Confapi: «Nelle piccole imprese più facile mettersi in luce se si ha voglia di fare»
“Ho cominciato a lavorare nel 1985, alla fine del triennio per elettricista all’Enaip di Padova – dice Gianni Bezze -. Previo colloquio, sono entrato come apprendista alla ‘Dussich Services’ lì nella mia zona. Eravamo una decina di operai e l’azienda era tipicamente artigiana: Antonio Dussich, il titolare, era un genio dell’impiantistica elettrica. Gli devo molto della mia crescita. Nel 1999, ha deciso di rallentare la sua attività. Di trasferirla a tre soci…ed io ero uno dei tre. Le quote, più o meno, le aveva divise in parti uguali».
Comincia così il racconto fatto da Gianni Bezze al Corriere.it. Con il suo intervento e con quello di Stefano Facchinello, responsabile produzione di Fral Srl, prosegue l’impegno di Confapi Padova nel portare all’attenzione nazionale i problemi, o, come in questo caso, le esperienze positive delle proprie aziende. Il servizio della giornalista Laura Bonani è incentrato sugli esempi felici di dipendenti che, con il loro impegno e il loro talento si sono guadagnati l’attenzione del titolare dell’impresa, fino a essere promossi a soci.
«Nel giro di qualche anno, però, ci ha detto che voleva ritirarsi» ha proseguito Bezze. «e per noi, è stato un momento cruciale: dovevamo scegliere e dare una svolta all’azienda. E’ stato necessario ingrandire il capannone e prenderne uno di 1000 mq più 600 per gli uffici…ed è stata dura. Abbiamo dovuto investire il Tfr, rinunziare alle ferie e buttare praticamente via l’orologio perché le decisioni erano tutte in mano nostra. Poi, onnipresente, avevamo il capestro del leasing. Per fortuna, il lavoro non mancava. Io, la sera, studiavo sempre: mi ero specializzato in strumentazione elettronica e avevo acquisito l’80% delle quote diventando di fatto il titolare. Con gli anni, abbiamo raddoppiato l’organico. Oggi, siamo 20 e cerchiamo nuove leve: un compito difficilissimo. Quando contattiamo l’elenco neodiplomati avuto dalle scuole, ci risponde meno del 10%: vanno tutti all’università? Dal 2008, siamo responsabili della manutenzione elettrica/meccanica/sicurezza delle filiali Intesa Sanpaolo del Veneto ovest. Dal 2016, di tutto il Veneto. L’anno prossimo, riscatteremo il leasing”.
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Produce deumidificatori hi-tech la ‘Fral Srl’ di Carmignano di Brenta (Pd). Qui, dal 1997, lavora Stefano Facchinello. “Quando mi son presentato per la selezione – dice – l’azienda era appena nata. Da tre anni, avevo conseguito il diploma di perito in telecomunicazioni all’Itis ‘Meucci’ e avevo trovato subito lavoro alla Sicce SpA: però, non era il mio habitat. Il colloquio con l’ing. Alberto Gasparini, il titolare di Fral, mi aveva coinvolto moltissimo…ho dovuto, comunque, sospirare un bel po’ prima di sapere che lo avevo convinto. Lui, è un uomo poliedrico. Ha in curriculum un’esperienza al Centro di ricerca Hiross, poi alla Pavan specialista in impianti per le industrie, poi alla Sirces…che è molto più tecnologica…e dove è stato socio di maggioranza fino al 2002. E’ una persona impossibile da vedere come dipendente: è quello che lancia l’idea. Che la argomenta. Io, in pratica, sono stato il primo a essere assunto. Oggi, siamo in 40 e abbiamo un capannone di 7000 mq. Sono il responsabile della produzione: 30 persone. Dal 2002, sono diventato socio al 15%. E dal 2005, la nostra attività è decollata: l’export segna il 70%. Nel 2014, ho fatto un Master in ‘Lean Production’ e abbiamo avviato la produzione snella. In sostanza, quella ‘a catena di montaggio’ non esiste più. Il prodotto che viene richiesto è sempre più diversificato e competitivo…”.
“Rispetto al lavoro nelle grandi imprese o nelle multinazionali dove è facile rimanere ‘un numero’ – chiosa Confapi Padova – nel piccolo, i giovani hanno modo di vivere a stretto contatto con il titolare. Di trovarsi in prima linea nei duelli quotidiani e mettersi alla prova: un plus tutt’altro che trascurabile…”.
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