«Lavoreremo per poter farvi dire “è stata la scelta giusta”. La collaborazione tra Università e imprese assumerà un ruolo sempre più centrale»
È Daniela Mapelli la nuova rettrice dell'Università di Padova per il sessennio 2021-2027. Eletta con 1381,50 voti, Mapelli ha superato al ballottaggio Patrizia Marzaro che ha raccolto 1186,62 voti totali. La nuova rettrice, che succede a Rosario Rizzuto, sarà alla guida dell'Ateneo a partire dal primo ottobre, con l'inizio del nuovo anno accademico.
«UNA DOLCE RESPONSABILITÀ»
Così la neo eletta Rettrice ha commentato la nomina: «Mai come ora, in questi momenti, i ritratti degli uomini che hanno guidato l’Università di Padova, che accompagnano l'entrata in sala della Basilica, mi sembrano restituire vividamente le loro storie, i loro pensieri, le loro speranze. Chissà se nel momento dell’elezione erano commossi, così come sono io, o magari sentivano già forte il senso di una dolce responsabilità, quella di guidare l’Università di Padova. Dal prossimo ottobre potremo – finalmente! – dire “uomini e donne che hanno guidato l’Università di Padova”. In questo Ateneo sono cresciuta. Professionalmente, certo, ma soprattutto come donna. Ho trovato persone che hanno segnato la mia vita. Fatemene ringraziare una per tutte: il mio maestro Carlo Umiltà. Grazie a tutti voi per aver scelto il nostro programma, la nostra visione di Università. Grazie a donne e uomini che mi hanno supportato, spronato, capito, sopportato. È la vostra vittoria. Lavoreremo con passione per la nostra Università. Lavoreremo per poter farvi dire, poi, “è stata la scelta giusta”. Viva l’Università di Padova!».
«OTTIMIZZARE IL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO ALLE IMPRESE»
Ma quali sono le idee e le posizioni della nuova rettrice per quanto riguarda il dialogo tra Ateneo e imprese? La professoressa Mapelli ha elencato le priorità del suo mandato già nel programma con cui si è presentata alle elezioni, riservando ampio spazio al tema del «trasferimento tecnologico», anche alla luce del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che «assegna importanti voci di budget, in capitoli che appaiono specificamente destinati al rafforzamento della ricerca in generale e, più nello specifico, alla diffusione di modelli innovativi per la ricerca di base e applicata condotta in sinergia tra Università e imprese; inoltre, attenzione viene posta al sostegno strutturale che dovrà essere dato ai processi di innovazione e trasferimento tecnologico. La collaborazione tra Università e imprese assumerà pertanto un ruolo sempre più centrale nelle politiche di sviluppo del sistema Paese, e richiederà una forte presenza dell’Ateneo in iniziative di natura pubblico-privata.
In quest’ottica, le principali sfide che si delineano per il prossimo sessennio riguardano principalmente due aspetti:
- Migliorare l’accessibilità al patrimonio di prodotti della ricerca dell’Ateneo, sia per aumentarne la valorizzazione (anche in termini di proprietà intellettuale), sia per incontrare con maggior efficienza le richieste dal mondo delle imprese;
- Supportare i gruppi di ricerca nell’affrontare aspetti gestionali, organizzativi e legali che diventano sempre più complessi con l’espandersi del dominio di interazione con i diversi attori coinvolti.
In questo senso, «va intensificata e qualificata la presenza dell’Ateneo nei partenariati pubblici-privati presenti sul territorio (regionale, nazionale ed europeo), quali ad esempio i CTN, i Competence Center, le RIR e le reti europee per la ricerca, così come andrà ulteriormente valorizzato il ruolo di Fondazione Unismart (con cui Confapi Padova ha recentemente stipulato una partnership strategica, ndr) nello scouting di opportunità di collaborazione con le imprese del territorio, con particolare riguardo alla valorizzazione della proprietà intellettuale, che non appare al momento trovare adeguata valorizzazione. Un ruolo importante, infine, nel processo di trasferimento della conoscenza può essere svolto da spin-off di Ateneo, che infatti, per loro natura, assicurano un’interfaccia particolarmente efficace tra il mondo della ricerca (in cui sono nati) e quello delle imprese (in cui operano), e possono essere lo strumento ideale per tradurre le esigenze in settori specifici del mercato in richieste puntuali per le ricercatrici e i ricercatori dell’Ateneo».
Nell’ottica del miglioramento della visibilità del patrimonio di conoscenze dell’Ateneo il suo programma prevede anche di «implementare, attraverso le infrastrutture controllate dell'Università di Padova, l'incontro con le imprese e le loro rappresentanze in modo da avvicinare le strutture e i gruppi di ricerca dell’Università al tessuto imprenditoriale regionale, nazionale, internazionale e favorire lo sviluppo di nuove progettualità pubblico-private».
CHI È LA NUOVA RETTRICE
Daniela Mapelli, laureata in Psicologia sperimentale a Padova nel 1991, ha conseguito il titolo di dottore di ricerca in Psicologia sperimentale nel 1996 all’Università di Trieste. Dal 1993 al 1995 ha trascorso due anni presso il Cognitive Neuroscience Lab, Department of Psychology (Carnegie Mellon University, PA). Dal 1997 al 2003 ricopre posizioni di post-doc al Dipartimento di Psicologia Generale e di assegnista presso il Dipartimento di Medicina dell’Università di Padova. Nel 2003 diventa ricercatrice universitaria, nel 2010 Professoressa di II fascia e dal 2016 Professoressa di I fascia presso l’Università di Padova, dove insegna Neuropsicologia e Riabilitazione Neuropsicologica. Ha pubblicato un centinaio di articoli scientifici nell’ambito delle neuroscienze cognitive su riviste internazionali con più di 2629 citazioni e un H-index di 25 (Google Scholar). Membro della Cognitive Neuroscience Society, della Herbert Simon Society, dell’Associazione Italiana di Psicologia e della Società Italiana di Neuropsicologia.
Ha svolto i seguenti incarichi gestionali nell’Ateneo padovano: presidente del corso di laurea magistrale in Neuroscienze e riabilitazione neuropsicologica (dal 2012 ad oggi); componente del Presidio di Ateneo per la qualità e l’accreditamento della didattica (dal 2013 ad oggi); componente della commissione di Ateneo per i master e per le problematiche inerenti la valutazione (dal 2012 ad oggi); componente del consiglio della Scuola di Psicologia (dal 2012 ad oggi); direttrice del master in Neuropsicologia clinica (dal 2010 ad oggi); vice-direttrice della scuola di specializzazione in Neuropsicologia (dal 2010 al 2015).
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova