I commenti del ministro Franceschini, della presidente del Senato Casellati e del sindaco Giordani, dell'assessore alla cultura Colasio, del presidente della Provincia Bui e del presidente della Regione Zaia
«La proclamazione dei cicli di affreschi del XIV secolo di Padova a Patrimonio Mondiale dell’Unesco è motivo di gioia e orgoglio per tutto il Paese. Mi congratulo con tutte le autorità e le amministrazioni che hanno contribuito a raggiungere questo importante risultato, in particolare con il ministro Dario Franceschini, la sottosegretaria Lucia Borgonzoni, il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia e il sindaco di Padova, Sergio Giordani», ha dichiarato il presidente del Consiglio Mario Draghi alla notizia che l’Unesco ha riconosciuto Padova “Urbs Picta” patrimonio dell'umanità.
FRANCESCHINI: «POCHE CITTÀ AL MONDO CON DUE SITI»
«Con Padova Urbs Picta e Montecatini tra le Grandi città termali d’Europa, diventano 57 i siti italiani iscritti nella lista del Patrimonio Mondiale dell’umanità», ha commentato il ministro della cultura, Dario Franceschini. «Insieme ai 14 iscritti nella lista rappresentativa del patrimonio immateriale dell’umanità, diventano così 71 i riconoscimenti Unesco riguardanti il patrimonio culturale italiano. Padova diventa poi, insieme a Tivoli, una delle poche città al mondo a custodirne due: un primato che rafforza la leadership culturale dell’Italia, ribadisce la vastità del patrimonio culturale nazionale e riconosce il ruolo delle comunità nella tutela e promozione dei propri beni».
CASELLATI: «LA RIPARTENZA È POSSIBILE»
«Con Padova Urbs Picta, la città entra nell’Olimpo internazionale della bellezza e della cultura», ha dichiarato la presidente del Senato Elisabetta Casellati. «Padova, da sempre all’avanguardia come incubatore d’arte, sapere e sperimentazione, terra d’origine e adottiva di artisti, pensatori e uomini d’ingegno, ha nel suo Dna l’eccellenza. Noi padovani siamo cresciuti in una terra che ci ha trasmesso identità, qualità e senso d’appartenenza. Oggi questo patrimonio diviene patrimonio dell’umanità. Dietro la città dipinta ci sono i valori identitari e la visione di una città aperta e coraggiosa che da 800 anni, grazie alla sua Università, ha saputo essere terra di contaminazione di cultura e sapere. E ha trasmesso questa koinè culturale in un sistema produttivo apprezzato nel mondo. Una città che, da Giotto in poi, ha sempre avuto una missione: essere protagonista del suo presente e architetto del suo futuro. Urbs Picta, accompagnandoci alla riscoperta dei capolavori del passato, porta con sé un importante messaggio per il domani. Il messaggio che insieme possiamo farcela. Che l’essere comunità significa scommettere fino in fondo sulle proprie capacità. Che anche di fronte alle fragilità di oggi, ai tanti punti interrogativi aperti per cultura, turismo e socialità, la ripartenza è possibile. Io ci ho creduto fin dall’inizio. Mi sono battuta, a livello nazionale ed internazionale, perché questo progetto ottenesse il giusto riconoscimento».
GIORDANI: «ORA ABBIAMO UNA GRANDE RESPONSABILITÀ»
Il sindaco di Padova Sergio Giordani sottolinea: «Abbiamo dovuto aspettare un anno in più per ricevere questo riconoscimento, a causa della pandemia, ma l’emozione che ho provato al momento della proclamazione è stata grandissima. Questo è il riconoscimento del ruolo importantissimo svolto dalla città nella storia dell’arte, ma anche della intuizione e del coraggio che abbiamo avuto nel proporre con successo un sito seriale oltre alla capacità di fare squadra tra tutti gli enti proprietari degli edifici e complessi monumentali che custodiscono questi capolavori. Una squadra che comprende anche le altre istituzioni, a partire dalla Soprintendenza e dall’Università e che si allarga a tutte le associazioni che hanno collaborato al progetto. Un impegno corale di tutta la città. Ringrazio Unesco, il Ministero della Cultura e tutte le istituzioni ed enti che a ogni livello hanno creduto in noi. Adesso abbiamo una grande responsabilità di cui siamo consapevoli. Quello di oggi quindi non è un traguardo, ma il punto di partenza di un nuovo impegno che con il supporto di Unesco intraprendiamo per essere all’altezza di questo prestigioso riconoscimento che avrà effetti positivi sulla nostra città sia per le sue radici e la sua identità, che per le sue ricadute economiche. Da oggi gli affreschi della nostra “Padova meravigliosa” sono finalmente Patrimonio Mondiale. È una gioia immensa che non dimenticherò mai».
COLASIO: «SU PADOVA UN INTERESSE IN CRESCITA»
L’assessore alla cultura del Comune di Padova Andrea Colasio spiega: «Gli affreschi di un secolo intero, il Trecento, conservati entro lo spazio delle mura cittadine, costituiscono un patrimonio straordinario che vede, a partire dal capolavoro di Giotto, un intrecciarsi non solo di opere d’arte di alto valore, ma anche relazioni significative tra artisti e committenti, tra il potere politico e religioso, nell’unica città che è riuscita a sviluppare e trasformare il rivoluzionario linguaggio artistico del maestro toscano. Oggi spetta a noi il compito non facile ma assolutamente stimolante di conservare e valorizzare questi capolavori e lo facciamo offrendo a tutto il mondo un insieme di luoghi unici, straordinari nella loro singolarità, ma ancora più preziosi se considerati nel loro insieme. In questi ultimi anni l’interesse da parte dei visitatori italiani e stranieri per la città di Padova è indiscutibilmente in crescita, così come l’attenzione degli studiosi di tutto il mondo che guardano alla nostra città come la capitale mondiale dell’affresco. Ringrazio l’Unesco, il Ministero della Cultura così come tutte le persone a Padova e non solo che si sono spese con passione per sostenere la nostra candidatura per la World Heritage List. A Padova proprio nel Trecento con i Carraresi nacque il concetto di politica culturale. Con questo riconoscimento chiudiamo un cerchio e vogliamo essere all’avanguardia nella conservazione, studio e valorizzazione di questo patrimonio che è sì nel dna della nostra città ma che rappresenta anche con certezza uno dei momenti chiave della storia dell’arte mondiale».
BUI: «SARÀ L’INIZIO DI UN GRANDE LAVORO»
«La fantastica proclamazione di Padova Urbs Picta come sito Unesco», ha detto il presidente Fabio Bui, «è un grande onore per tutta la città e per la nazione. Si tratta di una poderosa operazione di politica culturale, otto luoghi straordinari che raccontano diversi capitoli di storia che, grazie anche a questo riconoscimento, possono essere valorizzati e apprezzati in tutto il mondo. Dal cielo stellato di Giotto all’eleganza degli angeli di Guariento: le opere dei grandi pittori del Trecento a Padova consentiranno ai visitatori di vivere un viaggio tra la storia di Padova e l’arte italiana.
Siamo felici che l’Unesco abbia saputo riconoscere l’impegno, la determinazione, la strategia di una pianificazione che ha coinvolto e coinvolgerà tutta la cittadinanza e le associazioni dell’intero territorio provinciale. Sarà questo il valore aggiunto del prestigioso riconoscimento che rappresenta nel contempo una grande responsabilità per la gestione dei siti, per le procedure di restauro e per il mantenimento degli edifici e delle modalità di fruizione al pubblico. Sarà l’inizio di una grande lavoro, ma Padova saprà dimostrare ancora una volta la sua storia e la sua grandezza».
ZAIA: «9 SITI IN VENETO»
«È una bella giornata, che entra nella storia dell’arte, della cultura, della storia di Padova e di tutto il Veneto: gli affreschi trecenteschi di Giotto, Altichiero da Zevio e Giusto de’ Menabuoi tra gli altri, diventano Patrimonio dell’Umanità!», il commento del presidente della Regione Veneto Luca Zaia.
«Il Veneto annovera ora 9 siti nella World Heritage List Unesco, numero che lo pone in seconda posizione tra le regioni italiane, segno anche di un’attenzione istituzionale che sostiene quanto esprime di meglio il territorio. Come Regione abbiamo appoggiato questa candidatura anche con uno specifico provvedimento dell’aprile 2018; ora che il risultato è raggiunto, continueremo ad essere della partita sostenendo in tutte le sedi e promuovendo il riconoscimento raggiunto».
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova