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Casasco: "Ibrahimovic può ancora stupire"

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Maurizio Casasco, presidente nazionale di Confapi, è anche al vertice dei medici sportivi europei, tant'è che la Gazetta dello sport, il quotidiano sportivo più letto del Paese, di recente lo ha intervistato sulle condizioni fisiche di Zlatan Ibrahimovic, che a 38 anni inizia la sua seconda avventura con la maglia del Milan (l'articolo è dello scorso 6 gennaio, prima del suo esordio in campo): “Ci sono trentenni con l’età biologica di un quarantenne e cinquantenni che sembrano avere dieci anni di meno. Da cosa dipende? Da molti fattori. Il dna, l’alimentazione, l’allenamento, la quantità di stress sopportato. I primi mille giorni sono fondamentali nella vita di un individuo. Nel caso di Ibrahimovic, come in molti altri, è anche una questione di abilità tecnica. Quello è un altro dato importante”.

Ibrahimovic stesso dice che non potrà rendere come quando aveva 28 anni, ma che è in grado di gestire il suo corpo e di cambiare stile di gioco.

“A 38 anni un soggetto può ancora essere nel pieno dell’efficienza. Casomai cambiano i tempi di recupero, ma dopo i 40-45 anni. A 38, Ibrahimovic ha la possibilità di ottime performance”. 

Quindi il Milan può aspettarsi di avere ancora un grande trascinatore?

“Quello che ribadisco è che l’età anagrafica in sé non dice niente. Noi medici sportivi ci stiamo battendo per portare conoscenze e esperienze nella società e nel mondo del lavoro. Siamo ancora a un sistema previdenziale che si basa su canoni rigidi e alle assicurazioni che valutano polizze in base alle stime sulle aspettative di vita. La biologia dovrebbe essere più ascoltata, le conoscenze per cambiare rotta ci sono. Due automobili immatricolate nello stesso momento dopo dieci anni non danno le stesse prestazioni”.

Si stupirebbe di vedere Ibrahimovic in campo subito?

“Non conosco le sue condizioni, non so quanto si sia allenato in questo periodo. Il Milan però ha un settore medico ottimo, un bravo allenatore, quindi tutto quello che serve per giudicare e decidere. La collaborazione allenatore-medico-preparatore atletico è molto importante. Perché il nodo semmai sta nei tempi di recupero e nei carichi di allenamento”.

Quali sono le qualità che si perdono per prime con l’età?

“Per quanto riguarda Ibrahimovic posso ripetere che il Milan può aspettarsi ancora grandi cose dallo svedese. Da tifoso granata, faccio il tifo per Ibrahimovic, perché dimostri che si può sfidare la propria carta di identità. L’importante in questo caso, ma il Milan può stare tranquillo perché ha i mezzi giusti, è che lo staff medico sappia andare oltre i parametri clinici, necessari a ottenere l’idoneità. A parità di risultati di esami clinici e di ogni strumento diagnostico, contano le capacità funzionali e l’età non incide. Fra Ibra e un suo ipotetico gemello potrebbero esserci dieci anni di differenza sul piano funzionale. Il Milan può stare tranquillo”.

Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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