Il direttore del Confidi Fabio Cutrera: «Aiuteremo le imprese ad affrontare l’impatto della ristrutturazione del sistema»
Prima riunione del comitato tecnico di Confapifidi a Padova: 12 gli imprenditori coinvolti nel gruppo di lavoro che accompagnerà le pratiche in una valutazione che sappia guardare oltre gli indicatori di bilancio, evidenziando la storia imprenditoriale, il know how industriale e il contesto territoriale. Di fatto, a disposizione delle imprese c’è un nuovo strumento per l’accesso al credito. Ne parliamo con il direttore di Confapifidi Fabio Cutrera.
Partiamo dalla situazione generale del sistema creditizio: sebbene da più parti si parli di una ripresa dell’attività creditizia a supporto delle imprese, la questione resta complessa. L’ultimo rapporto di Banca d’Italia relativo al Veneto, datato giugno 2017), rileva un’ulteriore contrazione del credito concesso alle imprese (anche se in attenuazione), con una marcata selettività sulla base della presunta rischiosità delle stesse (rating): se la contrazione totale è risultata pari al 2,8%, quella nei confronti delle imprese considerate “più rischiose” è stimata al 12,9%.
«In un contesto del genere c’è una sorta di aggravante: la Regione deve infatti anche affrontare l’impatto del riassetto del sistema creditizio a fronte dell’epilogo delle due Banche venete» spiega il direttore del Confidi Cutrera. «Imprese oggi con due o addirittura tre rapporti creditizi si troveranno di fatto ad affrontare l’unificazione degli stessi, dove la sommatoria di quanto precedentemente accordato in termini di affidamento potrebbe non configurarsi come una semplice operazione matematica».
E allora, arriviamo alla domanda diretta: perché Confapifidi apre in Veneto?
«Per fare quello che pensiamo di saper fare. Valutare le imprese, in particolare di matrice industriale di cui siamo emanazione, caso per caso, per decidere se rischiare o meno. Utilizziamo sistemi di rating e scoring ma non ci fermiamo a quelli. L’impresa resta al centro della valutazione, non solo per i numeri che esprime, ma che potrà esprimere e valutando se le negatività registrate nel passato, si possano ritenere superate o superabili, e quindi rischiare. Un lavoro difficile, ad alto rischio, ad alto costo (valutare caso per caso, costa), ma necessario. Ogni impresa che si distrugge per asfissia di credito, che avrebbe potuto continuare ad operare, crea un danno a catena: gli attivi non valgono più nulla, i debiti ci sono tutti e non si riescono a pagare, i fornitori soffrono, le banche ci perdono, i dipendenti restano a casa, i mutui casa degli stessi sono compromessi, ecc.. Ed è doveroso sostenere le imprese anche deboli se in continuità aziendale. Non si tratta di tenere in vita forzatamente imprese decotte, ma neanche di decretarne la fine sulla base si valutazioni automatiche, per un algoritmo, più sofisticato che sia, che di fatto divide "buoni" dai "cattivi". Quindi, l’avvio dell’unità locale presso Confapi Padova, con l'insediamento del Comitato tecnico d’area, avvicinerà la valutazione del merito di credito al territorio, integrandola».
E c'è anche una riflessione da fare sul Fondo di Garanzia.
«Esatto. Come nel resto d’Italia, anche in Veneto il credito alle PMI, ammissibili alla garanzia di Stato, passa tramite il Fondo di Garanzia, nel rapporto diretto Banche/Stato. Nel solo primo trimestre del 2017 sono stati accolti 3.304 finanziamenti per 511 milioni di euro di finanziato (e garanzie rilasciate per 358 milioni). Di questi 3.304 finanziamenti, 2.482 riguardano la garanzia diretta verso le Banche, per 445 milioni di euro di finanziato. I finanziamenti tramite i Confidi sono 810 per 66 milioni di euro di finanziato. Il Fondo di Garanzia continua a crescere e a rappresentare la principale opportunità, ma anche discriminante, per la concessione del credito da parte delle Banche. Bene, quindi lo Stato provvede direttamente a garantire perché le imprese siano finanziate dalle banche. Il sistema di accesso alla garanzia è pressoché automatico, fatto ora di soli dati di bilancio, secondo uno scoring che assegna punti su dati storici degli ultimi due bilanci approvati, a volte, quando si finanzia un’impresa, vecchia già di più di un anno. Ma non sappiamo nulla di quanto credito è stato chiesto alle Banche e non concesso, ovvero neanche chiesto, da parte di imprese fuori parametri di ammissione. Sono queste effettivamente le meno sane? Lo scoring è infallibile? Certo che no, è uno strumento di ausilio ma trattandosi di fondi pubblici non può essere che così, selettivo sulla base di parametri predefiniti. Però le imprese comunque sane, fuori da questi scoring, che fine hanno fatto? Hanno continuato ad operare in tranquillità ottenendo quanto necessitavano senza che le Banche o i Confidi accedessero alla garanzia di Stato?».
Nel frattempo il credito alle imprese continua a contrarsi.
«Lo studio di Banca d’Italia di questo mese ci dice che il credito in Veneto si continua a contrarre verso le imprese valutate in termini di rating come più rischiose, che rappresentano 1/4 del totale (campione). Questo dato fa pensare che di fatto, lo strumento pubblico non sia stato in grado di arginare la contrazione del credito verso le imprese più deboli, che non sono poche (un quarto del totale è parecchio). Certamente, la crescita esponenziale della garanzia diretta del Fondo di Garanzia non ha, quindi, incrementato la concessione del credito».
A fronte di tutto questo, al fine di supportare le imprese associate, Confapi Padova ha strutturato con Confapi Credit un supporto specifico volto a prevalutare i possibili impatti sulle imprese e quindi individuare le azioni preventive da intraprendere. Inoltre, come annunciato nell’assemblea tenutasi il 30 giugno scorso, presso Confapi Padova opererà appunto Confapifidi, il Confidi emanazione del nostro sistema associativo che, in qualità di intermediario finanziario vigilato da Banca d’Italia e accreditato dal Fondo di Garanzia a certificare il merito di credito, può ampliare le possibilità di accesso al credito con le Banche convenzionate. Le aziende hanno la possibilità di contattare gli uffici dell’Associazione per valutare il posizionamento dell’impresa rispetto a tali tematiche: un incaricato di Confapi Credit e/o Confapifidi potranno far visita in azienda per valutare insieme la situazione, le prospettive e suggerire quindi le eventuali azioni da porre in essere, fornendo tutta l’assistenza nel caso necessaria.
LEGGI LA COMUNICAZIONE INVIATA AGLI ASSOCIATI SULL'AVVIO DEI LAVORI DI CONFAPIFIDI
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
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