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CASASCO "PIÙ TEMPO A PMI SU RECUPERO CREDITI IMPOSTA RICERCA E SVILUPPO"

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Obiettivo dell'interpellanza parlamentare del past president di Confapi è evitare che in questa fase economica e geopolitica complessa le aziende, in specie quelle appartenenti ai settori di punta del Made in Italy manifatturiero, siano poste di fronte al dilemma di avviare la procedura di riversamento spontaneo o affrontare accertamenti dall'imponderabile esito fiscale e anche penale.

 

"Ho presentato una interpellanza urgente, discussa venerdì 24 maggio, sull'annosa vicenda del recupero dei crediti d'imposta per ricerca e sviluppo che l'Agenzia delle entrate ha ritenuto indebitamente fruiti, se non addirittura inesistenti. In sostanza una norma del 2014 ha consentito di defiscalizzare le spese supplementari, rispetto a quelle già effettuate, per migliorare i propri prodotti e processi produttivi. Il settore manifatturiero ha ampiamente fatto uso dell'agevolazione tra il 2014 e il 2019, nella convinzione, basata anche su circolari del Ministero dello sviluppo economico, di operare correttamente". Così in una nota Maurizio Casasco, past president di Confapi e, oggi, deputato di Forza Italia, responsabile economico del partito azzurro.

"Viceversa dal 2019 si è stabilito che tale agevolazione è ammissibile solo se persegue un progresso generale, e non limitato a una singola impresa, delle conoscenze e delle capacità in campo scientifico o tecnologico - aggiunge -. Ne sono conseguite azioni di recupero dell'Agenzia delle entrate tutt'ora in corso. A nulla sono valse le osservazioni che le PMI non sono istituti di ricerca e che la natura incrementale del sostegno lasciava intendere che si trattasse di implementare le attività di ricerca e sviluppo già in corso dell'innovazione di prodotti con una ovvia ricaduta positiva per l'intero Sistema".

"L'azione del Centrodestra ha consentito in questi hanno di posporre più volte la data entro la quale le imprese devono autodenunciare l'errata fruizione. Tuttavia il nodo di fondo rimane e fa riferimento alla necessità di evitare che in questa fase economica e geopolitica complessa le aziende, in specie quelle appartenenti ai settori di punta del Made in Italy manifatturiero, siano poste di fronte al dilemma di avviare la procedura di riversamento spontaneo o affrontare accertamenti dall'imponderabile esito fiscale e anche penale - sottolinea Casasco -. L'Albo dei soggetti destinati a certificare la correttezza dell'investimento effettuato è stato appena costituito e sono in via di riforma sia il sistema degli incentivi alle imprese sia quello delle sanzioni tributarie. Di qui la richiesta di concedere un giusto tempo alle imprese per orientarsi, sospendendo l'emissione dei processi verbali di constatazione da parte dell'Agenzia delle entrate e valutando l'accesso a un'ipotesi di "saldo e stralcio" sull'importo del credito d'imposta, per consentire alle aziende in contestazione di rateizzare o di riversare solo una parte del credito usufruito senza rischiare crisi finanziarie".

Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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