Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera finale al decreto correttivo del Codice degli appalti. L’intervento apporta modifiche e integrazioni volte a perfezionarne l’impianto normativo confermandone i pilastri fondamentali. Nell’introdurre le modifiche, il Governo ha tenuto conto delle consultazioni effettuate dal Parlamento, delle osservazioni formulate dall’Anac e delle considerazioni del Consiglio di Stato. Le modifiche apportate seguono tre direttrici:
- modifiche di coordinamento ai fini di una più agevole lettura e interpretazione del testo;
- integrazioni che migliorano l’efficacia e chiariscono la portata di alcuni istituti, sulla base anche di quanto suggerito dal Consiglio di Stato in sede consultiva e dalle associazioni o dagli operatori di settore;
- limitate modifiche ad alcuni istituti rilevanti, conseguenti alle criticità evidenziate nella prima fase attuativa del Codice.
Tra le altre novità: l’introduzione di un periodo transitorio che prevede che l’appalto integrato sia possibile per gli appalti i cui progetti preliminari o definitivi siano stati già approvati alla data di entrata in vigore del Codice e nei casi di urgenza. Viene altresì confermata la soglia limite del 30% sul totale dell’importo contrattuale per l’affidamento in subappalto; inoltre, per i lavori superiori a 5,2 milioni di euro e nei settori a rischio di infiltrazione criminale, a prescindere dall’importo, sarà obbligatorio indicare in sede di offerta una rosa di tre subappaltatori disponibili e qualificati a eseguire le opere.
I lavori di importo fino a 2 milioni di euro potranno essere aggiudicati col criterio del prezzo più basso, a condizione che si tratti di gare e non di procedure negoziate e che a base di gara venga posto il progetto esecutivo. Viene anche ammesso l’utilizzo del meccanismo di esclusione automatica con sistema antiturbativa da parte delle Stazioni Appaltanti. Nelle procedure negoziate per lavori di importo compreso tra 40mila e 150mila euro, si dovranno invitare dieci imprese anziché cinque, mentre per i lavori di importo compreso tra 150mila euro e un milione di euro gli inviti dovranno essere rivolti a quindici imprese, invece che a dieci.
Le Amministrazioni dovranno emettere i certificati di pagamento entro 45 giorni dall’approvazione dello stato di avanzamento lavori (Sal), cercando in tal modo di risolvere il problema dei ritardati pagamenti. Il rating di impresa viene reso volontario e darà diritto a un punteggio aggiuntivo nella fase di valutazione delle offerte. Inoltre, per ottenere la qualificazione SOA, le imprese dovranno dimostrare il possesso dei requisiti sulla base degli ultimi dieci esercizi.
È stata introdotta, inoltre, la soglia minima pari a 150 milioni di euro per il ricorso all’istituto del contraente generale, per evitare che il ricorso per soglie minimali concretizzi una elusione del divieto di appalto integrato; in caso di nuovo appalto basato su progetti per i quali risultino scaduti i pareri acquisiti, ma non siano intervenute variazioni, vengono confermati i pareri, le autorizzazioni e le intese già rese dalle amministrazioni; la manutenzione semplificata viene definita da un decreto del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e nel limite di importo di 2 milioni e mezzo di euro.
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