Pubblichiamo uno stralcio del servizio di Valentina Saini scritto per il portale di informazione "Gli stati generali". Tra le voci ascoltate, quelle dei professori Gianfranco Pasquino e Mario Bertolissi e del presidente di Confapi Padova Carlo Valerio. «La UE dovrebbe ascoltare di più cittadini e imprese».
Solo pochi anni fa, quasi nessuno se lo sarebbe aspettato. Ma con un colpo di scena degno de “Il Trono di Spade” le imminenti Europee del 2019 si sono trasformate in uno degli appuntamenti elettorali più attesi del decennio. Tutti, da destra a sinistra, dai sovranisti più rocciosi ai paladini del liberismo, dai cattolici ai socialisti, stanno mandando lo stesso messaggio agli elettori: andate a votare, è importante. E almeno in questo il Vecchio continente è unito: sull’importanza del Parlamento di Strasburgo, e sulla centralità dell’Unione Europea nelle nostre vite.
(…) Carlo Valerio, presidente di Confapi Padova, rimarca quest’aspetto. «La Ue dovrebbe ascoltare di più cittadini e imprese, ma soprattutto dovrebbe decidere, grazie al parere dei suoi rappresentanti. Però costoro non sempre sono all’altezza del ruolo che ricoprono, specie quelli italiani. Anzi, i nostri europarlamentari sono molto spesso scelti sulla base di equilibri partitici; non abbiamo ancora capito che il funzionamento della UE è fondamentale per la vita di tutti i suoi cittadini, quindi in Europa bisogna esserci, capire cosa sta succedendo, e dare il proprio contributo».
E senza Europa, rimarca Valerio, non si va da nessuna parte. «L’Ue ha effetti decisivi sulla quotidianità degli imprenditori, ma soprattutto è a tutela delle imprese». Perché in un mondo complesso come questo, l’Italia, che è una forte esportatrice, non avrebbe mai la possibilità di fare accordi commerciali sufficientemente significativi e utili da sola: «non avrebbe il peso politico necessario per riuscirci».
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Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova