CONFAPI: «LE PMI PAGHERANNO IL CONTO DELLE AGEVOLAZIONI ALLE GRANDI INDUSTRIE ENERGIVORE»
Le piccole e medie imprese finanzieranno il 70% dei costi degli sgravi alle grandi imprese energivore beneficiate dal decreto del Mise del 21 dicembre scorso. Un incremento in bolletta che peserà per 1,7 miliardi l’anno in Italia e, appunto, per quasi 22 milioni solo per le imprese del territorio della provincia. Il direttore di Confapi Padova Davide D’Onofrio: «Così si vanificano gli sforzi fatti per sostenere la ripresa».
Immancabili, con il nuovo anno sono arrivati i rincari in bolletta. È già stato posto all’attenzione pubblica come nel 2018 la famiglia-tipo registrerà un incremento del +5,3% per le forniture elettriche (con un aumento, in media, di 37 euro rispetto all’anno precedente) mentre per quelle gas del +5% (circa 22 euro in più). L’Autorità per l’energia ha sottolineato che per l’elettricità è stato decisivo l’incremento dei prezzi all’ingrosso e dei costi per adeguatezza e sicurezza mentre per il gas arriva il previsto effetto invernale. Dietro all’aumento, però, c’è anche il costo delle agevolazioni che, dal primo gennaio, interesseranno tremila imprese “energivore”, perlopiù di grosse dimensioni, aiutate dal Mise con il decreto dello scorso 21 dicembre, in quanto più esposte alla concorrenza estera.
«Il problema, però, è che il 95% circa delle aziende in Italia sono di piccole e piccolissime dimensioni e che saranno proprio loro a pagare le principali conseguenze dei rincari», interviene Davide D’Onofrio, direttore di Confapi Padova, rifacendosi ai dati elaborati da Fabbrica Padova, centro studi dell’Associazione. L’importo di questi sgravi è pari a 1,7 miliardi di euro. Ebbene, in base agli indirizzi di Governo e Parlamento, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas ha distribuito la maggior raccolta necessaria a finanziare le agevolazioni sui clienti con consumi annui alti, in modo da tutelare gli altri. Solo il 30% del maggior onere verrà dunque fatto gravare sui consumi inferiori ai 1.800 kWh/anno (famiglie) mentre il restante 70% finirà in capo ai consumi superiori a tale soglia (imprese non energivore, perlopiù Pmi). Fabbrica Padova ha calcolato quindi che 1,2 miliardi saranno pagati direttamente dalle Pmi del Paese, stimando poi in 21,85 milioni l’aumento dei costi per le piccole e medie imprese della provincia.
«Il guaio», spiega D’Onofrio, «è che il ritocco al rialzo delle bollette di energia e gas rischia seriamente di rallentare la corsa alla ripresa. Mettere in conto alle Pmi, così come alle famiglie, il costo delle agevolazioni che, dal primo gennaio, interesseranno tremila “energivore”, rischia di vanificare gli sforzi fatti sin qui. Non dimentichiamo, peraltro, che le piccole imprese di cui parliamo operano soprattutto nella subfornitura e sono parte integrante del sistema Italia, andando a rifornire proprio le grandi industrie ad altissimo consumo energetico attive nei settori dell’acciaio, della ceramica e del vetro».
«Malgrado la crisi e le difficoltà che le tormentano», prosegue D’Onofrio, «le nostre aziende hanno mantenuto le loro posizioni nel mercato e spesso si sono rafforzate a livello internazionale, sebbene i costi energetici siano tra i più elevati d’Europa. Ed è assurdo che, adesso, siano loro a pagare, di fatto, gli incentivi destinati a chi è più grande di loro. Cosa proponiamo? Occorre rimettere mano con urgenza a quello che lo stesso Guido Bortoni, presidente dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas, ha definito il “sistema italiano degli oneri di sistema”. Oneri che, uniti alle imposte, rendono in media del 20% più pesanti le bollette delle industrie italiane rispetto a quelle che si pagano nel resto d’Europa. La ripresa c’è, non soffochiamola nella culla».
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
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