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Il "pacchetto lavoro" nella legge di Bilancio 2018

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Tra le principali novità introdotte dalla Legge di Bilancio appena varata c’è il “pacchetto lavoro” che si caratterizza per la previsione di una serie di incentivi e sgravi contributivi finalizzati alle nuove assunzioni: uno sgravio pari al 50% dei contributi previdenziali e fino ad un massimo di 3mila euro sulle nuove assunzioni con contratto a tempo indeterminato effettuate a decorrere dal gennaio 2018. È riconosciuto per il triennio 2018–2020 e si applica agli assunti nel 2018 che non abbiano ancora compiuto i 35 anni di età e che non abbiano mai avuto con il medesimo datore di lavoro rapporti di lavoro stabili. Per le assunzioni decorrenti dal gennaio 2019, lo sgravio si applica soltanto ai soggetti che non abbiano ancora compiuto i 30 anni. Fermo restando il limite di 3mila euro, l’agevolazione contributiva è estesa, sia pure per soli 12 mesi, nelle ipotesi di assunzione a tempo indeterminato che costituisca la prosecuzione del contratto di apprendistato purché trattasi di lavoratore che non abbia compiuto il trentesimo anno di età al momento dell’assunzione. È previsto uno sgravio contributivo pari al 100% nel caso di assunzioni di studenti che hanno svolto presso lo stesso datore di lavoro attività di alternanza scuola-lavoro e di quelli che hanno svolto periodi di apprendistato per la qualifica professionale.

È infine previsto uno sgravio contributivo specifico - del 100% - per le assunzioni a tempo indeterminato nel Mezzogiorno in favore di lavoratori che non abbiano ancora compiuto i 35 anni o anche per gli over 35 a condizione però che non abbiano un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi.

È stato inserito un credito d’imposta in favore di tutte le tipologie di imprese, a prescindere dalla forma giuridica, dal settore economico e dal regime contabile, che investano in attività di formazione nel corso del 2018. Tale misura è riconosciuta nella misura del 40% delle spese relative al solo costo aziendale del personale dipendente per il periodo nel quale è occupato in attività di formazione svolte per acquisire o consolidare le conoscenze delle tecnologie previste dal Piano Industria 4.0. L’importo massimo annuale per beneficiare del credito d’imposta è pari a 300.000 euro per ciascuna azienda. Sono comprese nell’agevolazione anche le attività di formazione che siano previste da contratti collettivi aziendali e territoriali ad eccezione della formazione ordinaria o periodica organizzata dall’azienda per conformarsi alla normativa vigente in materia di salute e sicurezza sul luogo di lavoro, di protezione dell’ambiente e a ogni altra normativa obbligatoria in materia.

È inoltre riconosciuto un credito d’imposta alle Pmi che, successivamente all’entrata in vigore della legge, avviino una procedura di ammissione alla quotazione in un mercato regolamentato o in sistemi multilaterali di negoziazione di uno Stato membro dell’UE.Il credito d’imposta opera nell’ipotesi di ottenimento dell’ammissione alla quotazione, fino ad un importo di 500.000 euro.

Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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