Il presidente Casasco: "Firma convenzione mette ordine su rappresentanza"
Venerdì 27 settembre a Roma, a Palazzo Wedekind, il Presidente di Confapi Maurizio Casasco ha firmato con il Presidente Inps Pasquale Tridico, il Direttore Inl Leonardo Alestra e i segretari confederali di Cgil, Cisl, Uil Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo la Convenzione per l’attuazione del Testo unico della Rappresentanza. L’iniziativa è volta a misurare la rappresentanza delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori nelle aziende del sistema Confapi e ha visto la partecipazione del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Senatrice Nunzia Catalfo.
“Si tratta di un passaggio importante – dichiara il Presidente Casasco – per mettere ordine e riaffermare il ruolo dei corpi intermedi realmente rappresentativi di imprese e lavoratori come Confapi che da più di 70 anni incarna una fortissima realtà economica e produttiva del nostro Paese che è anche un modello sociale. Un buon viatico per proseguire nel cammino di collaborazione con le Organizzazioni sindacali per migliorare il sistema della contrattazione collettiva e adeguarlo alle nuove realtà economiche. Un ulteriore impulso, poi, a condividere politiche per la salvaguardia e lo sviluppo del lavoro, unico e vero bene comune e leva essenziale per la rinascita anche culturale del nostro Paese”.
Con il nuovo sistema, il voto delle organizzazioni sindacali peserà percentualmente in base alla specifica rappresentatività degli iscritti. Con la Convenzione all’INPS viene affidata la rilevazione dei dati degli iscritti alle organizzazioni sindacali, il cosiddetto “dato associativo” (il rapporto fra lavoratori iscritti a ogni organizzazione e il totale degli iscritti al sindacato). In collaborazione con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, all’Istituto viene inoltre affidata la raccolta di dati relativi alle rappresentanze nelle aziende, il cosiddetto “dato elettorale” (il rapporto fra lavoratori che, nelle elezioni delle rappresentanze sindacali aziendali, hanno votato la specifica organizzazione sindacale e il totale dei lavoratori che hanno preso parte al processo elettorale).
Saranno considerati validi ai fini della contrattazione collettiva nazionale solo quei contratti sottoscritti da organizzazioni sindacali che rappresentino almeno il 50 per cento più uno della media del dato associativo e del dato elettorale. La stessa maggioranza sarà necessaria per la cosiddetta “consultazione certificata” dei lavoratori che saranno chiamati a esprimersi sugli stessi accordi. Garante del processo di certificazione sarà un comitato ad hoc, composto da esponenti delle organizzazioni sindacali e datoriali, presieduto da un rappresentante del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Ufficio Stampa Confapi Padova
“Si tratta di un passaggio importante – dichiara il Presidente Casasco – per mettere ordine e riaffermare il ruolo dei corpi intermedi realmente rappresentativi di imprese e lavoratori come Confapi che da più di 70 anni incarna una fortissima realtà economica e produttiva del nostro Paese che è anche un modello sociale. Un buon viatico per proseguire nel cammino di collaborazione con le Organizzazioni sindacali per migliorare il sistema della contrattazione collettiva e adeguarlo alle nuove realtà economiche. Un ulteriore impulso, poi, a condividere politiche per la salvaguardia e lo sviluppo del lavoro, unico e vero bene comune e leva essenziale per la rinascita anche culturale del nostro Paese”.
Con il nuovo sistema, il voto delle organizzazioni sindacali peserà percentualmente in base alla specifica rappresentatività degli iscritti. Con la Convenzione all’INPS viene affidata la rilevazione dei dati degli iscritti alle organizzazioni sindacali, il cosiddetto “dato associativo” (il rapporto fra lavoratori iscritti a ogni organizzazione e il totale degli iscritti al sindacato). In collaborazione con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, all’Istituto viene inoltre affidata la raccolta di dati relativi alle rappresentanze nelle aziende, il cosiddetto “dato elettorale” (il rapporto fra lavoratori che, nelle elezioni delle rappresentanze sindacali aziendali, hanno votato la specifica organizzazione sindacale e il totale dei lavoratori che hanno preso parte al processo elettorale).
Saranno considerati validi ai fini della contrattazione collettiva nazionale solo quei contratti sottoscritti da organizzazioni sindacali che rappresentino almeno il 50 per cento più uno della media del dato associativo e del dato elettorale. La stessa maggioranza sarà necessaria per la cosiddetta “consultazione certificata” dei lavoratori che saranno chiamati a esprimersi sugli stessi accordi. Garante del processo di certificazione sarà un comitato ad hoc, composto da esponenti delle organizzazioni sindacali e datoriali, presieduto da un rappresentante del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Stamattina a Roma Palazzo Wedekind, il Presidente di Confapi, Maurizio Casasco, ha firmato con il Presidente Inps, Pasquale Tridico, il Direttore Inl, Leonardo Alestra, e i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo la Convenzione per l’attuazione del Testo unico della Rappresentanza. L’iniziativa è volta a misurare la rappresentanza delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori nelle aziende del sistema Confapi e ha visto la partecipazione del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Senatrice Nunzia Catalfo.
“Si tratta di un passaggio importante – dichiara il Presidente Casasco – per mettere ordine e riaffermare il ruolo dei corpi intermedi realmente rappresentativi di imprese e lavoratori come Confapi che da più di 70 anni incarna una fortissima realtà economica e produttiva del nostro Paese che è anche un modello sociale. Un buon viatico per proseguire nel cammino di collaborazione con le Organizzazioni sindacali per migliorare il sistema della contrattazione collettiva e adeguarlo alle nuove realtà economiche. Un ulteriore impulso, poi, a condividere politiche per la salvaguardia e lo sviluppo del lavoro, unico e vero bene comune e leva essenziale per la rinascita anche culturale del nostro Paese”.
Con il nuovo sistema, il voto delle organizzazioni sindacali peserà percentualmente in base alla specifica rappresentatività degli iscritti. Con la Convenzione all’INPS viene affidata la rilevazione dei dati degli iscritti alle organizzazioni sindacali, il cosiddetto “dato associativo” (il rapporto fra lavoratori iscritti a ogni organizzazione e il totale degli iscritti al sindacato). In collaborazione con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, all’Istituto viene inoltre affidata la raccolta di dati relativi alle rappresentanze nelle aziende, il cosiddetto “dato elettorale” (il rapporto fra lavoratori che, nelle elezioni delle rappresentanze sindacali aziendali, hanno votato la specifica organizzazione sindacale e il totale dei lavoratori che hanno preso parte al processo elettorale).
Saranno considerati validi ai fini della contrattazione collettiva nazionale solo quei contratti sottoscritti da organizzazioni sindacali che rappresentino almeno il 50 per cento più uno della media del dato associativo e del dato elettorale. La stessa maggioranza sarà necessaria per la cosiddetta “consultazione certificata” dei lavoratori che saranno chiamati a esprimersi sugli stessi accordi. Garante del processo di certificazione sarà un comitato ad hoc, composto da esponenti delle organizzazioni sindacali e datoriali, presieduto da un rappresentante del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.
Stamattina a Roma Palazzo Wedekind, il Presidente di Confapi, Maurizio Casasco, ha firmato con il Presidente Inps, Pasquale Tridico, il Direttore Inl, Leonardo Alestra, e i segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil Maurizio Landini, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo la Convenzione per l’attuazione del Testo unico della Rappresentanza. L’iniziativa è volta a misurare la rappresentanza delle Organizzazioni sindacali dei lavoratori nelle aziende del sistema Confapi e ha visto la partecipazione del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Senatrice Nunzia Catalfo.
“Si tratta di un passaggio importante – dichiara il Presidente Casasco – per mettere ordine e riaffermare il ruolo dei corpi intermedi realmente rappresentativi di imprese e lavoratori come Confapi che da più di 70 anni incarna una fortissima realtà economica e produttiva del nostro Paese che è anche un modello sociale. Un buon viatico per proseguire nel cammino di collaborazione con le Organizzazioni sindacali per migliorare il sistema della contrattazione collettiva e adeguarlo alle nuove realtà economiche. Un ulteriore impulso, poi, a condividere politiche per la salvaguardia e lo sviluppo del lavoro, unico e vero bene comune e leva essenziale per la rinascita anche culturale del nostro Paese”.
Con il nuovo sistema, il voto delle organizzazioni sindacali peserà percentualmente in base alla specifica rappresentatività degli iscritti. Con la Convenzione all’INPS viene affidata la rilevazione dei dati degli iscritti alle organizzazioni sindacali, il cosiddetto “dato associativo” (il rapporto fra lavoratori iscritti a ogni organizzazione e il totale degli iscritti al sindacato). In collaborazione con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, all’Istituto viene inoltre affidata la raccolta di dati relativi alle rappresentanze nelle aziende, il cosiddetto “dato elettorale” (il rapporto fra lavoratori che, nelle elezioni delle rappresentanze sindacali aziendali, hanno votato la specifica organizzazione sindacale e il totale dei lavoratori che hanno preso parte al processo elettorale).
Saranno considerati validi ai fini della contrattazione collettiva nazionale solo quei contratti sottoscritti da organizzazioni sindacali che rappresentino almeno il 50 per cento più uno della media del dato associativo e del dato elettorale. La stessa maggioranza sarà necessaria per la cosiddetta “consultazione certificata” dei lavoratori che saranno chiamati a esprimersi sugli stessi accordi. Garante del processo di certificazione sarà un comitato ad hoc, composto da esponenti delle organizzazioni sindacali e datoriali, presieduto da un rappresentante del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.