A distanza di quattro anni il comma 54 dell’art. 1 della legge di stabilità 2014 che stanziava 225 milioni per i Confidi, finalmente entra nella sua fase operativa. Il MISE ha pubblicato il decreto direttoriale tanto atteso che detta tutta la procedura per la richiesta del contributo per la costituzione di un apposito fondo rischi da parte dei Confidi finalizzato alla concessione di nuove garanzie pubbliche alle Pmi associate.
Come già anticipato da Fincredit Confapi, la federazione nazionale dei confidi del sistema Confapi, viene confermato che le domande dovranno essere inoltrate a partire dal 2 maggio accedendo a un link nel quale sono presenti, oltre al decreto del 3 gennaio 2017, anche il nuovo Decreto Direttoriale del 23 marzo 2017 ed i moduli per la presentazione.
Il decreto attuativo “Misure volte a favorire i processi di crescita dimensionale e di rafforzamento della solidità patrimoniale di consorzi di garanzia collettiva dei fidi”, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 17 febbraio 2017, destina queste risorse all’incremento dei fondi rischi dei Confidi, che potranno così garantire nuovi finanziamenti per oltre un miliardo di euro.
Le garanzie rilasciate dai Confidi, a valere sullo specifico fondo rischi, saranno concesse in favore di micro, piccole e medie imprese operanti in tutti i settori merceologici di qualsiasi attività economica e potranno coinvolgere anche le Pmi che non vantano i parametri per l’accesso ai benefici della garanzia/controgaranzia del Fondo Centrale.
Tre le tipologie di beneficiari: i confidi iscritti all’albo degli intermediari finanziari di cui all’art. 106 del Testo unico delle leggi in materia bancaria e creditizia; i confidi coinvolti in operazioni di fusione finalizzate alla nascita di un unico soggetto, avente i requisiti per l’iscrizione nell’albo degli intermediari finanziari; i confidi che abbiano stipulato contratti di rete finalizzati al miglioramento dell’efficienza e dell’efficacia operativa dei confidi aderenti e che abbiano erogato, nel loro complesso, garanzie in misura pari ad almeno 150 milioni di euro.
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