Tre ballottaggi, ma un solo apparentamento nel Padovano: a Rubano, Sposato si allea con Dall’Aglio per sfidare Buson; a Selvazzano Fuschi contro Piron ma nessuna alleanza, così come a Monselice dove sono in ballo Bedin e Callegaro. Riflettori su Rovigo e Bassano.
Pochi giorni e saranno ancora elezioni. Sono 16 i ballottaggi che, domenica 23 (seggi aperti dalle 7 alle 23) e lunedì 24 giugno (dalle 7 alle 15 di lunedì), serviranno a scegliere i sindaci nei Comuni del Veneto con più di 15 mila abitanti nei quali nessun candidato è riuscito a imporsi con più del 50% delle preferenze. Domenica 16 giugno sono stati ufficializzati gli accordi che servono ai candidati ancora in gara per aggiungere nuove preferenze e agli sconfitti, per assicurarsi un posto al sole. Ecco le sfide principali.
Nel Padovano
Tre ballottaggi, ma un solo apparentamento, anche se le interlocuzioni ci sono state ovunque. È il quadro che emerge in vista del secondo turno delle elezioni amministrative per Monselice, Selvazzano e Rubano, dopo che è scaduto il termine per sottoscrivere le intese ufficiali.
Rubano è stata la prima a muoversi. L’imprenditore Luigi Sposato e Francesca Dall’Aglio sono infatti arrivati già lo scorso giovedì a un accordo: hanno siglato l’apparentamento in virtù del quale la Dall’Aglio appoggerà Sposato e, in caso di vittoria, sarà il suo vicesindaco. La candidata delle liste "Fuori dagli schemi" e "Rinnova Rubano" ha incassato al primo turno il voto di oltre 1.000 elettori, che equivalgono al 13% dei voti. Con il 39,28% raggiunto da Sposato insieme supererebbero il 47,72% dell'altra candidata al ballottaggio, Chiara Buson, espressione della continuità con la precedente amministrazione retta da Sabrina Doni. Sempre che al ballottaggio si ripresentassero gli stessi elettori, esprimendo la medesima scelta.
A Selvazzano, la distanza tra Mariano Fuschi, candidato di FdI e Forza Italia, sostenuto in prima persona dal coordinatore provinciale dei Fratelli d’Italia, Enoch Soranzo, e il dem Claudio Piron è molto ridotta e rende difficile sbilanciarsi in previsioni. In ballo i voti di Giovanna Rossi (17,64% pari a 1.982), Marco Destro (10,45% delle preferenze con 1.174 voti), e Ornella Sabbion (4,37% con 491 voti). Il candidato Fuschi che porta con sé il 35% delle preferenze, ha aperto un dialogo con Destro a capo della lista Noi per Selvazzano ma non c’è stato alcun apparentamento. A tenere banco negli scorsi giorni la presa di posizione del segretario locale del Carroccio Giorgio Zoppello, che ha dichiarato di voler votare l’esponente del centrosinistra Piron: «A scanso di ogni equivoco ha scritto Zoppello - in qualità di segretario della Lega locale informo iscritti e simpatizzanti che domenica 23 mi recherò al seggio elettorale e voterò Piron. Selvazzano necessità di un cambiamento e non può diventare la “Soranzo city”».
Monselice si è ritrovata spaccata in tre dopo che il primo turno ha decretato la necessità di una sfida interna al centrodestra: la sindaca uscente Giorgia Bedin, sostenuta da Lega e liste civiche (34,99% delle preferenze al primo turno), contro Luca Callegaro, appoggiato da Fratelli d’Italia, Forza Italia e altre civiche (34,63%). Esclusi dalla competizione, ma con un peso politico fondamentale, restano gli elettori di Giannino Scanferla, candidato del centrosinistra unito che ha raccolto il 30,4% dei voti, diventando così l’ago della bilancia: al secondo turno non ci sarà nessun accordo formale e i due simboli del centrosinistra - Pd e Insieme per Monselice - non saranno associati a nessuno dei due contendenti.
A Rovigo
Il solo capoluogo di provincia al voto è Rovigo, dove la candidata di centrodestra Valeria Cittadin (sostenuta da Fratelli d’Italia, Lega, Forza Italia, Azione e dalla lista con il suo nome) ha sfiorato clamorosamente la vittoria al primo turno, fermandosi al 49,1% dei voti. A giocarsela sarà il sindaco uscente Edoardo Gaffeo (M5S), dimessosi dopo la fuoriuscita del Pd dalla maggioranza in Consiglio comunale e fermatosi al 28% al primo turno, mentre il candidato dem Franco Tosini Palmiro, con cui Gaffeo sta dialogando ma senza siglare accordi formali, si è fermato all’8,23% dei voti.
Nel Vicentino
Qui la città di peso è Bassano, dove il candidato leghista Nicola Finco l’ha spuntata su Elena Pavan, ex sindaca (ed ex leghista), questa volta sostenuta da FdI, ma rimasta fuori dal ballottaggio. I meloniani si sono accordati con i leghisti, accodandosi quindi ad Azione di Roberto Marin. Mentre a sostenere il candidato di centrosinistra Roberto Campagnolo sarà la civica È il momento, di Giovanni Zen.
A Valdagno, il Partito Democratico si avvicina al civico Maurizio Alfredo Zordan, al ballottaggio insieme ad Alessandro Burtini, candidato del centrodestra unito.
Caso studio quello di Montecchio Maggiore, dove si assiste a una sfida Lega contro Lega. Prima il sindaco uscente Gianfranco Trapula ha deciso di tentare il bis, accompagnato da una schiera di candidati consiglieri tesserati con il Carroccio, e sfidato a viso aperto la candidata del centrodestra unito Milena Cecchetto, consigliera regionale della Lega, sostenuta anche da Fratelli d'Italia e Forza Italia. Ora, con davanti il ballottaggio tra Cecchetto e il candidato civico di centrosinistra Silvio Parise, Trapula ha firmato l’apparentamento con Parise, al quale "offre" un bottino di voti importante: il 21,61%.
Nel Trevigiano
Situazione analoga a quella di Montecchio a Vittorio Veneto, dove il candidato di Lega e FdI Giovanni Braido, rimasto escluso dal ballottaggio, ha invitato i suoi elettori a votare per la dem Mirella Balliana, per piegare Gianluca Posocco, il candidato sostenuto da Toni Da Re. Nessun accordo in vista, però.
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it