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AUTONOMIA DIFFERENZIATA, MARTEDÌ IL VOTO AL SENATO. ZAIA: «MOMENTO STORICO»

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Dopo sei mesi di audizioni e pareri raccolti in Commissione si è avviata il 16 gennaio la discussione in Senato del disegno di Legge Calderoli sull’autonomia differenziata che definisce le procedure legislative ed amministrative da seguire per giungere ad una intesa tra Stato e Regioni che richiedono maggiori autonomie con il trasferimento delle funzioni di governo su materie importanti. Martedì 23 gennaio è previsto il voto finale sulla riforma da parte del Senato. Una volta approvata, passerà alla Camera. Quindi inizierà il confronto tra le regioni interessate, il Governo e il Parlamento per definire quali materie dovranno essere comprese. I tempi per la sua attuazione? Secondo Paolo Tosato (Lega), relatore in Senato, «potrà essere operativa entro la fine di questa legislatura».

Al testo, che conta 11 articoli, sono stati presentati 337 emendamenti, di cui una ventina con sostanza finanziaria, a cominciare da quello di Fratelli d’Italia sui Livelli essenziali delle prestazioni e sui relativi fondi, riformulato su richiesta del ministero dell’Economia: la nuova versione specifica che si assicurano «i medesimi Lep sull’intero territorio nazionale, ivi comprese le regioni che non hanno sottoscritto le intese al fine di scongiurare la disparità di trattamento tra regioni» e che ciò debba avvenire «coerentemente con gli obiettivi programmati di finanza pubblica e con gli equilibri di bilancio». In sostanza, l’emendamento impegna il governo a garantire parità di risorse sia a Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna, che hanno chiesto l’autonomia differenziata con i Lep, sia alle altre 12 regioni a regime ordinario. Con il vincolo dell’invarianza di bilancio: la devoluzione «dev’essere coerente con gli obiettivi di finanza pubblica», un nodo sciolto a ogni Finanziaria. Sui conti, in altre parole, pende la spada di Damocle del patto di stabilità UE e l’extradeficit di 12 miliardi nel 2024 è un macigno su ogni riforma.

IL NODO DEI LEP

Ma cosa sono i Lep? I “Livelli essenziali delle prestazioni”, o Lep, sono gli standard minimi dei servizi che devono essere garantiti in tutte le Regioni e rappresentano una tutela per i “diritti civili e sociali” dei cittadini, come sancito dalla Costituzione. Secondo la proposta di legge, l’entità di questi finanziamenti dovrebbe essere definita prima delle richieste di autonomia, ma lo stesso testo legislativo lascia anche alle Regioni la possibilità di stipulare un’intesa anche senza l’emanazione del decreto del presidente del Consiglio.

Le materie attribuibili alle Regioni sono indicate ai commi 2 e 3 dell’articolo 117 della Costituzione. Si tratta di: organizzazione della giustizia di pace; norme generali sull’istruzione; tutela di ambiente, ecosistema e beni culturali; rapporti internazionali e con l’Ue; commercio estero; tutela e sicurezza del lavoro; professioni; ricerca scientifica e tecnologica e sostegno all’innovazione per i settori produttivi; salute; alimentazione; Protezione civile; governo del territorio; porti e aeroporti civili; reti di trasporto e di navigazione; ordinamento della comunicazione; produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell’energia; previdenza complementare e integrativa; finanza pubblica e sistema tributario; promozione e organizzazione di attività culturali; casse di risparmio, casse rurali, aziende di credito; enti di credito fondiario e agrario.

Sul Disegno di legge esprimono preoccupazione le opposizioni che promettono battaglia in quanto una simile riforma a regime andrebbe a penalizzare soprattutto le regioni del Mezzogiorno che hanno meno risorse.

ZAIA: «GIORNATA STORICA, , IL NOSTRO IMPEGNO NON È STATO VANO»

«Con la conclusione dell’esame degli emendamenti al ddl Calderoli a Palazzo Madama continuiamo nel dirigerci a grandi passi verso la realizzazione dell’autonomia differenziata. Dopo anni di attesa in cui sembrava non dovesse esserci nulla di fatto, l’impegno dimostrato da tutti i Senatori nella discussione ci ha confermato di essere sulla strada giusta verso la riforma tanto attesa e che, non mi stancherò mai di ripeterlo, non penalizzerà nessuno. Autonomia è responsabilità, efficienza, lo slancio verso il futuro chiesto dalle nuove generazioni. Attendiamo con soddisfazione e attenzione il voto finale di martedì prossimo, consapevoli che sarà una vera falcata in questo cammino. Voglio ringraziare per l’impegno di queste giornate i parlamentari impegnati, il Ministro Calderoli e tutto l’esecutivo al fianco della Premier Meloni». Con queste parole il Presidente della Regione del Veneto Luca Zaia ha commentato la conclusione del voto sugli emendamenti all’Autonomia al Senato.

«Non esito a definire il 16 gennaio di quest’anno come una data storica, al pari del 22 ottobre 2017 in cui si è celebrato il referendum consultivo nel Veneto. In quel giorno di ormai quasi sette anni fa è stata grande protagonista l’espressione della volontà popolare, come prosecuzione naturale da domani lo saranno i lavori parlamentari. L’approdo a Palazzo Madama dopo un attento percorso istituzionale conferma, ulteriormente e qualora ce ne fosse ancora bisogno, la perfetta coerenza del progetto con la Carta costituzionale. Questo momento cruciale per la vita del Paese, inoltre, ci conforta che è stato recuperato il tempo perduto e che non sono passati invano gli anni trascorsi in attesa che trovasse ascolto la richiesta del 98% dei Veneti che hanno risposto alla convocazione referendaria».

«Il percorso di attuazione dell’autonomia differenziata si è in questi anni confrontato con vari ostacoli», prosegue il Governatore del Veneto, «a cominciare dalla percezione di novità che rappresenta e, soprattutto, dalla complessità per quanto riguarda l’efficienza finanziaria delle Regioni e la capacità amministrativa con l’assunzione di dati il più possibile oggettivi che possano orientare i lavori. L’autonomia differenziata, infatti, deve contare su comportamenti di gestione efficaci, tali da garantire ai cittadini un effettivo miglioramento dell’azione pubblica. Sarà un’importante tappa per spianare la strada a grandi opportunità per tutte le realtà territoriali del Paese. Le amministrazioni regionali, infatti, con l’autonomia ridurranno la distanza tra il potere decisionale e il cittadino, una grande opportunità per fare verificare e apprezzare la loro efficienza. È la vera rivoluzione che attendiamo da decenni, l’occasione per traghettare la Repubblica verso la modernità con coerenza con i suoi principi fondativi contenuti nella Costituzione».

«Ringrazio ancora una volta il ministro Calderoli, la Premier e l’Esecutivo che ha dato l’accelerazione necessaria a questo progetto con il disegno di legge di iniziativa governativa», conclude Zaia. «Il voto finale sarà una risposta ai cittadini».

 

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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