L'autorevole analisi dell'indagine congiunturale di Fabbrica Padova di Amedeo Pugliese, Professore di Economia Aziendale - Università degli Studi di Padova
di Amedeo Pugliese
(Professore di Economia Aziendale
Università degli Studi di Padova)
L’indagine statistica congiunturale condotta da parte del centro studi ‘Fabbrica Padova’ di Confapi Padova sul quarto trimestre 2020 (2020-T4) offre un’istantanea molto significativa di quale sia stato l’impatto della crisi sanitaria da Covid-19 sulle condizioni economiche e finanziarie delle imprese padovane. Le imprese oggetto dell’indagine sono tra quelle maggiormente esposte ai rischi di una crisi sistemica globale, sia per la vocazione manifatturiera - fortemente impattata dalle restrizioni alla mobilità - che per il grado di patrimonializzazione pre-crisi.
Dato l’andamento epidemiologico del virus e le consolidate scelte governative legate a restrizioni della mobilità, il quarto trimestre rappresenta una sorta di condizione ‘normale’ nell’ambito della straordinarietà del post-pandemia. Vale a dire che l’andamento del quarto trimestre rappresenta un benchmark per i primi due trimestri del 2021, in attesa di una campagna vaccinale di massa che allenterà la pressione su sistema sanitario e cittadini.
Il questionario somministrato agli imprenditori consente di cogliere quattro dimensioni di interesse: (i) l’andamento economico-finanziario nel quarto trimestre 2020; (ii) la risposta organizzativa alla crisi, (iii) le previsioni per il 2021 e, (iv) il termometro politico rispetto agli interventi a sostegno della ripresa.
L’andamento economico e finanziario
Il dato principale è senza dubbio quello legato al fatturato 2020 rispetto all’anno precedente: il 76% delle imprese ha registrato un calo, che in oltre la metà dei casi consiste in una contrazione di almeno il 20% dei ricavi rispetto al 2019. Il dato va letto congiuntamente alla consistente riduzione nel portafoglio ordini, riportato dal 56% degli intervistati. Com’è lecito attendersi, nel quarto trimestre si registrano cali meno pronunciati rispetto ai primi 9 mesi dell’anno, si in termini di ordini che di fatturato.
Rispetto alla dinamica finanziaria, l’indagine presenta una prospettiva molto diversa rispetto all’andamento economico: i ritardi significativi nei pagamenti da parte dei clienti (22%) o nei confronti dei fornitori (2%) sono limitati. La situazione descritta dagli imprenditori è influenzata dagli interventi governativi a sostegno della liquidità (e solo in parte del reddito) che attraverso moratorie dei debiti, accesso facilitato al credito e contributi ad hoc hanno evitato il blocco di pagamenti e incassi.
La risposta organizzativa alla crisi
Congiuntamente all’andamento economico-finanziario, l’indagine Confapi 2020-T4 conferma trend ormai consolidati rispetto alla ri-organizzazione delle imprese a fronte della crisi sanitaria. Due dati su tutti hanno un significato particolare: il 50% delle imprese ha continuato ad assumere. Rispetto alla fase iniziale della pandemia (2020-T1) il dato è migliore delle aspettative. Analogamente, sul fronte lavoro e dipendenti: poche imprese hanno ridotto l’organico (16%), e nell’88% dei casi hanno fatto ricorso agli ammortizzatori sociali. Anche in questo caso, il blocco dei licenziamenti - in vigore fino al 31 marzo 2021 - e la concessione di una CIG straordinaria per Covid-19 hanno alleviato i conti economici delle imprese.
E da un punto di vista strettamente sanitario, quale la risposta delle imprese? Il 26% ha fatto ricorso allo smart-working, con un trend in calo rispetto al periodo precedente (42%). È frequente il ricorso a tamponi e test sierologici, effettuati regolarmente o programmati, dal 56% delle imprese. Sorprendente il dato rispetto ai vaccini: il 62% degli imprenditori ritiene che il vaccino debba essere obbligatorio per i propri dipendenti.
Le previsioni per il 2021
Archiviato il 2020 - annus horribilis per l’economia - quali sono le prospettive per il 2021? Il trend evidenziato nel 2020-T4 pare destinato a consolidarsi e rafforzarsi ulteriormente. Gli imprenditori appaiono ottimisti e consapevoli di una ripresa che andrà alimentata. In primis, il 90% degli intervistati prevede un fatturato costante o in aumento rispetto al 2020; sul fronte investimenti, il 64% indica un piano di crescita mentre solo una parte minima prevede di dover rivedere o annullare gli investimenti previsti (12%). Sul fronte assunzioni, il 58% delle imprese ha in programma incrementi di organico mentre il 10% ritiene di dover procedere a licenziamenti.
Il termometro politico e gli interventi a sostegno della ripresa
L’indagine congiunturale testa il polso degli imprenditori rispetto a due dimensioni politico-governative di grande importanza: l’efficacia delle misure a sostegno dell’economia e l’utilizzo dei fondi pubblici. In linea con le indagini precedenti, il voto giudizio sull’operato del governo è molto severo (3.3 su 10), e solo il 12% degli intervistati esprime un giudizio favorevole. Gli imprenditori credono fortemente nel Recovery Fund e MES (il 66% è favorevole) nonostante il piano presentato dal governo dimissionario sia stato criticato dalla Commissione Europea e dalla stessa Banca d’Italia. Significativo l’ordine di priorità rispetto all’utilizzo dei fondi europei indicato dagli imprenditori, che è possibile ricondurre a due macro-categorie: la prima, riferibile direttamente alle attività imprenditoriali, include la riduzione del costo del lavoro (36%) e l’abbassamento delle imposte (12%); la seconda macro-categoria invece attiene agli investimenti del sistema paese, con particolare riferimento agli investimenti in infrastrutture (20%), sanità (14%) e modernizzazione della macchina pubblica (16%). Non sorprende che le richieste espresse dalle imprese riflettano anche le maggiori minacce percepite per il 2021, vale a dire la pressione fiscale eccessiva (52%) e la burocrazia asfissiante (18%). È chiaro che per gli imprenditori, la crisi Covid-19 è aspetto temporaneo e contingente - e solo il 8% lo ritiene la minaccia principale - mentre gli aspetti strutturali sono quelli che preoccupano di più.
L’indagine congiunturale promossa da Fabbrica Padova nel quarto trimestre 2020 conferma un trend in lieve ripresa rispetto alle attese e soprattutto un outlook positivo sul 2021. Le imprese stanno affrontando processi di riorganizzazione significativi per far fronte all’emergenza sanitaria e chiedono una risposta efficace da parte del governo nell’utilizzo dell’ingente quantità di risorse pubbliche in arrivo da Recovery Fund e MES. Una sfida importante per il nuovo governo.
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Ufficio Stampa Confapi Padova