Come devono comportarsi i datori di lavoro alla luce del Decreto dell'8 marzo? Con il CdL Filippo Griggio, nostro responsabile sindacale (Studio Gambalonga & partners), abbiamo evidenziato le prime note operative, soffermandoci poi su adempimenti amministrativi, scadenze e rapporti di lavoro.
Riteniamo cosa utile e urgente provare a sintetizzare quanto contenuto nel DPCM in oggetto con specifico riferimento ai rapporti di lavoro.
Come noto le misure più stringenti riguardano il territorio della Regione Lombardia, nonché le provincie di Padova, Treviso, Venezia (in Veneto), Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell’Emilia, Rimini (in Emilia Romagna), Pesaro E Urbino (nelle Marche), Alessandria, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli E Asti (in Piemonte)
Per questi territori il DPCM prevede di “evitare ogni spostamento di persone fisiche, in entrata ed in uscita, nonché all’interno dei medesimi territorii, salvo per gli spostamenti motivati da comprovante esigenze di lavorative o da situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. E’ consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.
Si raccomanda ai Datori di Lavoro pubblici e privati di promuovere la fruizione da parte dei lavoratori dipendenti dei periodi di congedo o ferie.
Si ricorda la possibilità per i Datori di Lavoro di attivare su tutto il territorio nazionale, in maniera immediata e semplificata, lo Smart Working.
Per contenere il contagio viene quindi introdotta una Zona “Arancione” a mobilità ridotta, nella quale si prevede di limitare al massimo gli spostamenti e gli assembramenti.
In attesa di chiarimenti specifici da parte degli enti preposti in relazione all’ampiezza della nozione di “comprovate ragioni lavorative”, visto che non è stato disposto il fermo produttivo o la chiusura dei luoghi di lavoro, riteniamo che i Datori di Lavoro debbano:
• Introdurre, ove possibile, lo Smart Working.
• In assenza di lavoro, far usufruire ai propri dipendenti Ferie e Congedi, al termine degli stessi, sarà possibile ricorrere ad ammortizzatori sociali quali Cassa Integrazione Ordinaria, FIS o Cassa Integrazione in Deroga.
• Ci si reca al lavoro solo in caso strettamente necessario e se è comprovabile, in caso di controllo, che l’attività lavorativa non era differibile.
Si ricorda ai Datori di Lavoro di porre in essere tutte le misure sanitarie e di sicurezza sul lavoro specifiche, prendendo contatto con il proprio Medico Competente e con RSPP.
Lo Studio resta a vostra disposizione per ogni chiarimento
Alla luce di quanto chiarito dall’ordinanza della Protezione Civile e letto il comunicato stampa della Presidenza Consiglio dei Ministri, lo Studio Gambalonga & partners segnala altresì che le limitazioni alla mobilità per tutta la zona “Arancione” sono derogabili per le seguenti motivazioni:
- Comprovate esigenze lavorative
- Situazioni di necessità
- Motivi di salute
- Rientro presso il proprio domicilio, abitazione, o residenza
Per quanto sopra alleghiamo mettiamo a dispodizione il MODELLO DI AUTOCERTIFICAZIONE PER LA MOBILITA' che il singolo “cittadino” potrà compilare ed esibire in caso di controlli da parte degli enti preposti.
Abbiamo inoltre evidenziato le novità riguardanti adempimenti amministrativi, scadenze e rapporti di lavoro alla luce del Decreto legge del 2 marzo.
CONSULTA L'APPROFONDIMENTO: EMERGENZA COVID-19: LE NOVITÀ INTRODOTTE CON IL DECRETO LEGGE N° 9 DEL 2 MARZO 2020
Ufficio Stampa Confapi Padova