Andrea Tiburli (Confapi Padova): «Lanciamo un appello al vicesindaco Lorenzoni. La Zona industriale è vittima di una totale mancanza di attenzione da parte delle amministrazioni comunali che si sono susseguite negli anni. Viabilità e parcheggi sono problemi che minano alle fondamenta la competitività del nostro tessuto industriale. Misure spot come i posti auto a pagamento oltre a essere inefficaci suonano come una beffa per i nostri imprenditori, già contribuenti».
Non è con una nuova tassa che si risolvono i problemi della Zip. Perché, di fatto, di una nuova tassa si tratterebbe. Un recente convegno, inserito nel cartellone della Settimana Europea sulla mobilità sostenibile, ha riportato in agenda la questione dei parcheggi nella Zona Industriale di Padova. Tra le proposte allo studio c’è l’introduzione delle strisce blu per la sosta a pagamento, inizialmente in via Germania (225 posti auto e 8 per la logistica) e in via Svizzera (68 più 2) e successivamente in via Regione Veneto (220 posti auto e 4 per la logistica), via Grecia (67 più 2), via Lussemburgo (91 più 3), via Andorra (80 più 3) e in via Belgio (105 più 3). Si ricaverebbero così 856 posti auto a pagamento, ma il piano prevede di arrivare a 1.887 (più 83 per la logistica). Sulla questione Confapi Padova prende una posizione netta attraverso Andrea Tiburli, membro di Giunta con delega alla Zona Industriale.
«La Zip ormai da anni è vittima di una totale mancanza di attenzione da parte delle amministrazioni comunali che si sono susseguite. Ci preme in particolare porre all’attenzione del vicesindaco Arturo Lorenzoni - che ha tra le sue deleghe le politiche del territorio e sviluppo urbano sostenibile, mobilità e viabilità - che la Zip ha bisogno di essere rilanciata con un progetto di riorganizzazione complessivo che consideri le opere di manutenzione e l’intera viabilità, anche solo per evitare o quantomeno ridurre gli incidenti stradali, sempre più frequenti in Corso Stati Uniti, in particolare all’altezza della rotonda in prossimità del Centro Ingrosso Cina. Ma la soluzione non può certo essere una misura spot come quella dei parcheggi a pagamento: introdurli significherebbe infatti aggiungere l’ennesima, fastidiosa tassa che graverebbe sulle tasche di chi in quell’area lavora. Una tassa che avrebbe il sapore della beffa e che suonerebbe come una provocazione: chi la pagherebbe infatti, se non chi tutti i giorni vive la Zip? Perché, piuttosto, non pensare di ricavare parcheggi gratuiti a spina di pesce, sistema attraverso cui si creerebbero molti più spazi? E perché al posto di realizzare un parcheggio scambiatore in zona, altra ipotesi allo studio, non si pensa piuttosto a potenziare il servizio dei mezzi pubblici, considerando che l’area è raggiunta solo dall’autobus numero 7 e da alcuni autobus extra-urbani?», evidenzia Tiburli.
«Viabilità e parcheggi sono problemi che minano alle fondamenta la competitività del nostro tessuto industriale, per questo invitiamo l’assessore Lorenzoni a considerare la questione come una priorità strategica dell’Amministrazione comunale, evitando il gioco dello scaricabarile sulle spalle del Consorzio Zip. Le imprese non cercano soltanto terreni in cui insediarsi, ma aree all’interno delle quali esistano, in termini logistici, strategici e sistemici, servizi e infrastrutture adeguate. Non richiedono solamente strade, fognature, impianti, ma anche servizi pubblici e privati (telematici e informatici, agenzie bancarie, uffici assicurativi, etc.) oltre a strutture partecipative, culturali e sociali. Lo sottolineiamo perché la Zip è senza dubbio tra le zone industriali più importanti d’Italia, ma oggi è prioritario dotarla di un contesto di infrastrutture, a partire dalla viabilità e dai parcheggi - occorre precisarlo: gratuiti - che la rendano nuovamente attrattiva non solo per le imprese, ma per gli stessi lavoratori. Ciò che caratterizza, infatti, un sistema industriale moderno, oltre al livello delle infrastrutture di base, sono la qualità, la lungimiranza anche progettuale e la strategicità dei servizi che in esso vengono offerti a supporto delle attività produttive, commerciali e distributive. Di questo hanno bisogno le aziende e i lavoratori della Zip. Non che si frughi nelle loro tasche attraverso un’altra tassa».
«Per inciso, secondo l’ipotesi avanzata che il posto auto costi un euro al giorno, un’azienda di 15 dipendenti si troverebbe a pagare 75 euro in una settimana di 5 giorni lavorativi. In tutto, contando una media di 4,33 settimane, farebbero 325 euro al mese. Più di quanto la stessa azienda spende per i costi di telefonia fissa e mobile dei propri dipendenti. È davvero con misure del genere che si rilancia la Zip?».
Ecco come i media hanno dato conto della presa di posizione di Confapi:
"PARK A PAGAMENTO ALLA ZIP? MEGLIO RAFFORZARE I BUS" - IL MATTINO DI PADOVA, 19 SETTEMBRE 2019
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
393 8510533