Con ogni probabilità il Veneto cambierà colore prima di Natale. Ad annunciarlo il presidente Luca Zaia, costatando come la regione abbia superato i parametri di incidenza e occupazione dei posti letto in terapia intensiva. Per non cambiare di fascia, lo ricordiamo, sono tre i "paletti" da considerare: bisogna non superare i 50 positivi ogni 100 mila abitanti, il limite del 10% in terapia intensiva e del 15% in area medica (unico parametro ancora da zona bianca in Veneto).
«Abbiamo già superato l’incidenza e anche l’occupazione nelle terapie intensive, che oggi in Veneto solo all’11%, mentre in area non critica siamo all’8% ma arriveremo al 15% sicuramente per Natale», ha spiegato Zaia nel consueto punto-stampa dello scorso 7 dicembre, presentando il dato del bollettino di Azienda Zero: 2.960 contagiati in Veneto in una sola giornata, 9 i decessi e 82 gli ulteriori ricoveri divisi tra area non critica (772, +72) e terapie intensive (133, +10), con 40.648 positivi in isolamento fiduciario. «È verosimile che la prossima settimana la nostra regione resti bianca e che in quella successiva, a Natale, entri in zona gialla. Dal 21 febbraio del 2020 non dormiamo sogni tranquilli, siamo preoccupati. È però vero che oggi ci sono molti asintomatici e il vaccino fa il suo lavoro. Siamo molto impegnati nella fase diagnostica e di screening e il fronte della scuola ci mette a dura prova, per ogni infezione la mole di testing e di tracciamento è poderosa. Nel complesso, eseguiamo oltre 100 mila tamponi al giorno. Oggi abbiamo un quarto di contagiati rispetto all’anno scorso, ma le restrizioni torneranno».
Il presidente ha confermato che l’ospedale di Schiavonia tornerà a essere Covid Hospital e non sarà l’unico in Veneto: il San Camillo di Treviso e Santorso, nel Vicentino si attiveranno allo stesso modo. «Alternative non ce ne sono. Gli ospedali dismessi sono in grado di accogliere malati lievi o in riabilitazione, ma non possono essere utilizzati per criticità».
Ma cosa accade in zona gialla? Le restrizioni sono poche per chi è vaccinato e numerose per chi non lo è. La principale differenza tra zona bianca e zona gialla riguarda l’utilizzo della mascherina, che nel secondo caso è obbligatoria anche nei luoghi all’aperto oltre che al chiuso. Da lunedì 6 dicembre in zona bianca e gialla l’accesso a bar e ristoranti al chiuso, cinema, teatri, stadi e altre attività è riservato solo a coloro che sono in possesso della certificazione verde rafforzata, ottenibile solo dai vaccinati o guariti dal Covid. Inoltre, il green pass "base" ottenuto anche con un tampone sarà obbligatorio per accedere ai luoghi di lavoro, per utilizzare il trasporto pubblico locale, i mezzi di trasporto regionali e interregionali e per soggiornare negli alberghi.
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova