Il primo maggio è anche un’occasione per riflettere su come sta cambiando il tessuto sociale. Lo facciamo attraverso l’intervento di Roberto Crosta - Presidente Fondazione Marcianum e Segretario Generale Unioncamere Veneto - sul tema del dialogo tra generazioni. Lo spunto, il recente convegno "Le parole della costituzione" organizzato dalla Fondazione Marcianum. «Occorre rifondare un patto dove si debba tutti poter pensare ad un futuro migliore: questo passa sempre per una cessione di egoismi».
di Roberto Crosta
La domanda appare semplice e con una risposta quasi scontata: "Non è giusto che i giovani paghino contributi per sostenere le pensioni e l'assistenza delle persone anziane, visto che in futuro rischiano di ricevere pensioni e assistenza molto più basse?" Un tempo (diciamo tra gli anni '60 e '90 del secolo scorso) a questa domanda probabilmente la risposta sarebbe stata molto solidale. Si viveva un'epoca dove tutti pensavano che il futuro per i nostri figli, per i giovani sarebbe stato certamente migliore del nostro. Oggi non più. E così, i dati raccolti nel sondaggio evidenziano come nel 1998 era solamente il 22% che era d'accordo con questa affermazione, percentuale esattamente raddoppiata nel 2016 (44%), crollata nel 2021 al 29 % (post Covid quell'evento che ci avrebbe reso migliori da un punto di vista solidaristico) con una nuova impennata nel 2023 tornando al 39%.
Se poi si va ad analizzare le classi di età si nota un dato quasi ovvio: al crescere dell'età decresce il tasso di chi non è d'accordo con questa affermazione, ma 3 ragazzi fra i 18 e i 24 anni su 4 la ritengo corretta, come 2 studenti su 3 la ritengono corretta ed oltre la metà degli imprenditori e dei liberi professionisti.
Il grido di allarme sul sistema pensionistico italiano sembrerebbe non essere soltanto quello dei numeri e della sua tenuta futura, lanciato da più parti, ma per il quale ci vuole il coraggio, come Paese, di affrontarlo in modo serio, ma anche uno sistematico di tenuta sociale: i giovani non appaiono più disponibili ad accettare di pagare il conto delle generazioni pregresse.
Questa necessità del riequilibrio tra generazioni la ritroviamo anche nel campo della sostenibilità, nel mondo del lavoro: è una questione posta dai giovani che è stata al centro anche di un percorso edito dalla Fondazione Marcianum dal tema "le parole della costituzione" che ha affrontato questi temi. Nell'evento finale, il 17 aprile, il prof. Telmo Pievani ha chiuso il suo intervento dicendo, ai ragazzi presenti in sala, una frase bellissima: "Nei vostri occhi ci sono scoperte che, oggi, non possiamo nemmeno immaginare. La speranza per il futuro siete voi che, anche attraverso gli strumenti che vi sono messi a disposizione potete intervenire per migliorare il vostro futuro e quello delle future generazioni, così come dice la nostra Costituzione".
Credo che si debba lavorare nei prossimi anni a rifondare un patto tra generazioni dove si debba tutti poter pensare ad un futuro migliore: questo passa sempre per una cessione di egoismi: adulti, pensionati, dovranno certamente rinunciare a qualche beneficio attuale; i giovani, i ragazzi pensare che lo sviluppo del nostro Paese dipende, ad esempio anche dalla loro permanenza qui, per farlo progredire e migliorare, per dare speranza!
Auguri a tutti, ne abbiamo bisogno!
*Presidente Fondazione Marcianum Segretario Generale Unioncamere Veneto
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