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Ritorna a Confapi Padova

Le imprenditrici padovane contro la disparità di genere

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Monselice, 24 marzo 2011 - Dal meeting di Monselice le donne di Confapi chiedono alla politica una libera classe dirigente femminile e lanciano la loro prima sfida: “entro l’anno a Padova la scuola d’alta formazione per imprenditrici e manager”

Monselice, 24 marzo 2011 - Dal meeting di Monselice le donne di Confapi chiedono alla politica una libera classe dirigente femminile e lanciano la loro prima sfida: “entro l’anno a Padova la scuola d’alta formazione per imprenditrici e manager”
“Vogliamo ricordare alla politica, che per disquisire sul divario di genere, deve attrezzarsi di coerenza e di buon gusto attraverso un attento esame di coscienza. 193 Parlamentari donne su 952, 4 Consiglieri Regionali Veneti su 60 e 7 Consiglieri Provinciali Padovani su 35. E’ evidente che un impegno politico credibile deve essere bilanciato da una certa coerenza della classe politica stessa. Vogliamo parlare di quote di genere? Facciamolo prima per le assemblee di partito fin dal livello locale, imponendo criteri legati al merito politico, quindi al consenso, ripudiando liste e listini bloccati ed emarginando ogni evidente quanto ingiustificabile fenomeno di nepotismo o di prostituzione fisica ed intellettuale, i cui esempi da anni dilagano bipartisan sulle prime pagine di ogni giornale, scandendo col fango il dibattito politico” Con queste parole Roberta Carbonara, neo Presidente delle imprenditrici di Confapi – l’Associazione delle PMI padovane – detta a chiare lettere la linea del Gruppo all’apertura dei lavori della convention dal titolo “L’Impresa di essere donna” davanti a una platea di 60 imprenditrici riunite nella cornice di Villa Corner.
“Per quanto riguarda noi, imprenditrici di Confapi – ha proseguito la dott.sa Carbonara -  porteremo il nostro contributo concentrando i nostri sforzi intorno creazione di un forte network territoriale, per costruire a Padova un modello di coesione tra i diversi attori al femminile della scena economica, politica e sociale. Vogliamo inoltre continuare il percorso di formazione di una classe dirigente femminile all’interno di Confapi Padova.”.
La Presidente cita infine dati del World Economic Forum, dell’Unioncamere e della Regione Veneto: “Non possiamo non interrogarci sul significato di questi dati e sulle ripercussioni economiche e sociali di un sistema che, per difetti evidentemente storici e culturali, di fatto ancora emargina il contributo della donna allo sviluppo economico. Non vogliamo affollare il carro di chi si lamenta sistematicamente dei problemi, noti, che affliggono il paese. Oggi vogliamo capire quale contributo di idee e di sforzi possiamo portare noi, imprenditrici padovane, perché questo dibattito si ravvivi nell’interesse del territorio e del Paese, perché di queste problematiche se ne continui a discutere in maniera propositiva e affinché ci sia un nuovo interlocutore che si faccia carico con scrupolosa sistematicità di portare al centro della vita economica e sociale del territorio una presenza femminile caratterizzata da preparazione e determinazione”.
Ad affiancare le imprenditrici padovane anche numerose illustri esponenti del territorio, protagoniste di una partecipata tavola rotonda moderata dalla dott.ssa Carla Menaldo, responsabile dell’Ufficio Stampa dell’Università di Padova: Roberta Gallana, presidente del Comitato per l’Imprenditoria femminile di Padova; Anil Celio, Presidente dei Padovani nel mondo; Antonella Fede, Presidente dell’Associazione Italiana donne medico; Elisa Venturini, giovane e combattivo sindaco di Casalserugo; Michele Pelloso, unico protagonista maschile, dirigente Industria e Artigianato della Regione a portare i risultati dei contributi al sostegno dell’imprenditoria femminile. 
Presente all'evento anche il Presidente di Confapi Padova, Tito Alleva, che si è complimentato con Roberta Carbonara e tutto il Gruppo Confapid "per l’entusiasmo e la determinazione riposta in questo progetto, garanzia per tutti coloro che vorranno aderire. Oggi parte un Gruppo destinato a lasciare un segno di rinnovamento importante nel panorama dell’associazionismo padovano".

“Vogliamo ricordare alla politica, che per disquisire sul divario di genere, deve attrezzarsi di coerenza e di buon gusto attraverso un attento esame di coscienza. 193 Parlamentari donne su 952, 4 Consiglieri Regionali Veneti su 60 e 7 Consiglieri Provinciali Padovani su 35. E’ evidente che un impegno politico credibile deve essere bilanciato da una certa coerenza della classe politica stessa. Vogliamo parlare di quote di genere? Facciamolo prima per le assemblee di partito fin dal livello locale, imponendo criteri legati al merito politico, quindi al consenso, ripudiando liste e listini bloccati ed emarginando ogni evidente quanto ingiustificabile fenomeno di nepotismo o di prostituzione fisica ed intellettuale, i cui esempi da anni dilagano bipartisan sulle prime pagine di ogni giornale, scandendo col fango il dibattito politico” Con queste parole Roberta Carbonara, neo Presidente delle imprenditrici di Confapi – l’Associazione delle PMI padovane – detta a chiare lettere la linea del Gruppo all’apertura dei lavori della convention dal titolo “L’Impresa di essere donna” davanti a una platea di 60 imprenditrici riunite nella cornice di Villa Corner.Tito Alleva

“Per quanto riguarda noi, imprenditrici di Confapi – ha proseguito la dott.sa Carbonara -  porteremo il nostro contributo concentrando i nostri sforzi intorno creazione di un forte network territoriale, per costruire a Padova un modello di coesione tra i diversi attori al femminile della scena economica, politica e sociale. Vogliamo inoltre continuare il percorso di formazione di una classe dirigente femminile all’interno di Confapi Padova.”.

La Presidente cita infine dati del World Economic Forum, dell’Unioncamere e della Regione Veneto: “Non possiamo non interrogarci sul significato di questi dati e sulle ripercussioni economiche e sociali di un sistema che, per difetti evidentemente storici e culturali, di fatto ancora emargina il contributo della donna allo sviluppo economico. Non vogliamo affollare il carro di chi si lamenta sistematicamente dei problemi, noti, che affliggono il paese. Oggi vogliamo capire quale contributo di idee e di sforzi possiamo portare noi, imprenditrici padovane, perché questo dibattito si ravvivi nell’interesse del territorio e del Paese, perché di queste problematiche se ne continui a discutere in maniera propositiva e affinché ci sia un nuovo interlocutore che si faccia carico con scrupolosa sistematicità di portare al centro della vita economica e sociale del territorio una presenza femminile caratterizzata da preparazione e determinazione”.

Ad affiancare le imprenditrici padovane anche numerose illustri esponenti del territorio, protagoniste di una partecipata tavola rotonda moderata dalla dott.ssa Carla Menaldo, responsabile dell’Ufficio Stampa dell’Università di Padova: Roberta Gallana, presidente del Comitato per l’Imprenditoria femminile di Padova; Anil Celio, Presidente dei Padovani nel mondo; Antonella Fede, Presidente dell’Associazione Italiana donne medico; Elisa Venturini, giovane e combattivo sindaco di Casalserugo; Michele Pelloso, unico protagonista maschile, dirigente Industria e Artigianato della Regione a portare i risultati dei contributi al sostegno dell’imprenditoria femminile. 

Presente all'evento anche il Presidente di Confapi Padova, Tito Alleva, che si è complimentato con Roberta Carbonara e tutto il Gruppo Confapid "per l’entusiasmo e la determinazione riposta in questo progetto, garanzia per tutti coloro che vorranno aderire. Oggi parte un Gruppo destinato a lasciare un segno di rinnovamento importante nel panorama dell’associazionismo padovano".

 

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