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I PROGETTI DEL PNRR VENETO: 650 MILIONI DI INVESTIMENTI

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PNRR, il Comitato tecnico scientifico gestito dalla Regione e coordinato da Veneto Sviluppo ha presentato già nel febbraio dell’anno scorso 19 progetti concreti da finanziare con 650 milioni grazie al Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, in collaborazione con imprese del territorio. Al centro idee innovative che vanno dal biotech allo sviluppo di produzioni farmaceutiche in regione, passando dai computer quantistici all'idrogeno verde. Ecco i quattro filoni principali.

1. SI PUNTA SULL’IDROGENO A MARGHERA

Il filone in cui è già iniziata la “messa a terra” è quello relativo i 5 progetti su idrogeno e batterie che fanno capo al professor Vito Di Noto (qui l’intervista che gli avevamo fatto nel settembre 2021) dell’Università di Padova. L’obiettivo è smarcarci dalla dipendenza verso Russia, Cina e India per le materie prime più preziose. Con la Breton Spa di Castello di Godego (Treviso) si svilupperanno materiali attivi e assemblaggi membrana-elettrodo (MEA) per celle a combustibile di nuova generazione: ovvero, ciò che serve per ottenere elettricità dall’idrogeno.
Con Cinel Gas Generators di Vigonza (Padova) si va su materiali attivi, MEA e celle per elettrolizzatori a membrana acida e alcalina necessarie per produrre idrogeno verde e con membrane a scambio protonico e anionico per celle a combustibile e elettrolizzatori a basso contenuto di elementi preziosi. Il reshoring dagli Usa è l’obiettivo della Ufi Filters Spa di Nogarole Rocca (Verona): batterie avanzate al sodio fuso Mid-T con Fiamm Sonick, che da Stabio (Svizzera) rientreranno in Veneto. Alla Alkeemia di Marghera, sali di litio fluorurati per batterie al Litio-ione. Non è tutto, intorno all’idrogeno ci sono altre realtà pronte a muoversi, come la Sapio, che a Marghera sta progettando un hub per l’idrogeno verde con la realizzazione di un elettrolizzatore alimentato da un parco fotovoltaico collocato nelle aree dismesse della zona industriale.

2. MISSIONE SPAZIO

Il filone «spaziale» ha dovuto salutare il professor Stefano Debei (qui la sua intervista), che aveva lavorato su 4 progetti. Ammontare complessivo: 40-50 milioni. Un progetto punta a produrre razzi per mini satelliti con la partnership dello spinoff T4I di Padova. Sempre di mini satelliti si occupa il successivo progetto, ma con l’obiettivo di creare telescopi mono e stereo, multi e iperspettrali e telecomunicazioni in banda ottica free-space per l’osservazione della Terra (con le aziende Stellar Project di Padova e Officina Stellare di Vicenza). Il terzo progetto ha per partner Irca di Vittorio Veneto (Treviso) e Isoclima di Este (Padova): habitat extraterrestri e per ambienti ostili come il Polo Sud. Infine, un centro multidisciplinare dotato di simulatore in larga scala di Luna e Marte, digital twin e Realtà Virtuale Aumentata e monitoraggio integrato delle infrastrutture con dati aerospaziali.

3. LOTTA AGLI HACKER

Il presidente del Cts è un fisico, il professor Paolo Villoresi (qui la sua intervista). Al centro del primo progetto la cyber security: chiavi crittografiche basate su tecnologia quantistica rimbalzata sui satelliti che, al primo tentativo di forzatura, mutano automaticamente il «numero unico» che le identifica. Il partner che sta sostenendo il progetto è Cav, Concessioni Autostradali Venete, che sta già testando le chiavi quantistiche, mentre realizzatore del progetto è ThinkQuantum.

4. LE NUOVE FRONTIERE DELLA MEDICINA

La supervisione è del professor Giorgio Palù, il traguardo l’indipendenza dall’estero. La Fidia di Abano Terme punta su un progetto di utilizzo dell’acido ialuronico come veicolo per rilasciare farmaci per la cura di malattie come il carcinoma della vescica, ma anche l’uso dell’acido ialuronico come adiuvante al vaccino Covid-19. Con la vicentina Zambon, scatta «E-dry Ntm» per una formulazione inalatoria in polvere secca per uno o più antibiotici finalizzati al trattamento, a oggi impossibile, di alcune malattie polmonari. La Fis di Montecchio Maggiore si occupa di terapie molecolari avanzate, Rna incluso, e della produzione di principi attivi a rischio approvvigionamento. Nascerà a Montecchio un nuovo centro di ricerca. La tedesca Fresenius (polo a Villadose, Rovigo) lavora all’anestetico Propofol, enzimi proprietari necessari per la catalisi enzimatica dei peptidi (tecnologia unica al mondo) e penicilline contro la resistenza agli antimicrobici.

SCARICA LA TABELLA CHE PRESENTA NEL DETTAGLIO

I 19 PROGETTI PRESENTATI DAL CTS DI VENETO SVILUPPO

Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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