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CONFAPI PADOVA A CONFRONTO CON IL CANDIDATO STEFANI: «IL MIO VENETO INNOVATIVO, MODERNO E SOSTENIBILE»

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Confronto serrato e sala gremita nella sede di Vebi a Borgoricco per il primo appuntamento del ciclo promosso da Confapi Padova con i candidati alla presidenza della Regione Veneto. Al centro del dibattito infrastrutture, innovazione, semplificazione amministrativa e politiche per le imprese. Alberto Stefani: «Holding stradale e multiutility uniche per trattenere risorse e garantire efficienza». Il presidente Marco Trevisan: «Non chiediamo sussidi ma ascolto e un sistema calibrato sulle piccole e medie imprese».

 

È durato oltre un’ora il confronto tra Confapi Padova e l’onorevole Alberto Stefani, candidato alla presidenza della Regione Veneto, nel nuovo appuntamento del ciclo di incontri che l’Associazione delle piccole e medie industrie ha avviato con i protagonisti della prossima tornata elettorale. L’incontro si è svolto nella sede di Vebi - Istituto Biochimico di Borgoricco, azienda associata a Confapi Padova e realtà di riferimento del settore chimico, e ha visto la partecipazione di una platea gremita di imprenditori e rappresentanti del mondo produttivo, oltre ai vertici regionali delle associazioni della sanità privata, a partire da Confapi Salute, e al sindaco di Borgoricco Gianluca Pedron.

Ad aprire il confronto, moderato dal direttore di Confapi Padova Davide D’Onofrio, il presidente Marco Trevisan, che ha richiamato le difficoltà strutturali che ancora gravano sulle PMI venete: «Siamo la spina dorsale dell’economia privata – ha sottolineato – e lavoriamo con passione, ma il sistema non è calibrato sulle esigenze delle piccole imprese. Il Veneto è cresciuto nonostante il sistema Paese, non grazie al sistema Paese. Scontiamo un livello di tassazione elevato, un costo di energia e gas tra i più alti al mondo e un accesso al credito sempre più complesso. A questo si aggiunge una carenza cronica di infrastrutture, come abbiamo verificato in più incontri sul territorio che da tempo stiamo conducendo, assieme agli amministratori locali. Abbiamo bisogno di una politica industriale che accompagni la crescita, rispettando il territorio ma senza criminalizzare chi investe, per questo serve una Regione che sia in grado di sopperire alla distanza da Roma attraverso un piano di sviluppo infrastrutturale e industriale che guardi a dieci anni, non a una legislatura. Noi siamo convinti che in Veneto ci siano tutti i presupposti per imprimere un’accelerazione storica: capitale umano, competenze, imprese straordinarie». Trevisan ha sottolineato come il ruolo dell’Associazione sia quello di «portare la voce degli imprenditori al tavolo delle decisioni» e ha aggiunto: «Non chiediamo assistenzialismo, ma un sistema che ci metta nelle condizioni di competere. Serve una Regione capace di ascoltare, semplificare e ridurre la pressione burocratica».

Poi è toccato all’onorevole Stefani salire sul palco e presentare il suo programma, con particolare attenzione al mondo produttivo. «Le imprese chiedono infrastrutture moderne e tempi certi. È un tema che seguo da anni: nel 2021 ho presentato un emendamento al decreto Semplificazioni che potrà permettere la concessione della Brescia-Padova alla Cav. È un lavoro di squadra, già avviato con il ministro Matteo Salvini: questo permetterà di trattenere i proventi dei pedaggi e reinvestirli nel territorio, rendendo più rapide e mirate le opere necessarie». Sulle multiutility, Stefani ha parlato di una «grande operazione di razionalizzazione» per creare «un unico bacino integrato, capace di pesare davvero sul mercato, evitando frammentazioni che oggi riducono la nostra forza contrattuale».

Ampio spazio anche ai temi dell’innovazione, della formazione professionale e del welfare. «Il Veneto deve prepararsi alla società dei prossimi quarant’anni – ha detto –: l’invecchiamento della popolazione impone una visione nuova del sociale, strettamente collegata alla formazione e al lavoro. Entro il 2030 mancheranno oltre 280 mila figure professionali: le imprese hanno bisogno di manodopera qualificata, e voi imprenditori di Confapi lo sapete bene, per questo la Regione dovrà sostenere con forza la formazione tecnica e professionale. In questo contesto, il welfare integrativo può diventare un fiore all’occhiello, ma solo se la Regione investirà risorse adeguate». Semplificazione e digitalizzazione sono altri pilastri del programma: «È il momento di arrivare davvero a una piattaforma unica per l’accesso ai bandi regionali, così da agevolare le PMI e ridurre la burocrazia. Il federalismo fiscale non è uno slogan, ma un’opportunità per avvicinare la Regione ai territori e alle imprese».

Stefani ha poi svelato in anteprima quali saranno le parole chiave che guideranno la sua campagna elettorale: «“Sostenibile, “innovativo” e “coraggioso” saranno le tre parole attorno al simbolo elettorale». E rispondendo alle domande degli imprenditori ha poi aggiunto che allo studio per i prossimi bandi c’è un sistema che «preveda maggiorazione dei punteggi oltre che per i Comuni anche per le imprese che investono in sostenibilità. Ma in questo senso è basilare il confronto con le associazioni di categoria, come Confapi, con cui il dialogo sarà continuo».

L’incontro è stato aperto da un factory tour guidato dal vicepresidente di Confapi Padova Luigi Bazzolo, Ceo di VEBI - Istituto Biochimico, nella sede dell’azienda di Borgoricco, vero gioiello del territorio. Vebi è punto di riferimento per la selezione e la distribuzione dei migliori brand e delle soluzioni più efficaci dedicate alla cura e protezione degli ambienti in cui le persone vivono e lavorano, con un approccio integrato che coniuga qualità, sostenibilità e servizio. Nel 2024 ha registrato un fatturato di 29 milioni di euro e che si prepara a superare i 30 milioni nel 2025, con una sede produttiva recentemente ampliata a 10.850 metri quadrati e 110 dipendenti nelle sole aree operative.

A chiudere i lavori, Trevisan ha sottolineato la volontà di Confapi di proseguire nel percorso di dialogo con la Regione: «Il mondo delle PMI vuole essere parte attiva nella costruzione del futuro del Veneto. Continueremo a portare proposte concrete e a chiedere politiche che liberino le energie produttive di un sistema che non chiede privilegi, ma condizioni eque per competere».

 

Diego Zilio

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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