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DON DANTE CARRARO: «GRAZIE AGLI IMPRENDITORI DI CONFAPI PADOVA, ASSIEME PROVIAMO A FARE LA NOSTRA PARTE»

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L’intervento del direttore di Medici con l’Africa Cuamm in occasione della missione della delegazione dell’Associazione per consegnare la restante parte delle donazioni raccolte nell’ultimo anno, destinate al progetto integrato di supporto alimentare e umanitario della popolazione civile ucraina.

 

di don Dante Carraro*

Il nostro cuore batte per l’Africa, è lì che da oltre 70 anni siamo impegnati come medici “con” l’Africa, per la salute dei più fragili e più poveri, mamme e i bambini, soprattutto. Eppure, allo scoppio della guerra in Ucraina, abbiamo sentito forte il richiamo a una solidarietà vicina, come già successo in occasione della pandemia in Italia. Così abbiamo provato a fare la nostra parte. Non certo da soli, ma con il supporto di chi ha creduto fortemente in noi e ha posto fiducia nel nostro intervento: comunità, gruppi, persone fisiche e partner istituzionali, internazionali e locali, come gli imprenditori di Confapi Padova che ci stanno aiutando nel supporto alimentare e umanitario alla popolazione ucraina. Un sostegno importante il loro, che è giunto a destinazione in questi giorni e di cui siamo grati: insieme a quello di altri ci permetterà di contribuire ad alleviare le sofferenze della popolazione Ucraina, sempre in stretta collaborazione con le autorità locali. 

In Ucraina, pian piano l’intervento Cuamm da una zona si è allargata a 9 Oblast e oggi, grazie alla collaborazione con alcune ong locali, diamo sostegno a circa 42 strutture sanitarie. Distribuiamo farmaci agli ospedali, materiale sanitario, kit di generi alimentari e beni di prima necessità per gli sfollati interni e garantiamo supporto psicologico a chi è fuggito dalle zone più colpite dalla guerra.

Tutti vediamo ogni giorno gli orrori e le atrocità di questa guerra che, come tutte le guerre che in questo momento si stanno consumando nel mondo, colpiscono sempre più duramente le persone più umili e semplici. È quello che purtroppo succede anche in Africa, in paesi come il Centrafrica, l’Etiopia, il Sudan, il Mozambico a Cabo Delgado, dove da anni continuano scontri e atrocità e da dove la gente scappa. Ma di questo nessuno parla. La maggior parte, circa l’80% e oltre dei rifugiati, rimane interna al continente africano, cerca aiuto e pace nei paesi limitrofi. Pochissimi arrivano nelle nostre coste. È l'Africa che accoglie e aiuta l’Africa, un’Africa che con le sue forze cerca di trovare delle soluzioni e di costruire il proprio futuro.

Segnali di speranza si vedono ogni giorno, soprattutto nei giovani che si formano e studiano per diventare medici, infermieri, ostetriche per fare la loro parte per il proprio paese. È questa la sfida che ogni giorno accogliamo come Medici con l’Africa Cuamm: essere semi di speranza e futuro, portando cure e aiuto, con professionalità e passione, in Africa e “con l’Africa” per un mondo più giusto per tutti.

 

* Direttore di Medici con l’Africa Cuamm

 

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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