A margine della firma della convenzione tra sindacati e Confapi sulla rappresentanza l'apertura a un fondo complementare di previdenza da parte del ministro Catalfo
In occasione della convenzione tra Inps, Inl-Confapi-Cgil Cisl e Uil per l'attuazione del testo unico della rappresentanza, il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, ha dichiarato che l'istituzione di un Fondo complementare di previdenza pubblico per i giovani gestito dall'Inps "è allo studio, è nel programma di governo e intendiamo portarlo avanti".
"Sul fondo previdenziale complementare pubblico- ha affermato il presidente dell'Inps, Pasquale Tridico - c'è una discussione in corso. Il ministero del Lavoro ci ha chiesto una valutazione tecnica. Del resto fa parte del programma condiviso" da M5s con il Pd e sarebbe "a tutela dei giovani, delle donne e delle persone che hanno meno possibilità di fare fondi privati, perché i fondi attualmente esistenti, che ovviamente continueranno ad esistere, sono ciclici e favoriscono persone che hanno già salari alti. Il fondo integrativo pubblico ha una aspirazione diversa, di essere anticiclico, quindi di permettere a chi ha carriere instabili, salari più bassi, giovani e donne un incentivo maggiore ad accumulare una pensione integrativa", ha concluso Tridico.
Ma Cgil, Cisl e Uil sono contrari. "Credo che l'Inps debba concentrarsi sull'ottima gestione della prima gamba previdenziale", ha detto Annamaria Furlan, segretario generale Cisl. Anche il segretario della Uil, Carmelo Barbagallo, è dello stesso avviso. "Non siamo molto d'accordo" sull'istituzione di un Fondo pubblico di previdenza complementare per i giovani "perché già l'Inps deve gestire i contributi previdenziali". Secondo Barbagallo, "bisogna incentivare di più l'iscrizione dei giovani ai fondi complementari perché oggi nel Paese i fondi stanno dimostrando di essere un esempio per rendimento, sicurezza e possibilità di dare una mano alle pensioni del futuro". Infine, il segretario della Cgil, Maurizio Landini è del parere che "per dare una pensione ai giovani non si passa attraverso un fondo complementare. Noi stiamo chiedendo che, nel riformare la legge la Fornero, si ricostituisca la condizione per una pensione di garanzia", ha concluso.
Articolo tratto da Italia Oggi
Ufficio Stampa Confapi Padova