Mercoledì 11 giugno il Centro Conferenze Alla Stanga ha ospitato una giornata di confronto sul fenomeno della contraffazione in internet, dal titolo “Contraffazione in Internet, prime radiografie e prospettive”. L'incontro è stato promosso dal Comitato per lo Sviluppo della Imprenditoria Femminile presieduto da Stefania Brogin, partendo da un dato: per i marchi del fashion e del lusso l'incidenza dei siti contraffatti raggiunge quasi l'80% dei prodotti.
La giornata è nata per sensibilizzare l’opinione pubblica, fare formazione e denuncia su un fenomeno in crescita esponenziale e con forte ricaduta negativa sull’ economia italiana che in molti settori è la principale fucina di creatività e innovazione a livello mondiale.
L'incontro di mercoledì si è sviluppato attravero un confronto tra esperti, con analisi e prospettive della contraffazione attraverso l’uso e lo strumento di internet , canale strategico per l'espansione commerciale delle imprese ma insidioso e preso di mira da coloro che fanno profitto utilizzando illegalmente marchi, design, modelli, in pratica gli asset immateriali delle imprese italiane sui quali ogni giorno si misura il valore e il successo internazionale di una impresa.
E’ stata poi presentata in anteprima per il Nordest l'unica ricerca italiana svolta sino ad oggi sul fenomeno della contraffazione in internet. Realizzata su oltre 100 marchi del settore occhialeria e calzaturiero a cura della Convey di Torino, commissionata dal ministero per lo Sviluppo Economico. Ad essa si abbina lo studio svolto da Assocalzaturifici, sulle connessioni tra uso illecito del marchio e abuso dell'etichetta made in Italy.
«L’idea di organizzare questo incontro», spiega Stefania Brogin, «nasce dal fatto che il fenomeno è solo all'inizio e le imprese specialmente italiane ancora sottostimano il problema, finché non ne vengono toccate direttamente, con il rischio di venire depredate non solo degli investimenti fatti in innovazione ma degli stessi volumi di vendita con perdite di quote di mercato. Purtroppo a Padova non c'è ancora pienamente la consapevolezza delle potenzialità ma anche delle criticità dell'ambiente virtuale, dell'uso delle tecnologie e degli effetti sulla tutela della proprietà industriale. L'incontro che abbiamo organizzato vuole sottoporre casi di esperienze concrete di misurazione del fenomeno, per dare strumenti e strategie alle imprese, sia in fase preventiva che di azione di contrasto. I contraffattori hanno fiutato il business dell'uso illecito della proprietà industriale altrui molto di più delle nostre aziende».
Consulta la guida: "Contraffazione in internet: studio del Ministero dello Sviluppo Economico", presentata nel corso del convegno
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