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Il Governo Draghi parla anche veneto

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Quattro ministri della regione nella sua squadra: Franco, D'Incà, Stefani e Brunetta. Zaia: «Non ci sono più scuse per l'autonomia»

Si tratta di due bellunesi, Daniele Franco, nuovo ministro dell'Economia, è originario di Trichiana (Belluno), ma da tempo residente nella capitale, già direttore generale di Bankitalia, e Federico D'Incà, anch'egli di Trichiana, (Rapporti con il Parlamento), già ministro con questo incarico nel secondo Governo Conte. E' vicentina invece Erika Stefani (Ministro alle disabilità), avvocato, già ministro per le Autonomie nel primo esecutivo Conte; infine è veneziano Renato Brunetta, economista e accademico, che il ministero della Pubblica amministrazione lo ha già guidato tra il 2008 e il 2011.

FRANCO: LA SCHEDA

Ma chi è, in particolare, Daniele Franco, chiamato a guidare il dicastero chiave del nuovo esecutivo? Laureato in scienze politiche presso l'Università di Padova nel 1977, nel 1978 ottiene un Master in Organizzazione aziendale presso il Consorzio Universitario di Organizzazione Aziendale di Padova. Nel 1979 ottiene un Master of Science in economia presso l’Università di York, in Gran Bretagna. Nello stesso anno entra in Banca d'Italia. Dal 1994 al 1997 è consigliere economico presso la Direzione Generale degli Affari Economici e Finanziari della Commissione europea. Dal 1997 al 2007 torna in Bankitalia dove è direttore della Direzione Finanza Pubblica del Servizio Studi. Dal 17 maggio 2013 al 14 maggio 2019 è stato Ragioniere Generale dello Stato. In questa veste ha il compito di far quadrare i conti della politica, che spesso non tornano: emblematici, da questo punto di vista, gli scontri con la formazione giallo-verde sui conti di Reddito di Cittadinanza e quota 100 alla fine dell’incarico come Ragioniere generale dello Stato.

ZAIA: MAGIC TEAM

ha il compito di far quadrare i conti della politica, che spesso non tornano, soprattutto quando il prezzo delle promesse è più alto delle possibilità.
Emblematici, da questo punto di vista, gli scontri con la formazione giallo-verde sui conti di Reddito di Cittadinanza e quota 100 alla fine dell’incarico come Ragioniere generale dello StatoIl 20 maggio 2019 diventa vicedirettore generale della Banca d'Italia, per diventarne direttore generale dal 1º gennaio 2020, nonché presidente dell'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni. Dal 13 febbraio 2021 è ministro dell'economia e delle finanze nel Governo Draghi.

L'asse di governo, in generale, si sposta verso Nord. Scendendo sui territori, la Lombardia è quella che ne esprime di più, con 9 ministri, seguita dal Veneto con 4, l’Emilia Romagna con 2 e Friuli Venezia Giulia, Liguria e Piemonte a quota uno.

Una scelta applaudita anche dal governatore Luca Zaia che, al Gazzettino, a questo proposito, ha dichiarato: «Credo che la squadra veneta potrebbe diventare il "magic team" per l’autonomia, rinascimento di questo Paese. Con quattro ministri è dura accampare scuse, per cui mi auguro che si possa finalmente concludere questo percorso. Tre di loro rappresentano forze politiche che hanno sostenuto il referendum. Il quarto è un tecnico che conosce perfettamente il concetto di autonomia come responsabilità. Ma poi c’è anche un outsider che si chiama Mario Draghi: figlio e marito di padovani, giustamente si ritiene mezzo veneto, ha insegnato a Cà Foscari e al Bo. Quindi quattro più uno: formazione garantita».

Diego Zilio

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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