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«IL TTIP È UN’OPPORTUNITÀ MA ATTENZIONE AI VALORI DELLA PMI»

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Il direttore Davide D’Onofrio e l’avvocato Piero Cecchinato ospiti di Tv7 Match


«I mercanti del mercato globale». E’ questo il titolo della puntata che il talk show di approfondimento “Tv7 Match”, su Tv7 Triveneta, ha dedicato, nello specifico, al laborioso e controverso accordo sul Ttip (Transatlantic Trade and Investement partnership) tra Usa e Europa, che potrebbe andare in porto prima della fine del secondo e ultimo mandato del Presidente Obama. Vale a dire entro il 2016. Ospite del programma il direttore di Confapi Padova Davide D’Onofrio, affiancato in studio, tra gli altri, dall’avvocato Piero Cecchinato (EleMenti Liberali), già consulente legale dell’Associazione.

Con il Ttip si parla di un trattato commerciale, ancora in fase di negoziazione (i negoziati ufficiali sono iniziati nel 2013, dopo più di 10 anni di preparazione) rivolto ad abbattere le barriere doganali, commerciali e normative tra le due sponde dell’Atlantico.

«Bastano pochi numeri per evidenziare che si tratta di un accordo storico: coinvolge i 50 stati USA e le 28 nazioni europee per un totale di 820 milioni di cittadini e il 45% del Pil mondiale, la somma dei PIL di UE e Stati Uniti» ha rimarcato D’Onofrio. «E tuttavia esistono vantaggi ma anche fattori di rischio. Di certo, ha rivelato il direttore riprendendo quanto elaborato dalla Confederazione delle Piccole e Medie imprese, riportando le stime della Commissione Ue, «ci sarebbero benefici economici per il continente europeo pari a 120 miliardi di euro in soli dieci anni dall’entrata in vigore del trattato; e per l’Italia si parla della creazione di 30mila posti di lavoro e di 5,6 miliardi di aumento di reddito complessivo. Inoltre la rimozione degli ostacoli tariffari, ma soprattutto non tariffari (riduzione di costi superflui e ritardi amministrativi), potrebbe aiutare le piccole e medie imprese ad entrare senza più problemi nel mercato statunitense. Tuttavia ci sono alcune perplessità legate ai rapporti di forza tra aziende europee e statunitensi e alla diversità normativa nella tutela dei prodotti e dei consumatori».

In particolare, tra gli altri aspetti, crea dubbi ad esempio il riconoscimento Dop e Doc previsto dal TTIP per soli 200 prodotti europei (a fronte degli oltre 1.500 oggi tutelati da quel marchio): ciò significherebbe l’immissione nel mercato continentale di molti prodotti simili ai nostri nel nome e nell’immagine ma diversissimi nella qualità, come i famosi “italian sounding” (il caso tipico è il Parmezan). Inoltre c’è il rischio di una disparità in termini di competitività legata ai diversi standard di produzione: negli Stati Uniti vige il principio follow up, per cui un prodotto viene subito immesso sul mercato e solo dopo può subirne il ritiro in seguito a procedure legali, mentre in Europa si privilegia il principio di precauzione con test, procedure di autorizzazione e obblighi di etichettatura dei prodotti prima dell’immissione sul mercato. Per tale ragione, i prodotti americani si troverebbero in una situazione più vantaggiosa, arrivando sul mercato prima dei concorrenti europei.

Guarda il video della puntata di Tv7 Match del 27 maggio 2016

Leggi l'articolo che "L'Intraprendente" ha dedicato al tema: Cosa pensa Confapi di Cina e Ttip


Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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