Il Veneto eleggerà 32 deputati (erano 50) e 16 senatori (erano 24)
Domenica 25 settembre gli italiani eleggeranno 400 deputati e 200 senatori, con un taglio di 345 poltrone rispetto alle elezioni precedenti. Il Veneto manderà a Roma 32 deputati (erano 50 in questa legislatura) e 16 senatori (contro i 24 del 2018). Va da sé che nei partiti sia iniziata la lotta per accaparrarsi i seggi sicuri. Non ci sono infatti solamente meno posti, c’è pure una diversa composizione dei collegi.
LE CIRCOSCRIZIONI
Il Veneto è stato diviso in due circoscrizioni per la Camera: la prima comprende Venezia, Treviso e Belluno e la seconda invece Padova, Rovigo, Vicenza e Verona. Il Senato resta su base regionale.
La circoscrizione 2 alla Camera assegna 19 seggi: 7 uninominali (uno per collegio) e 12 plurinominali. I collegi plurinominali sono 3, ognuno assegna quattro seggi. Padova ha un collegio condiviso con Rovigo.
La situazione più ingarbugliata riguarda proprio i tre collegi uninominali, che alla Camera offrono altrettanti seggi. La situazione è complicata perché il territorio è stato spezzettato: 36 comuni della Bassa sono stati inseriti nel collegio UO1 che fa capo a Rovigo. Altri 41 comuni sono nel collegio UO2 di Selvazzano, che comprende l’Alta. Il terzo collegio vede assieme Padova, Abano e Piove.
Al Senato la situazione non è certo più semplice. C’è un solo collegio uninominale per Padova sui 5 di tutta la Regione: questo collegio comprende tutti i 102 comuni della provincia ed elegge un solo senatore. Mentre al plurinominale sono in palio sei seggi ma dentro ci sono i territori di Padova, Vicenza e Verona.
COME SI VOTA
Gli elettori riceveranno due schede e scompare il limite d’età: a 18 anni tutti potranno scegliere sia i deputati che i senatori. Nella scheda compare il nome del candidato che rappresenta il collegio e dei partiti che lo sostengono per la quota proporzionale. Si può mettere la croce sia sul candidato che sul partito ma all'interno della stessa coalizione, non è ammesso il voto disgiunto come per il sindaco, altrimenti la scheda viene annullata. Le soglie di sbarramento sono del 10% per le coalizioni e del 3% per i partiti che ne fanno parte, chi non ce la fa entra nel riparto nazionale per la distribuzione dei seggi, ma con meno dell'1% si resta a mani vuote.
Ufficio Stampa Confapi Padova