Ipotesi prolungamento fino a marzo dello stato di emergenza. Zaia sulla situazione in Veneto: «Gli ospedali reggono grazie ai vaccini, ma c’è preoccupazione».
Lo Stato di emergenza potrebbe essere prolungato fino a marzo mentre il Green pass dovrebbe rimanere obbligatorio almeno fino a giugno: è questa l’intenzione del Governo Draghi per gestire la seconda fase della campagna vaccinale ma soprattutto garantire lo svolgimento dell’attività lavorativa anche se i contagi da Covid-19 dovessero continuare a crescere. Obiettivo del Governo è infatti raggiungere l’immunità di gregge e dunque convincere anche i più restii a vaccinarsi.
In entrambi i casi il governo dovrà procedere con un nuovo decreto perché le misure per gestire la pandemia scadono il 31 dicembre.
GLI SCENARI
Secondo la legge lo stato di emergenza nazionale può durare 12 mesi prorogabili per altri 12, e poiché fu decretato la prima volta il 31 gennaio 2020, alla stessa data del 2022 non si potranno stabilire ulteriori rinnovi. Entro novembre si deciderà dunque come procedere. Tra due mesi potrebbe essere necessario prorogare ancora lo stato di emergenza per tenere in piedi la struttura commissariale guidata dal generale Figliuolo per consentirgli gli acquisti di vaccini e medicine (stanziati quasi 2 miliardi nella manovra) e procedere più facilmente con le terze dosi negli hub, oltre che per allungare la vita al Comitato tecnico scientifico.
LA SITUAZIONE IN VENETO
«Abbiamo fatto una riunione insieme ai direttori generali delle aziende sanitarie e quella che ne è venuta fuori è una situazione di generale tenuta del comparto ospedaliero, grazie ai vaccini: abbiamo l'84% dei veneti che si sono vaccinati o hanno intrapreso il percorso vaccinale. Siamo comunque preoccupati, perché i contagi incrementano, a causa delle molteplici occasioni di assembramento e manifestazioni di piazza», così il presidente Luca Zaia, tornato a parlare attraverso un punto stampa, martedì 2 novembre, dando gli ultimi aggiornamenti sulla situazione Covid-19 in Veneto.
«La vaccinazione è libera ma invito gli over 50 a vaccinarsi per limitare i danni dal contagio. Siamo preoccupati per questo leggero aumento di ricoverati, ora la gestione è sostenibile, ma dobbiamo stare attenti. Nelle case di riposo tutti gli aventi diritto hanno aderito alla terza dose, abbiamo chiesto di spingere l'acceleratore sulle persone più fragili». Quello del presidente della Regione è un appello accorato alla prudenza. «Se non usiamo la mascherina aumentiamo la diffusione del contagio. Bisogna ricordare che la vaccinazione non basta per arginare la diffusione del virus, funge da barriera, ma non evita il contagio. Se non ci mettiamo del nostro, e continuiamo a pensare al vaccino come un "disinfettante", non ne usciamo e torneremo a vedere una diffusione rapida del contagio. Stiamo per entrare in una fase critica dal punto di vista stagionale, l’appello è di essere prudenti».
Ufficio Stampa Confapi Padova