Il successo di Wembley sposta molto anche sul piano economico: abbiamo fatto i conti
In palio non c’era solo il titolo europeo, ma anche un pezzo di economia italiana. Può sembrare una battuta, ma c’è chi ha fatto due conti, calcolando quale potrebbe essere l’impatto della vittoria sul Pil. Lo ha fatto, in particolare, Simona Caricasulo, docente di Economia aziendale dello sport all’università Luiss Guido Carli di Roma, che ha avuto modo di spiegare, intervistata dal quotidiano QN, che «la conquista degli Europei costituirebbe un volano straordinario per la nostra economia e per il sistema Paese. Non a caso, tutte le maggiori ricerche stimano l’impatto delle grandi vittorie calcistiche nello 0,7% del Pil». Quindi circa 12 miliardi. Un effetto positivo del prestigio internazionale che sui mercati si traduce in un aumento delle esportazioni Made in Italy.
«In ballo c’è davvero tanto, perché l’effetto-vittoria si trascinerebbe agli anni a seguire. The winner takes it all, il vincitore prende tutto, dicono gli inglesi. Un fenomeno che si dispiegherebbe sia nel mercato interno sia nell’export. Dopo il trionfo ai Mondiali 2006 l’export italiano fece segnare +10%».
Più conservativa la stima di Brand Finance, società di valutazione dei marchi e degli asset intangibili, secondo la quale la vittoria di Wembley può portare nel breve termine 4 miliardi di Pil aggiuntivo. Grazie alla vittoria, spiega Brand Finance, si stima "un forte incremento dei consumi in Italia, stimolati anche dal periodo in cui si svolge il torneo che si verifica dopo un lungo periodo di lockdown e ridotte opportunità di socializzazione.
28 MILIONI DI PREMIO VITTORIA
L’Italia, poi, si è portata a casa 28 milioni come premio per la vittoria. L’Uefa ha infatti garantito un montepremi totale di 301 milioni di euro, in crescita nonostante la pandemia rispetto all’edizione 2016, quando al Portogallo vincitore andarono 25,5 milioni. Nello specifico, ogni squadra qualificata per il torneo ha ricevuto una quota base di 9,25 milioni. Gli importi della fase a gironi hanno visto le nazioni premiate con 1,5 milioni di euro per vittoria e 750 mila euro per il pareggio.
POTENZE DA 12 MILIARDI
Torniamo all’inizio: quella cifra, 12 miliardi di euro, torna anche in un altro raffronto, stavolta proposto dal Sole 24 Ore, che ha stimato come la finale Italia-Inghilterra sia stata anche il confronto in campo fra industrie da circa 12 miliardi di ricavi annui. La Serie A si fermerebbe a 5 miliardi di euro, con la Premier League inglese a circa 7 miliardi.
Per quanto riguarda il Belpaese, si legge nel servizio di Marco Bellinazzo, «Complessivamente il valore della produzione del calcio in Italia ha raggiunto quota 5 miliardi (di cui 800 milioni di plusvalenze da calciomercato) sempre prima dell’emergenza sanitaria, come riporta il bilancio integrato della Figc relativo alla stagione 2018/19, con costi generali stimati in 5,2 miliardi. La fonte principale di ricavi si è confermata essere la tv, con 1,4 miliardi, seguita da sponsor e settore commerciale (1,3 miliardi). Il giro d’affari della Figc è stato di 174 milioni (+8,5% rispetto al 2018). Per il 2020, invece, la Federcalcio ha approvato all’unanimità un budget in utile, a fronte di una previsione iniziale negativa per 9,1 milioni, con 185,4 milioni di ricavi e senza prendere in considerazione i proventi della partecipazione dell’Italia a Euro 2020
Fonte foto: Figc
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova