L’Assemblea elettiva dei soci ha rinnovato la fiducia al presidente uscente, premiando i risultati di gestione conseguiti nel precedente mandato in cui sono stati finanziati investimenti per oltre 17 milioni di euro grazie a Confapi Credit ed erogate più di 20 mila ore di formazione grazie all’ente strumentale Veneto Più. Ospite d’onore del video-incontro il presidente nazionale della Confederazione Maurizio Casasco: «Padova punto di riferimento, questo territorio è ancora la locomotiva d’Italia».
Nel segno della continuità. L’Assemblea elettiva dei soci di Confapi Padova, riunitasi in videoconferenza lunedì 28 giugno, ha approvato i rendiconti consuntivi per gli anni 2019 e 2020 e rinnovato la fiducia a Carlo Valerio, confermandolo alla guida delle piccole e medie imprese del territorio per il prossimo triennio. Valerio, 69 anni, sposato e padre di una figlia, è socio operativo di JVP s.r.l., società leader in Europa nella produzione di pavimenti tecnici sopraelevati, è stato sindaco di Piove di Sacco dal 1999 al 2004 ed è componente dell’esecutivo nazionale di Confapi dal 2019. La sua riconferma è un riconoscimento da parte della base dei risultati conseguiti nel corso del precedente mandato (2018-2021). A caratterizzarlo, la crescita delle imprese associate, che ha raggiunto il +25% solo dall’inizio dell’ultimo anno, ma anche consolidamento di S.Pa.D.A. Confapi, la business school per imprenditori e manager che ha saputo coinvolgere circa 400 alumni, sperimentando forme nuove di lezioni. Grande protagonista la formazione professionale, gestita dalla controllata Veneto Più Srl, che ha erogato oltre 20 mila ore di formazione coinvolgendo più di 400 aziende, e gli investimenti delle Pmi associate. Questi ultimi sono stati sostenuti grazie ai contributi a fondo perduto raccolti attraverso Confapi Credit, divisione specializzata che ha consentito alle imprese di finanziare investimenti per oltre 17 milioni di euro, con un ottimo 70% di successo nelle assegnazioni delle graduatorie dei vari strumenti gestiti. Numeri, questi, che hanno consolidato il peso dell’Associazione ridefinendone il ruolo.
«Un’attività di successo, quella svolta dalla nostra Veneto Più, che ridefinisce il ruolo dell’Associazione ben oltre la rappresentanza. Un ruolo che, oggi, acquisisce ancora più valore nel momento in cui la pandemia ha imposto il riposizionamento delle associazioni datoriali, quanto più vicine possibili alle loro socie. Una sfida che è stato possibile affrontare con successo grazie a una gestione manageriale, orientata al mercato. La stessa che pretendiamo dalle nostre imprese, investendo non solo in tecnologia, ma anche e soprattutto nel capitale umano», ha ricordato Carlo Valerio nel suo intervento all’Assemblea. «È già il momento, infatti, di prepararci per Industria 5.0, un sistema produttivo che tornerà a mettere il capitale umano al centro. Un capitale umano tanto più prezioso ora, dopo che la pandemia ci ha costretti a rivedere ogni prospettiva. Il virus ci ha mostrato in modo nitido quanto i ristretti confini nazionali siano delle mere convenzioni. Sono emersi nuovi allarmanti problemi - in ultimo il folle rincaro dei prezzi delle materie prime, che colpisce le imprese ma anche gli stessi cittadini comuni - che ci hanno fatto capire, se mai non fosse stato chiaro, che non possiamo essere dipendenti solo da un mercato, ma dobbiamo affrontare con ancora maggiore determinazione la competizione globale, rafforzando le filiere e agevolandole con politiche industriali e fiscali, puntando al reinsediamento produttivo».
«Ecco perché», ha concluso il suo intervento il presidente Valerio, «se da un lato è imprescindibile il dialogo con le Istituzioni che governano il territorio ed è fondamentale implementare la collaborazione con la nostra gloriosa Università, dall’altro sappiamo che il nostro futuro industriale passa per le priorità che l’Europa si è data. E, nello specifico, passa per le misure del Recovery Fund, che per l’Italia sono contenute nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Quelli per digitalizzazione, formazione, infrastrutture, ammortizzatori sociali, sanità ed economia green sono investimenti che non possiamo più rimandare. A noi dotarci delle competenze che servono per far fruttare le risorse che arriveranno. Consapevoli che vanno utilizzate per ridisegnare la nostra società e costruire l’economia di domani. Ne va del nostro futuro. E di quello dei nostri figli».
Un intervento apprezzato anche dal presidente nazionale della Confederazione Maurizio Casasco, ospite d’onore dell’Assemblea: «Carlo è un membro importante della Giunta Nazionale e rappresenta una realtà altrettanto importante come quella di Padova», ha sottolineato nel suo saluto, che poi ha toccato a volo d’uccello i temi più caldi del momento. «Mi rivolgo alle imprese di un territorio, quello veneto, che è ancora la locomotiva d’Italia e che ha già dimostrato di saper reagire alla crisi e di guardare al futuro con fiducia. Una fiducia che passa anche per le vaccinazioni nelle file delle nostre aziende: noi siamo stati i primi a portare avanti la campagna, dialogando proficuamente con le Istituzioni e le sigle sindacali a livello nazionale, facendo avanzare le istanze dei singoli territori. Ma sono tante le battaglie che stiamo conducendo, a partire da quella relativa alla questione licenziamenti: io non ho mai visto un nostro imprenditore che licenzia se non perché costretto, e proprio per questo più che di parlare di date per lo sblocco è il caso di lavorare per quella flessibilità non più prorogabile se vogliamo essere competitivi con l’estero. Il gap è altrettanto evidente per digitalizzazione e formazione, citati dal presidente Valerio nel suo programma, riguardo ai quali dico che è il momento di agire subito: il Recovery Fund è un’occasione imperdibile per la modernizzazione del sistema produttivo e l’accelerazione verso un’economia sempre più green, digitale e competitiva. C’è poi la questione dei rincari delle materie prime che proprio Padova è stata fra le prime a sollevare, e che si lega a questo argomento: uno dei tanti temi in cui l’Europa deve far sentire la sua voce senza trovarsi a essere una sorta di sandwich tra Stati Uniti e Cina. Le imprese chiedono di poter avere una politica europea e un’autosufficienza di produzione. Dobbiamo costruire un continente vero e unico».
L’Assemblea di Confapi Padova ha fornito anche l’occasione per ripercorrere il cammino compiuto in questi ultimi tre anni, in cui l’Associazione è stata in prima fila nella lotta al Covid, inaugurando, per prima in Italia, lo strumento dei webinar di aggiornamento tecnico rivolti agli associati e portando avanti la campagna per le vaccinazioni in azienda.
Nella foto il direttore di Confapi Padova Davide D'Onofrio, il Presidente Carlo Valerio e il Presidente nazionale Maurizio Casasco
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova