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GIORDANI: «ECCO COME CAMBIEREMO PADOVA CON LE RISORSE DEL PNRR»

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Nei giorni in cui scatta ufficialmente la campagna elettorale per la città di Padova, Confapi ha chiesto al sindaco Sergio Giordani come saranno impiegate le risorse in arrivo dal PNRR, anche alla luce dei 20 milioni destinati alla rigenerazione urbana assegnati a fine gennaio. Che si aggiungono ai 355 destinati alla linea 2 del Tram, ai 25 per completare l’alta velocità, ai 15 del bando “Pinqua” per l’Arcella e a quelli potrebbero ancora aggiungersi per altre opere di riqualificazione.

FINANZIATI 18 PROGETTI DI RIGENERAZIONE URBANA, TRA VERDE E CULTURA

Partiamo dall’ultimo stanziamento. Il Governo a fine gennaio ha stanziato altri 905 milioni a copertura dei progetti di rigenerazione urbana accolti ma non finanziati a dicembre per mancanza di risorse. Il Comune di Padova vede così finanziati numerosi progetti (vedi tabella) per la significativa cifra di 20 milioni di euro.

Il sindaco sottolinea: «Con questi fondi si darà il via a opere e progetti assolutamente strategici per tutti i nostri quartieri. È anche una vittoria dei sindaci e del territorio che, senza sterili contrapposizioni ideologiche, hanno fatto valere le ragioni dell’equità e della coesione nazionale trovando nel Governo un interlocutore attento. Sono tutti progetti che, in ambiti chiave, portano a una svolta ulteriore per Padova e li abbiamo selezionati con cura. Finiremo il sistema di ciclabilità interessando molti quartieri, con la bicipolitana, avremo così più sicurezza per i ciclisti e una città più sostenibile e meno inquinata. Al via anche il nuovo grande Parco Iris che, liberato dal cemento triplicherà, sarà un cuore verde di Padova, un luogo di aggregazione per tutti i padovani collocandosi tra i più grandi di Italia e d’Europa. Volata finale anche per il Castello Carrarese, un bene storico che ridaremo completamente ai padovani dopo anni di abbandono e rappresenterà un grande fulcro di cultura, socialità nonché un nuovo super attrattore di flussi turistici e quindi di indotto per tutta la città. Sport vuol dire salute e benessere e per questo andremo a fare opere nei quartieri di grande interesse come ci chiedono i cittadini. Infine scuola: coltiviamo il futuro con una nuova bellissima sala polivalente per le bambine e i bambini e con ulteriore fondo che andrà a coprire la rigenerazione dell’Istituto Selvatico, tanto amato dai padovani. Sono molto soddisfatto, la nostra amministrazione non si è mai fatta sfuggire neanche un soldo di quelli che arrivano da Roma, questo richiede lavoro, tanto, ma è nostro dovere e ora non vedo l’ora di avviare i cantieri».

LA LINEA 2 DEL TRAM VIGONZA-PADOVA-RUBANO COI FONDI PNRR

Lo stanziamento più cospicuo per il Comune di Padova riguarda però il progetto della linea 2 del Tram Vigonza-Padova-Rubano - che ha un valore complessivo di 335.211.901 euro. Di questi 335 milioni, i fondi Pnrr copriranno 238.057.777 euro. I rimanenti 97.154124 saranno assicurati tramite i fondi statali diretti relativi all’Avviso 2 (bando del gennaio 2021 per infrastrutture di trasporto rapido di massa). C’è anche un cronoprogramma: il riparto che attribuisce il finanziamento all’opera prevede che l’aggiudicazione dell’appalto per la realizzazione debba essere effettuata entro il 31 dicembre 2023, mentre il termine dei lavori è fissato entro il 30 giugno 2026.

Giordani afferma: «È il più significativo finanziamento per opere degli ultimi trent’anni. Questi risultati non cascano dal cielo né sono frutto di chiacchiere, bensì di mesi e mesi di duro lavoro, riunioni, progettualità che, guidati da me, hanno visto protagonista la Giunta, i tecnici e Aps Holding. Questo maxi finanziamento è il via ad un percorso che in 5 anni cambierà Padova del tutto e in meglio. Saremo una delle città italiane ed europee con la più capillare ed efficiente rete tranviaria e i benefici saranno enormi. Un passo decisivo per il rispetto dell’ambiente e contro l’inquinamento. Un salto in avanti per la qualità della vita di tutti i padovani che nel sistema Smart di 8 linee potranno raggiungere tutti i luoghi strategici della città in meno tempo che con l’auto, da tutti i capolinea e senza cambi. Un’opera che porterà con sé rigenerazione urbana su tutto l’asse ovest est e aumenterà il decoro e il valore di migliaia di immobili in maniera significativa. Un’opera che pone le basi di una grande Padova che collabora coi comuni contermini, con Rubano e Vigonza protagonisti di questo cambiamento in un’ottica di area metropolitana».

E, grazie a un fondo straordinario del Ministero delle infrastrutture e della mobilità, è allo studio anche il prolungamento della linea Sir3 fino al polo universitario di Agripolis a Legnaro.

L’ALTA VELOCITÀ

Tre milioni di passeggeri l’anno, tempi di percorrenza dimezzati e quasi 300 mila tonnellate di emissioni Co2 evitate nei 12 mesi. A prometterli è la nuova tratta dell’alta velocità tra Verona e Padova, 76,5 chilometri che ancora mancano per completare il collegamento ferroviario tra Milano e Venezia e che, grazie alle risorse del Pnrr, con altri 25 milioni in arrivo sono ormai a portata di mano. L’opera sarà realizzata da Rete Ferroviaria Italiana e comporterà oltre al rifacimento del Cavalcavia Borgomagno anche dello stesso edificio della stazione. La progettazione della nuova linea è già partita appunto con i 25 milioni di euro (la linea costerà ovviamente molto di più): i due nuovi binari dell’alta velocità si aggiungeranno ai due esistenti e permetteranno oltre che di accorciare i tempi di viaggio dei treni ad alta velocità anche di avere più disponibilità sui binari già esistenti per i treni regionali e il trasporto merci, con un beneficio anche per l’Interporto di Padova.

IL MASTERPLAN BOERI RELATIVO ALLE AREE STAZIONE, EX IFIP ED EX PP1

All’area della stazione è legato anche il Masterplan dell’architetto Stefano Boeri, relativo alla rigenerazione urbana del quadrante ferroviario centrale.

«Abbiamo chiesto al professor Boeri di fare uno studio particolare di un’area che è delicatissima e sulla quale andremo a intervenire nei prossimi anni», spiega il sindaco Giordani. «Se lo facciamo tutti assieme, soggetti pubblici e soggetti privati, riusciremo a realizzare una grande rigenerazione di questa parte della città. C’è la necessità di una visione organica, corale. In questo Masterplan ci sono degli elementi di assoluto interesse e valore, delle soluzioni che miglioreranno in maniera significativa questa parte importante della città. L’alta velocità arriverà a Padova in sei sette anni al massimo e questo vuol dire che oltre alla stazione bisognerà abbattere e sostituire il Cavalcavia Borgomagno. Ma nei prossimi anni molti altri interventi saranno realizzati, penso al tram da Vigonza-Padova-Rubano, alla nuova Questura alle diverse e nuove funzioni che si svilupperanno in Fiera. Padova cambierà in meglio e non fra trent’anni ma in sei sette anni al massimo. Dobbiamo, tutti darci da fare perché queste opere siano realizzate al meglio, che vuol dire oggi anche con la massima attenzione alle tematiche ambientali e della sostenibilità, a partire da quelle del consumo di suolo e dalla sua permeabilità».

LA NUOVA PIAZZA VERDE DELL’ARCELLA

La giunta ha inoltre già approvato in dicembre un investimento di un milione e 150 mila euro per acquistare e sistemare l’area Valli tra la chiesa di San Carlo Borromeo e piazzale Azzurri, nel cuore dell’Arcella. Un primo passo verso quella che dovrebbe diventare la grande piazza del quartiere che, grazie ai 15 milioni del bando del governo “Pinqua” - sempre legato al PNRR - avrà anche un centro culturale, una mediateca nell’ex Coni. Sempre dal bando “Pinqua” potrebbero però arrivare altri 18 milioni destinati alla rigenerazione del Portello e dell’area Fiera.

Diego Zilio

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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