120 quelli di prossima realizzazione per tre ospedali della Campania: l’azienda padovana Med in prima fila contro l’emergenza Coronavirus attraverso una soluzione innovativa
Il telefono bolle negli uffici di MED health & technologies. Succede perché i contagi continuano a galoppare e con loro i ricoveri, sia quelli nei normali reparti, sia quelli in terapia intensiva, mentre i posti letto scarseggiano. E le soluzioni che MED produce, unica in Italia, hanno un ruolo di primo piano per far fronte all’emergenza. Richieste per “MORe” - acronimo che sta per modular operating room experience - stanno arrivando da più regioni. E’ notizia fresca di questi giorni l’aggiudicazione di MED della gara lampo indetta dall’unità di crisi della Regione Campania per la creazione di 120 posti di terapia intensiva da realizzare in un mese in tre diversi siti (l'ospedale del Mare di Napoli, il San Sebastiano di Caserta e il Ruggi di Salerno).
Ma di cosa si tratta nello specifico?
«Realizziamo reparti ospedalieri specialistici che siamo riusciti a rendere modulari e trasportabili» spiega il dottor Alberto Venturato, titolare dell’azienda con sede a Maserà di Padova. «Siamo riusciti a rendere trasportabile il nostro know-how in ambito ospedaliero tradizionale senza scendere a compromessi, questo a dire che le strutture che realizziamo sono assolutamente conformi alle restrittive normative vigenti in ambito sanitario con tutti i requisiti in termini di altezze, impianti speciali etc. Oggi, nello specifico, siamo orgogliosi di poter essere al fianco della Regione Campania per la fornitura di terapie intensive che, prime in Italia, saranno indipendenti ossia non all’interno di altre strutture e che, una volta terminata la crisi, saranno riposizionabili in altri siti».
Il tutto attraverso una consegna "chiavi in mano"?
«Il nostro sistema MORe consiste in soluzioni progettate in ottica user experience design, con ambienti che mettono al centro le esigenze operative, la semplificazione e l’efficacia del lavoro di medici e personale di supporto. Il tutto con la possibilità di essere energeticamente autonomi, si tratta di fornitura di strutture già attrezzate con impianti meccanici, di gas medicali, impianti elettrici e speciali. In sostanza, le tecnologie utilizzate consentono di realizzare i reparti specialistici ospedalieri in tempi brevi, qualcosa che va ben oltre il semplice container prefabbricato. E per affrontare l’emergenza attuale abbiamo studiato una versione “light”, più semplice e rapida da produrre. Operativamente, le strutture MORe sono costruite e collaudate nella nostra sede prima della posa in opera definitiva. Superato il collaudo, i reparti vengono smontati, trasferiti alla sede di destinazione, riassemblati, resi operativi in modalità Plug&Play e collaudati in loco prima della consegna finale al cliente».
Uno dei problemi principali, viene da pensare, è legato ai lunghi tempi burocratici prima di poter essere effettivamente operativi.
«Questa modalità di costruzione consente di abbattere i tempi di realizzazione e minimizzare l’impatto sull’operatività ordinaria della struttura, grazie anche all’assenza di opere murarie e alla semplicità di collegamento con gli edifici preesistenti. Ma consente anche di ovviare al problema dei tempi lunghi per le gare di appalto. E questo anche perché le nostre strutture possono essere acquistate con la formula di appalto per fornitura di beni, invece dell’appalto per lavori. In questo modo l’ente appaltante deve produrre unicamente un capitolato prestazionale, riducendo sia i tempi di gara sia quelli di progettazione e realizzazione. E avendo un unico interlocutore dall’inizio alla fine del processo».
Le soluzioni MED sono state già adottate, tra gli altri, da Fincantieri, Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova, Azienda Ospedaliera Universitaria “Maggiore della Carità” di Novara, Case di cura Figlie di San Camillo (Roma), Gruppo Villa Maria (Ravenna), Quisisana(Ferrara), Ausl 4 Regione Abruzzo, Clinica universitaria di Sassari, Asl 5 La Spezia.
Altra nota importante: le strutture MORe possono essere integrate con sistemi antisismici, che consentono di preservare la continuità operativa anche in situazioni critiche o in presenza di accelerazioni telluriche. I sistemi di assorbimento dell’accelerazione dovuta ai terremoti adottati da MED sono sviluppati da THK, multinazionale giapponese specializzata nella realizzazione di sistemi di isolamento sismico e quotata alla Borsa di Tokyo. MED è in grado di includere l’isolamento sismico nei prerequisiti del progetto e, una volta completata la struttura, la verifica di resistenza al sisma viene effettuata dalla stessa THK, che garantisce l’omologazione del sistema.
Per saperne di più su Med srl
Viale delle Olimpiadi, 33 - Maserà (Padova - Italy)
+39 049 8862944
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova