nuove visioni di business. Con importanti ricadute sul territorio.
Un nuovo polo produttivo e distributivo nel settore della cura e la protezione degli ambienti civili, domestici e professionali e del giardinaggio. Nasce Leonardo Lifescience Group, realtà che racchiude in sé tre grandi soggetti come la padovana Vebi Istituto Biochimico, guidata da Luigi Bazzolo e particolarmente focalizzata negli asset di Ricerca e sviluppo e produttivo, la forlivese Bleu Line, guidata da Gloria Padovani e Giovanni Bazzocchi, con una spiccata forza distributiva tecnica e commerciale per il mercato professionale, e Stefano Gualdi, nome noto nel settore, che ha saputo e voluto unire queste tre forze diversamente strategiche per un business in continua evoluzione. Il nuovo polo, che raggruppa imprese che hanno chiuso il 2023 con un fatturato che supera i 35 milioni di euro, è stato presentato ufficialmente nella cornice di Pestmed 2024, la fiera dedicata ai professionisti del pest management e della sanificazione, a Bologna.
«Costituiamo una holding che avrà sede a Milano», precisa il dottor Bazzolo, già presidente di Unionchimica Confapi Padova. «All’interno della nuova SpA confluirà il settore biochimico di Vebi (mentre la parte dell’azienda che si occupa del settore cosmetico resterà autonoma), e la Bleu Line. Le due aziende, pur appartenendo al 100% al neo costituendo Gruppo, rimarranno indipendenti al fine di mantenere un’adeguata autonomia, snellezza operativa e reattività sul mercato. Un nuovo modello di aggregazione che consente di unire massa critica, visioni, operations e strategie. Quanto viene prodotto dalla Bleu Line, azienda leader nel campo del settore della disinfestazione, verrà portato negli stabilimenti di Borgoricco, per i quali sono già iniziate le operazioni di ampliamento. Allo stesso tempo, la forza vendite del settore professionale di Vebi è confluita in Bleu Line».
Le ricadute saranno importanti e immediate anche in termini di nuova forza lavoro.
«Attualmente in Vebi contiamo un centinaio di dipendenti e in Bleu Line circa 35, ai quali dobbiamo aggiungere un’ottantina di agenti della rete vendita. Almeno una decina di nuove figure, anche a livello corporate, ci serviranno fin da subito. Ma stiamo cercando anche risorse da inserire nel settore R&S. Per quanto riguarda lo stabilimento produttivo, stiamo già lavorando a un’espansione di altri 850 mq rispetto all’attuale struttura a Borgoricco che si sviluppa su un’area di circa 10.000 mq, ma abbiamo già contattato il Comune per avere i permessi per realizzare un ulteriore importante ampliamento».
Che fase sta vivendo il mercato nel vostro settore?
«Solo noi di Vebi abbiamo chiuso il 2023 superando i 24 milioni di fatturato, a cui si aggiungono gli 11 di Bleu Line. Già nei primi due mesi del 2024 abbiamo registrato un incremento di richiesta di prodotti molto importante, dovuto in parte al fatto che il mercato si è risvegliato dopo due anni di stasi, sia nel mercato professionale che domestico. Dopo una fase in cui è stato dato fondo ai magazzini ora si è tornati a produrre, nel settore ci sono fiducia e prospettive solide. Parliamo di un mercato che, per quanto ci riguarda, è basato per il 50% sulla domanda in Italia e per l’altro 50% dall’estero, sia direttamente che indirettamente. Nel futuro prevediamo di espanderci sempre più fuori dai confini nazionali. Tra i prodotti che escono dai nostri impianti, ad esempio, in questo momento è aumentata di molto la richiesta di formulati specifici per il controllo dei roditori infestanti; un problema ricorrente di igiene e salute pubblica che viene risolto con prodotti regolarmente autorizzati dal Ministero della Salute. A tutto ciò si aggiunge una costante e crescente richiesta di soluzioni e prodotti per il controllo degli insetti ed in particolare delle zanzare quali vettori di pericolose malattie».
La scelta di battezzare il polo Leonardo Lifescience Group ha origine proprio da questa voglia di espandersi?
«È un nome che riassume le peculiarità italiane. Se in un’unica parola, conosciuta anche all’estero, vogliamo dare l’idea di innovazione, creatività e genialità, Leonardo è la prima a cui pensi».
A “benedire” il nuovo polo, nel corso di Pestmed, anche il presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini.
«Ha apprezzato l’iniziativa, comprendendo che stiamo aprendo una via importante, che ci vuole coraggio ad imboccare».
Perché parla di “coraggio”?
«Perché il nostro è un mercato molto maturo, in cui occorre investire molto in R&S e in dossier registrativi: parliamo di investimenti di milioni di euro. C’è bisogno di spazio, di macchine e sempre più automazione, di molta elettronica e informatica. E, se non hai un piano di sviluppo, non sei attrattivo nei confronti di chi può portare ulteriore crescita. Ecco, in un mercato in cui la tendenza è quella di fondere capacità e competenze diverse, in Vebi abbiamo saputo anticipare i tempi dando vita ad un nuovo gruppo industriale che saprà esprimere valori e professionalità più ampie per il mondo della cura e la protezione degli ambienti civili, domestici e professionali. Non è così scontato realizzare qualcosa del genere, specie in Veneto, dove prevale ancora la logica dei “campanili”. Ma è un modello che va superato, se si punta sul serio alla crescita. Solo unendo progetti, valori e regole si può crescere, soprattutto quando ti rapporti a mercati maturi e che richiedono investimenti.
È questo il fondamento che ci ha unito tutti».
A proposito di innovazione, nel corso di Pestmed, Vebi Tech ha presentato tre nuovi insetticidi frutto dell’attività di ricerca e sviluppo interna all’azienda.
«La gamma è destinata ad allargarsi. In parte per la ridefinizione in Leonardo Lifescience Group dei due cataloghi delle aziende, ma soprattutto perché non è possibile rimanere fermi. In particolare, nel controllo degli infestanti: i mezzi utilizzati oggi saranno fortemente limitati in futuro dalle direttive della Comunità Europea, prevedono un migliore impatto nel risk management, in primis per l’ambiente.
È in questa direzione che ci si deve muovere, ed ecco perché occorre irrobustire il settore R&S al fine di ottenere soluzioni sempre più efficace e meno pericolose.
Lei rimarrà Ad di Vebi, Bazzocchi Ad di BleuLine, Gualdi il presidente del CdA di Leonardo Lifescience Group.
«Un ruolo in cui sto benissimo», sorride Bazzolo. «Con Gualdi collaboriamo e ci stimiamo da più di 25 anni, a suo tempo era lo stesso con suo padre. La nostra storia parte da lontano, alla base ci sono stima reciproca e comunione di valori. Questo è un aspetto fondamentale nel momento in cui costituisci una partnership che vuole durare negli anni».
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova