Lega e forzisti escono dall'aula, le dimissioni del premier. Il Colle scioglie le camere e decide per il ritorno alle urne il 25 settembre.
Il presidente del consiglio Mario Draghi si è dimesso, comunicando la sua decisione durante il colloquio di mezz'ora con il capo dello Stato Mattarella al Colle. Molto breve l'intervento del premier alla Camera: "A volte anche il cuore dei banchieri centrali viene usato", ha commentato visibilmente commosso. Mercoledì il premier aveva ottenuto in Senato la fiducia, ma con soli 95 voti favorevoli. Gelmini e Brunetta lasciano Forza Italia: "Ha voltato le spalle agli italiani". Letta (PD): "Giorno triste e drammatico". La Carta stabilisce che le elezioni hanno luogo entro 70 giorni dallo scioglimento delle Camere. La questione più complicata riguarda la legge di bilancio che dovrebbe essere presentata entro il 15 ottobre.
Più articolato l'intervento di Draghi al Senato. "Grazie alle misure di contenimento sanitario, alla campagna di vaccinazione, ai provvedimenti di sostegno economico a famiglie e imprese, siamo riusciti a superare la fase più acuta della pandemia, a dare slancio alla ripresa economica", ha sottolineato in aula. "La spinta agli investimenti e la protezione dei redditi delle famiglie ci ha consentito di uscire più rapidamente di altri Paesi dalla recessione provocata dalla pandemia.
Lo scorso anno l’economia è cresciuta del 6,6% e il rapporto tra debito pubblico e prodotto interno lordo è sceso di 4,5 punti percentuali. La stesura del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, approvato a larghissima maggioranza da questo Parlamento, ha avviato un percorso di riforme e investimenti che non ha precedenti nella storia recente.
Le riforme della giustizia, della concorrenza, del fisco, degli appalti – oltre alla corposa agenda di semplificazioni – sono un passo in avanti essenziale per modernizzare l’Italia. A oggi, tutti gli obiettivi dei primi due semestri del PNRR sono stati raggiunti. Abbiamo già ricevuto dalla Commissione Europea 45,9 miliardi di euro, a cui si aggiungeranno nelle prossime settimane ulteriori 21 miliardi – per un totale di quasi 67 miliardi".
(...) "Con il forte appoggio parlamentare della maggioranza e dell’opposizione, abbiamo reagito con assoluta fermezza all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. La condanna delle atrocità russe e il pieno sostegno all’Ucraina hanno mostrato come l’Italia possa e debba avere un ruolo guida all’interno dell’Unione Europea e del G7". (...) "Purtroppo, con il passare dei mesi, a questa domanda di coesione che arrivava dai cittadini le forze politiche hanno opposto un crescente desiderio di distinguo e divisione. Le riforme del Consiglio Superiore della Magistratura, del catasto, delle concessioni balneari hanno mostrato un progressivo sfarinamento della maggioranza sull’agenda di modernizzazione del Paese.
In politica estera, abbiamo assistito a tentativi di indebolire il sostegno del Governo verso l’Ucraina, di fiaccare la nostra opposizione al disegno del Presidente Putin. Le richieste di ulteriore indebitamento si sono fatte più forti proprio quando maggiore era il bisogno di attenzione alla sostenibilità del debito. Il desiderio di andare avanti insieme si è progressivamente esaurito e con esso la capacità di agire con efficacia, con 'tempestività', nell’interesse del Paese".
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
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