È stato finalmente pubblicato il decreto interministeriale tanto atteso che riforma l’impianto generale del Fondo Centrale di Garanzia per le Pmi di cui all’art. 2, co. 100 della L. n. 662/1996, uno dei principali strumenti di politica economica esistenti per cercare di arginare il fenomeno della crescente difficoltà delle PMI a ottenere credito.
Le principali novità derivanti dalla riforma riguardano:
Le percentuali di copertura della garanzia risultano crescenti in funzione del rischio espresso dalla singola impresa: più l’impresa appare rischiosa più alta sarà la percentuale di copertura;
- Il Fondo si doterà di un proprio sistema di rating (cioè di assegnazione di una classe di merito che va da 1 a 4 in base al rischio) che consentirà di ridurre il rischio a proprio carico, minore incidenza sul bilancio dello Stato, maggiore efficienza dello strumento;
- Ampliamento potenziale delle imprese assistite dalla garanzia del Fondo, calcolato sulla base dei test effettuati sulle domande presentate negli ultimi 2 anni;
- Una nuova modalità di intervento definita a “rischio tripartito”, in cui si prevede una tripartizione equivalente del rischio tra il Fondo, i Confidi e le Banche. Essa è riservata, con una procedura automatica, ai soli soggetti garanti (Confidi) che saranno autorizzati ad operare per conto del Fondo Centrale di Garanzia, per operazioni fino a 120mila euro. Questa modalità non è inserita nel nuovo sistema di valutazione del rating del Fondo.
Come noto, a seguito del Comunicato del MISE pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 135, la prima fase attuativa della riforma è stata avviata in via sperimentale il 14 giugno con l’utilizzo della nuova piattaforma di rating per le sole operazioni relative alla “Nuova Legge Sabatini”. La messa a regime dovrebbe avvenire a partire da gennaio 2018.
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