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LIQUIDITÀ, SBUROCRATIZZAZIONE, ALLEGGERIMENTO DEL CARICO FISCALE: Le osservazioni presentate da Confapi Padova in audizione parlamentare

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Confapi, Confederazione della Piccola e Media Industria Privata, lo scorso 28 maggio è stata ascoltata nell’audizione “Emergenza Covid-19” alla Camera dei Deputati. Nell’occasione sono state presentate anche le considerazioni mosse da Confapi Padova all’operato del Governo. Ve le presentiamo.

 

Fin dall’inizio della crisi epidemiologica Covid19 Confapi ha chiesto con forza al Governo interventi decisi in materia di liquidità, sburocratizzazione, alleggerimento del carico fiscale.  

Dall’analisi, decisamente complessa, dell’intero corpo normativo prodotto negli ultimi cento giorni - DPCM, decreti legge, circolari ministeriali e molto altro - rileviamo quanto segue.

 

LIQUIDITÀ 

La linea proposta dal Governo è prevalentemente legata all’indebitamento privato con garanzie pubbliche. Una linea che sconta però tre principali limiti:

  • · il ruolo discrezionale degli istituti di credito nella valutazione del merito creditizio;
  • · il limite temporale fissato per la restituzione della nuova finanza eventualmente ottenuta;
  • · la sostenibilità per l’azienda e, più in generale, per il tessuto industriale già largamente sottocapitalizzato, a fronte di un generale aumento dell’indebitamento.
 

I primi dati sull’utilizzo delle misure in materia sembrano certificare un’efficacia largamente al di sotto delle aspettative. La cosa, ovviamente, non ci sorprende.

L’azione di Governo non ha preso in considerazione, inoltre, uno dei principali freni alla liquidità nell’industria italiana: i tempi di pagamento tra privati. Una mancanza di attenzione grave in quanto, all’interno delle filiere produttive, la soluzione più rapida per fronteggiare la mancanza di liquidità è il finanziamento sui fornitori. Un malcostume largamente diffuso nella nostra Nazione che ci colloca da decenni ultimi in tutti i ranking internazionali a riguardo. A mancare in Italia non è solo una legge chiara, ma l’elemento deterrente. Un mancato pagamento, infatti, può essere esclusivamente difeso in sede di giustizia civile, senza aggiungere scontati ulteriori commenti riguardo ai tempi. Non solo, paradossalmente, il mancato pagamento di una ricevuta bancaria prevede la penalizzazione esclusivamente del creditore, colpevole evidentemente di avere un portafoglio clienti poco affidabile. Introdurre un meccanismo sistematico di segnalazione dei cattivi pagatori - magari collegato al merito di credito - risolverebbe il problema, aumenterebbe la liquidità del Sistema, alleggerirebbe il carico di contenziosi che grava sulla giustizia civile, permetterebbe di ridurre notevolmente il numero dei soggetti da sostenere in caso di difficoltà [i capo filiera]. Non farlo, soprattutto oggi, non è uno sbaglio, piuttosto una colpa.

 

SBUROCRATIZZAZIONE

Il Centro Studi di Confapi Padova ha elaborato un’indagine sull’aggravio del peso della burocrazia sulle imprese nei primi cento giorni di emergenza Covid19. Parliamo di centinaia di provvedimenti di livello nazionale, regionale e locale varati da decine di soggetti diversi e di migliaia di pagine, la cui efficacia è stata spesso solo di alcuni giorni. Provvedimenti talvolta in contrasto tra loro, talvolta rimaneggiati nel successivo iter legislativo [si veda il decreto Cura Italia prima e dopo i passaggi parlamentari], talvolta solo suggestioni riguardanti obsolete norme regie o futuri documenti attuativi - molti, davvero molti, che aziende e cittadini ancora attendono.

È davvero difficile non cogliere lo sconforto degli imprenditori davanti a una macchina amministrativa faraonica capace di dare tale prova di autoreferenziale tuziorismo, tale da apparire mistificatorio. Una discrasia evidente, tra l’immediatezza dei problemi e la complessità delle soluzioni proposte. Spesso talmente complesse da renderne dubbia l’esistenza stessa.

 

ALLEGGERIMENTO DEL CARICO FISCALE

Rileviamo con favore un primo approccio verso un alleggerimento del carico fiscale prevalentemente attraverso gli interventi sull’IRAP, ma non possiamo fare a meno di osservare l’assenza di un progetto organico.

La gran parte delle misure varate appare trattare l’industria e il piccolo commercio senza grandi differenze, pretendendo di sostenere in maniera efficace le une e le altre spesso con i medesimi strumenti. Per quanto risulti immediato ed evidente il calo di fatturato di un negozio chiuso, altro discorso vale per l’industria. 

L’onda lunga del lockdown internazionale che ha investito interi comparti, il calo della domanda interna, il rallentamento di settori che si ritenevano inarrestabili [dai trasporti alla moda, dall’enogastronomia al turismo] si ripercuoterà nelle catene di fornitura solo nel tempo. In mancanza di adeguate sfere di cristallo ogni stima oggi risulterebbe assolutamente approssimativa, troppe le variabili in campo. Quel che è certo è che la capacità di continuare a competere a livello internazionale del nostro sistema manifatturiero dipende da fattori diversi. Con buona pace di Karl Marx, terra, lavoro e capitale non sono più sufficienti a garantire la sopravvivenza del capitalismo, o di quello che ne resta. Il Sistema Paese e la sua [in]capacità di essere terreno fertile per l’industria diventa oggi fattore produttivo determinante.

Confidando non venga meno l’entusiasmo e la tenacia dei nostri imprenditori, occorre cambi in maniera rapida e incisiva l’approccio complessivo del Governo alla manifattura, la Nazione, Veneto in testa, deve diventare il palcoscenico di una nuova industrializzazione favorita da indispensabili iniziative fiscali, non più derogabili:

  • · gestione dell’emergenza Covid19 con interventi di ampio respiro quali l’unificazione degli esercizi fiscali 2020 e 2021;
  • · incentivi fiscali strutturali agli investitori; 
  • · eliminare misure spot volte a favorire la spesa corrente (dall’acquisto dei DPI alle biciclette elettriche) per sostenere investimenti produttivi e ricapitalizzazione delle imprese;
  • · maggiori autonomie regionali sul modello delle province autonome di Trento e Bolzano (o degli stati federati della Germania);
  • · eliminare le forme di assistenzialismo [v. Reddito di Cittadinanza] in favore di politiche attive del lavoro o contributi diretti alle imprese che assumono nuova forza lavoro.

 

 

Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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