"Possiamo voltarci indietro con orgoglio e soddisfazione". Lo ha detto il presidente, Maurizio Casasco, nel corso della sua relazione introduttiva all'Assemblea di Confapi che si è svolta questa mattina al Capranichetta di Roma.
Casasco ha fatto una sorta di bilancio di metà anno. E i risultati sono decisamente lusinghieri. "Abbiamo ulteriormente potenziato - ha detto - le relazioni industriali e rinsaldato, pur nel rispetto delle diverse posizioni e punti di vista, i nostri rapporti con le Organizzazioni sindacali. Siamo stati i primi, tra le Organizzazioni datoriali, a chiudere l’accordo sulla Rappresentanza, alla presenza dei tre Segretari Generali che hanno ricominciato a frequentare volentieri la nostra sede. Abbiamo portato a casa sette contratti per i più importanti settori produttivi, mentre i restanti sono in via di ultima definizione. A livello confederale, abbiamo riattivato, rinnovandoli, i sistemi della bilateralità, aggiungendo servizi adeguati ai tempi, quali per esempio borse di studio integralmente sovvenzionate ed erogate, sulle basi di reddito e merito, ai lavoratori e ai loro figli. Abbiamo chiamato a raccolta i Segretari Confederali di Cgil, Cisl, Uil per discutere, dati alla mano, di questi temi. Abbiamo ribadito con forza che l'estensione dei contratti collettivi degli artigiani anche alle Pmi è un vero e proprio “dumping” a danno delle nostre aziende associate e a quelle che applicano i nostri contratti collettivi".
Casasco ha quindi puntualizzato che "noi siamo imprenditori e, come tali, la testa e i nostri pensieri devono guardare avanti. Le sfide che ci attendono sono ancora molte e rese più difficili da un quadro nazionale dai contorni politici incerti che impediscono strategie e scelte di alto profilo e lunga gittata. Ma come imprenditori abbiamo forza e coraggio. A questo dobbiamo aggiungere unità, coesione e un comune sentire".
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