Il presidente nazionale di Confapi è stato intervistato da Luca Favini all’interno della rubrica “Veneto24 chiama Roma”. Al centro il ruolo della Confederazione nella Cabina di regia ristretta col Governo e la questione ex Ilva, «un polo che non possiamo permetterci di perdere».
«Non avere un polo come quello siderurgico di Taranto significa avere dei riflessi molto negativi su tutto il sistema industriale paese e questo penso che non ce lo possiamo permettere. Siamo consci che il governo ha giustamente cercato di garantire l'italianità del polo, ma forse ora è arrivato il momento di lavorare su obiettivi a lungo termine. La nostra proposta è quella di provare ad aprire ad acciaierie extracomunitarie perché noi pensiamo che questa possa essere una soluzione anche in virtù dell'introduzione del "Cbam", il Regolamento europeo sul meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere per impedire che le merci importate da Paesi extra-Ue godano di indebito vantaggio competitivo».
Lo ha ribadito il presidente nazionale di Confapi Cristian Camisa, intervistato da Luca Favini all’interno della rubrica “Veneto24 chiama Roma”. Al centro della chiacchierata, anche il ruolo della Confederazione nella Cabina di regia ristretta col Governo e la questione ex Ilva, «un polo che non possiamo permetterci di perdere».
«Da tempo la Piccola e Media Industria privata italiana, rappresentata da Confapi», ha affermato Camisa, «guarda strategicamente al continente africano ritenendo che il nostro modello produttivo, economico e sociale possa supportare la crescita e lo sviluppo in una logica non predatoria ma win win del continente africano. Già dal 2019 con la firma, sotto l’egida della Comunità europea, dell’Eu-African Alliance, abbiamo iniziato un percorso per lo scambio di know-how, formazione, innovazione, modelli d’impresa e di coesione territoriale».
Ascolta l’intervista a Cristian Camisa - Presidente Nazionale Confapi su Veneto24 Chiama Roma
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
