La lettera del Presidente Maurizio Casasco al Presidente del Consiglio Matteo Renzi pubblicata ieri da Il Giornale
Gentile Presidente,
siamo di fronte a tempi straordinari. Oggi, a distanza di qualche giorno dai tragici eventi parigini, il dolore è più straordinario e acuto per le tante vittime innocenti, ma anche per la consapevolezza, dopo il devastante impatto emotivo, che la minaccia è allargata, ci interpella tutti, si propaga nei luoghi e nelle forme della nostra quotidianità.
Anche noi siamo convinti, come Ella ha ribadito in questi giorni, che i terroristi non vinceranno perché la libertà è più forte. Ma siamo altrettanto convinti che ci vogliano azioni concrete, qui e ora. Tutti, analisti e politici, sono concordi nel valutare come essenziale, in questi casi, il lavoro di intelligence, portato avanti da uomini tecnicamente preparati ed esperti. I nostri lo sono, ma sappiamo bene che scontano e scontiamo un taglio drastico e scellerato, avvenuto nel tempo, di risorse finanziarie ed umane. E quindi, come presidente di Confapi, delle piccole e medie aziende italiane, Le dico che sono pronto a rinunciare agli urgenti provvedimenti che andrebbero presi a favore delle imprese, come il taglio drastico delle tasse e la riduzione del costo del lavoro, purché il Suo Governo preveda lo stanziamento di un fondo veramente straordinario e continuativo da investire nel nostro sistema di intelligence e difesa
Se, e ne sono convinto, il nostro Paese può disporre di una riserva di uomini che vantano sapiente esperienza ed importanti contatti internazionali, dobbiamo richiamarli, parimenti a quanto succede in America o in altri Paesi, a collaborare ed a portare il loro contributo ad una lotta che, come Ella ha rilevato, deve essere costante e duratura. Non dobbiamo avere inoltre paura di dare e garantire ai Servizi spazi operativi sottratti dalla politica di ieri. Attraverso un rafforzamento robusto dell’intelligence, il nostro Paese potrebbe arrivare a scoprire, e denunciare, i finanziamenti sottotraccia di cui gode l’Isis e l’Italia potrebbe rafforzare con coraggio il suo peso internazionale.
In ogni caso noi imprenditori, impegnati ogni giorno a combattere e a reagire ad una crisi che ha rischiato e rischia di toglierci respiro e lavoro, non ci tiriamo indietro. L’imprenditore autentico, l’uomo che investe e rischia sul futuro, non può non interrogarsi anche sulla realtà. Così come ribadito più volte dal programma Confapi, esiste una sua ben precisa responsabilità sociale ed esistono casi in cui non può tirarsi indietro. Questo è uno di quelli. Dobbiamo difenderci usando gli strumenti migliori, e siamo disposti anche a sopportare sacrifici. Ma facciamolo, e facciamolo ora.
Maurizio Casasco
Presidente Confapi
Vice Presidente Confederazione Europea Piccole e Medie Industrie
Ufficio Stampa Confapi Padova
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