Imprenditori e aziende del Sistema Confapi hanno avuto la possibilità di confrontarsi con il Ministro degli Esteri e della Cooperazione Internazionale Luigi Di Maio, in un videoincontro dalla sede della Confederazione giovedì 8 luglio. Introdotto dal Presidente Maurizio Casasco, il ministro ha aggiornato i partecipanti sui principali dossier di interesse strategico per le nostre PMI: politiche di sostegno all’export, stato del multilateralismo, la tutela del Made in Italy anche in conseguenza dei nuovi assetti geopolitici.
«Il ruolo della politica è quello di fare tutto il possibile per favorire anche il rilancio dell’economia dopo aver perso quasi il 9% di Pil nel corso della pandemia. I dati però sono incoraggianti, contiamo che nel 2021 e nel 2022 il prodotto interno lordo possa crescere anche oltre il 5%. Perché sia possibile, un ruolo chiave lo hanno le esportazioni e il turismo», ha ricordato Di Maio. «Per la Farnesina l’export è pertanto una priorità assoluta. Dopo un serrato confronto con le Regioni, le imprese e le associazioni di categoria, già a giugno 2020 abbiamo lanciato il Patto per l’Export: una strategia nuova, dotata di una potenza di fuoco di circa 5,3 miliardi di euro e volta a sostenere la transizione digitale, fondamentale in un Paese molto in ritardo nei confronti dei suoi principali competitors sotto a questo aspetto. la formazione di capacità manageriali e l’accompagnamento sui mercati esteri delle nostre imprese. In questo ambito, vorrei ricordare solo l’ultima delle iniziative che abbiamo promosso per potenziare la figura del Digital Temporary Export Manager (D-TEM), attraverso un programma di voucher per assumere esperti nel settore digitale: questo, al fine di aiutare le micro e Pmi a sfruttare al massimo le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie e dal commercio elettronico».
«Ci stiamo dedicando in parallelo a rafforzare la capacità del Paese in materia di attrazione degli investimenti esteri, tema che abbiamo infatti messo al centro della riunione straordinaria della Cabina di Regia per l’Internazionalizzazione dello scorso 20 aprile, al termine della quale abbiamo avviato l’elaborazione di un pacchetto di proposte di semplificazione normativa e burocratica per migliorare il “business environment”», ha proseguito il ministro. «Altro strumento innovativo è lo “Smart Export – l’accademia digitale per l’internazionalizzazione”, un progetto pilota di formazione accademica mirata per micro e Pmi, attraverso cui imprese e professionisti possono fruire online (iscrivendosi su smartexportacademy.it) e a titolo gratuito di corsi sui temi dell’internazionalizzazione erogati da Agenzia Ice e da cinque prestigiose università e business school italiane».
«È necessario un salto di qualità progettuale di medio-lungo termine per dare agli investitori la garanzia di una strategia stabile e coerente nel tempo. Pensiamo infine sia indispensabile rendere strutturale il sostegno pubblico per l’internazionalizzazione. Ricordo gli sforzi fatti sul fronte della finanza agevolata attraverso il Fondo 394, amministrato dal Maeci e gestito da Simest, di cui abbiamo profondamente rafforzato operatività e risorse. Nel 2020 la sua dotazione ha raggiunto 2,1 miliardi di euro (di cui oltre 660 a fondo perduto), mentre per il 2021, grazie anche all'ultimo decreto «Sostegni Bis», sono ad ora disponibili oltre 3 miliardi (di cui 1,160 a fondo perduto)».
La Farnesina, insomma, è in prima linea per aiutare la ripresa economica del Paese attraverso il rilancio dell’export. «Siamo consapevoli che si tratta di un percorso lungo e che la concorrenza internazionale è più agguerrita che mai, ma siamo anche fiduciosi che, al termine di questo percorso, le nostre aziende torneranno a essere protagoniste sui mercati mondiali, potendo anche contare su modelli di business sempre più sostenibili, orientati verso la transizione ecologica e digitale».
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova