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"INTELLIGENZA SOSTENIBILE": SI VOLA ALTISSIMI CON BACIAK E MONS. PEGORARO

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Al centro dell'Assemblea pubblica una tavola rotonda incentrata sulle riflessioni sul nuovo paradigma industriale. Tantissimi gli spunti forniti da Mons. Renzo Pegoraro, Cancelliere Pontificia Accademia per la Vita, e Mark Baciak, CTO & Co-founder Neuralfabric.ai. A chiamarli in causa con competenza e acume la dottoressa Annalisa Guidotti. Ma un grazie sincero va anche al dott. Alessio Pecorario, per il suo fondamentale contributo nell'organizzazione dell'evento.

 

“Intelligenza sostenibile - Riflessioni sul nuovo paradigma industriale: scienza e tecnologia a servizio dello sviluppo umano integrale”. È questo il significativo titolo scelto per la tavola rotonda che ha animato l'Assemblea pubblica d2024 di Confapi Padova. Mons. Renzo Pegoraro, Cancelliere Pontificia Accademia per la Vita, e Mark Baciak, CTO & Co-founder Neuralfabric.ai hanno impreziosito la serata offrendo tantissimi spunti al dibattito, sviluppando molteplici temi ricchi di suggestioni, con un approccio interdisciplinare e a vocazione universale.

A moderare con competenza e acume il dibattito la dottoressa Annalisa Guidotti, Direttore Comunicazione e Relazioni Esterne di Confapi, nonché consigliere del CNEL, il Consiglio nazionale dell’Economia e del Lavoro. A introdurlo il direttore di Confapi Padova Davide D’Onofrio. Al centro la riflessione sul nuovo paradigma industriale, che vuole la scienza e tecnologia a servizio dello sviluppo umano integrale.

In particolare, Monsignor Pegoraro ha rimarcato come, «per evitare che la tecnica diventi un idolo è indispensabile dialogare e, soprattutto, lavorare con tutti coloro che sono coinvolti nello sviluppo e nella produzione dei prodotti della tecnica al fine di individuare quali principi etici seguire per tutelare ogni essere umano». Monsignor Pegoraro ha strappato un sorriso ricordando «come nell'ambiente si usi dire che l'America inventa e la Cina copia. E l'Europa? L'Europa regolamenta». Ma è una boutade da cui traspare la necessità di ragionare sugli incentivi che una governance adeguata della materia può apportare. 

«Sotto questo profilo la Pontificia Accademia per la Vita (PAV), ha presentato la “Rome Call for AI Ethics”, un documento firmato da importanti aziende (Microsoft e Ibm), dai rappresentanti di diverse religioni e da decine di enti, università, istituzioni, nonché sostenuto da Papa Francesco in diverse occasioni. Puntando a una nuova algoretica, i firmatari si sono impegnati a richiedere lo sviluppo di un’intelligenza artificiale che serva ogni persona e l’umanità nel suo insieme; che rispetti la dignità della persona umana, in modo che ogni individuo possa beneficiare dei progressi della tecnologia; e che non abbia come unico obiettivo un profitto maggiore o la sostituzione graduale delle persone sul posto di lavoro».

Tra gli interventi più attesi quello di Mark Baciak, arrivato dagli Stati Uniti, nella ristrettissima cerchia di persone che realmente conoscono l’IA generativa, i modelli fondativi dell’IA ed i dilemmi della cosiddetta singolarità tecnologica che, sino a qualche anno fa, sembrava essere confinato alla sola fantascienza. Baciak, che interverrà a diverse riunioni plenarie e parallele della prossima Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ha invitato a porre attenzione «sul tema dei rischi ma anche delle opportunità dell’IA per i cosiddetti Obiettivi di sviluppo sostenibile e in cui anche la voce società civile trova un ruolo di orientamento e deliberativo molto ampio».

Nel suo intervento ha rimarcato come il panorama industriale «sia in repentina e costante evoluzione», e per questo diventa necessario «costruire un nuovo paradigma che sappia muoversi all’intersezione tra scienza, tecnologia e sviluppo economico è cruciale per le imprese. In particolare, con l’Intelligenza Artificiale che avanza a un ritmo senza precedenti e si espande in complessi domini scientifici significa che le aziende devono rimanere agili e aggiornare costantemente le proprie strategie e capacità per rimanere rilevanti. Gli esperti ci dicono che, accelerando in maniera inedita la legge di Moore, l’IA raddoppia le sue performance ogni 4-6 mesi. Le aziende devono, dunque, comprendere e adattarsi a questi cambiamenti per rimanere competitive e contribuire al progresso della società».

 

Diego Zilio

Ufficio Stampa Confapi Padova

stampa@confapi.padova.it

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