Oltre 300 ospiti e 20 relatori alla festa per i vent’anni di Confapi Padova a Villa Borromeo. Al centro dei lavori le strategie per introdurre managerialità e welfare in azienda, gli strumenti per agevolare l’accesso al credito - e la presentazione della nuova divisione Confapi Sanità. Il presidente dell’Associazione Carlo Valerio: «Oggi vogliamo far sentire la nostra voce proponendo innovativi strumenti di welfare».
Gli innovativi strumenti messi a disposizione da EBM, Ente Bilaterale Metalmeccanici che vede per la prima volta datori di lavoro e sindacati operare assieme e che riguarda 3.500 aziende in Veneto e 36 mila dipendenti. Ma anche la possibilità di accedere più facilmente al credito grazie alla nascita di Confapifidi, Confidi di emanazione delle Associazioni delle piccole e medie imprese aderenti a Confapi. E, inoltre, la nascita di Confapi Sanità Disabilità Sport. Sono stati questi gli argomenti trattati venerdì 30 giugno a Villa Borromeo, nell’ambito delle celebrazioni per i vent’anni di Confapi Padova, alla presenza di più di 300 ospiti e di 20 relatori di primo piano.
Tra loro il Ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda, che ha chiuso i lavori con un video preparato appositamente per l’evento, e Sergio Giordani, neo Sindaco di Padova, che ha dichiarato: «È la mia prima uscita pubblica, e sono felice di trovarmi con i protagonisti dell’economia del territorio. Nei prossimi giorni mi siederò a discutere con i rappresentanti del mondo economico padovano. Come amministratore voglio favorire lo sviluppo locale, e per far ciò servirà investire nelle infrastrutture, nei servizi alle imprese e al cittadino, e nella semplificazione burocratica. Sono le tre voci principali della mia agenda politica. Accoglierò i vostri suggerimenti in ambito economico, agevolando il più possibile le imprese: da imprenditore conosco bene i vostri problemi». Ma anche Maurizio Landini, segretario generale FIOM CGIL e Maurizio Casasco, presidente nazionale di Confapi: «Nonostante l’importanza e il peso specifico che le Pmi continuano ad avere nell’economia italiana, continuano a mancare politiche strategiche e di reale sostegno alle nostre aziende. È necessario ridurre la burocrazia e puntare con decisione verso la tanto sbandierata semplificazione digitale. Per quanto riguarda l’accesso al credito, le banche hanno del tutto abdicato alla loro funzione originaria e sociale, quella di fornire credito a individui, famiglie e aziende e accompagnare gli imprenditori nelle loro iniziative, coadiuvandoli se necessario anche nelle progettazioni e nelle start up. Il soggetto-banca non sta più svolgendo il suo ruolo fondamentale di sostegno all’economia reale». E inoltre Gian Piero Cozzo, presidente di Unionmeccanica e l’Onorevole Daniela Sbrollini, Presidente Commissione Affari Sociali Camera dei Deputati: «Con la nascita di Confapi Sanità Disabilità Sport, le imprese si mettono a servizio del welfare per il nostro Paese. Oggi salutiamo una nuova importante iniziativa legata al mondo della sanità: un progetto che intende rappresentare, sostenere e promuovere le sinergie tra i principali attori veneti nel settore della produzione di presidi sanitari, biomedicali e ortopedici, dei servizi sanitari al cittadino e del benessere psico-fisico». A fare gli onori di casa il presidente di Confapi Padova Carlo Valerio e il direttore Davide D’Onofrio.
«Oggi siamo tutti qui per dire “ci siamo” e far sentire la nostra voce» ha affermato Valerio. «In particolare vogliamo far conoscere gli strumenti messi a disposizione da Ebm, Ente bilaterale metalmeccanici composto da Unionmeccanica, Confapi e dal sindacato Fiom-Cgil. Alla sua base c’è un vero e proprio mutamento di paradigma per quel che riguarda il rapporto tra datori di lavoro e sindacati. Oggi possiamo dire di aver finalmente superato il retaggio della “lotta di classe”, perché datori di lavoro e sindacati operano assieme offrendo un servizio di assistenza integrativo per i lavoratori che grava sulle imprese molto meno del tradizionale sistema di welfare, quasi tutto accentrato nell’Inps. Con la nascita di Ebm abbiamo dato vita a uno strumento utile sia ai lavoratori che alle aziende».
In cambio dei 60 euro l’anno a dipendente l’Ebm che cosa dà? In primo luogo un contributo per il periodo di carenza. Così sono definiti i primi tre giorni di malattia del lavoratore, che sono interamente a carico dell’azienda. «Riconosciamo 210 euro lordi per ogni evento» ha sottolineato il presidente di Unionmeccanica Gian Piero Cozzo. «Insomma basta poco per rientrare della spesa, tenendo conto che il servizio vale per aziende fino a 15 dipendenti. Ma non basta: l’ente offre prestazioni anche ai lavoratori. Iscrivi i figli all’asilo? Sono 200 euro all’anno, all’università sono 300. Per i libri scolastici il contributo è di 150 euro alle medie inferiori e 200 alle superiori. E 300 euro quando ti nasce un figlio o lo adotti. In caso di malattia continuativa che comporti la decurtazione del 50% dello stipendio sono previsti 400 euro al mese per sei mesi e altri 200 una tantum per infortunio superiore a 40 giorni di degenza. Alle aziende invece vanno 200 euro annui per ogni apprendista, 200 per visite mediche fuori dal piano aziendale, infine sino a 900 euro per l’acquisto e la gestione di un defibrillatore».
Il segretario nazionale Fiom Maurizio Landini ha parlato anche del rinnovo del contratto nazionale di Unionmeccanica, poi firmato lunedì 3 giugno: «La comunione di intenti tra datori di lavoro e sindacati è importante quando produce accordi utili per le imprese. È quello che proviamo a fare: come è noto siamo alle prese con il rinnovo del contratto nazionale di lavoro e proprio lunedì ci sarà un importante incontro a Roma. In questa fase puntiamo a introdurre elementi di innovazione, dal diritto alla formazione al modo di trovare sostegno concreto per i lavoratori, dalla sanità integrativa al welfare. Oggi è utile che lavoratori e impresi parlino anche al Governo, perché servono politiche industriali che non sono state operate. Occorre costruire filiere, reti d’impresa capaci di poter competere».
Molto atteso l’intervento video di Carlo Calenda, Ministro dello Sviluppo Economico, che ha illustrato come il piano Industria 4.0 porti a una radicale trasformazione nel modo di sostenere le imprese: «Con Industria 4.0 abbiamo cercato di superare il sistema degli incentivi a bando che hanno portato a un grande spreco di risorse. Noi invece abbiamo stabilito il principio per cui, un’azienda che investe deve avere a disposizione gli strumenti fiscali - gli incentivi - per poterlo fare. Lo abbiamo fatto costruendo strumenti di supporto finanziario, come la ristrutturazione del Fondo centrale di garanzia, in un principio di totale neutralità tecnologica. Non siamo noi a decidere cosa finanziare, ma sono le imprese ad assumersi il rischio d’impresa e vanno supportate quando investono. Questo ci ha consentito di superare le politiche settoriali adottate nel passato» ha sottolineato il Ministro. «I tre pilastri del nostro piano sono: 1) gli incentivi fiscali, circa 20 miliardi nella Legge di Bilancio, i più grandi esistenti in Europa; 2) gli strumenti di supporto a chi vuole investire e 3) il piano straordinario made in Italy per aiutare le imprese che producono beni di consumo a inserirsi nelle grandi catene distributive. Stiamo, inoltre, lavorando sui fattori che influiscono sul costo della produzione, dal costo dell’energia con una nuova norma sulle imprese energivore in base a una strategia che vede il gas come elemento di forte transizione rispetto alle energie rinnovabili che sempre più saranno presenti. Con Industria 4.0 l’Italia fa una scelta chiara: investire sulle imprese per generare lavoro e prosperità. Nelle economie di mercato non esiste altro modo per generare lavoro».
L’evento ha coinvolto numerosi amici e ospiti, tra cui Roberto Marcato, Assessore allo Sviluppo Economico della Regione Veneto, Luca Coletto, Assessore alla Sanità della Regione Veneto, Fabrizio Spagna, Presidente Veneto Sviluppo, Carlo Adami, chirurgo e innovatore del settore biomedicale, Gino Gerosa, Direttore Dipartimento Cardiochirurgia “Centro Gallucci”, Virginio Novali, Presidente Confapifidi, e Giorgio Tamaro, direttore del Fapi.
Nel collage delle foto (di Leonardo Scarabello) alcuni momenti dell'assemblea
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
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