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«LO STADIO EUGANEO? ALTRO CHE ABBANDONARLO, DIVENTI IL CENTRO DI UNA CITTADELLA DELLO SPORT»

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Intervista al presidente del Coni Veneto Gianfranco Bardelle su un tema al centro del dibattito elettorale: «Già adesso l'impianto di viale Nereo Rocco dà lavoro ogni giorno a 150 persone ospitando 23 federazioni. Al nuovo sindaco dico: valorizziamolo»

Gianfranco Bardelle, padovano, 76 anni, è stato recentemente riconfermato alla guida del Coni del Veneto - espressione regionale del Comitato Olimpico, massimo organo sportivo in Italia - con una percentuale plebiscitaria. Confapi lo ha intervistato su uno dei nodi cruciali del dibattito elettorale: il futuro dello stadio Euganeo.

Presidente, è un’impressione o non vi sentite adeguatamente coinvolti nel confronto sul tema?
«Dico solo questo: attualmente l’Euganeo ospita, in affitto, il Coni Veneto, la Scuola regionale dello sport - che organizza fra i 30 e i 40 convegni all’anno - il Coni Point Padova - che abbiamo trasferito da Piazza Insurrezione - e 23 federazioni regionali (fra cui alcune di primo piano, come quelle di volley, ciclismo, atletica e pugilato), a cui se ne potrebbero presto aggiungere altre che hanno fatto richiesta. In totale sono circa 1.500 i metri quadrati da noi utilizzati e 150 le persone che ogni giorno vivono l’Euganeo per lavoro. Ora, non voglio prendere posizioni politiche e sono amico di lunga data dei principali candidati ma rispondo alla domanda dicendo proprio di sì. Anche perché i lavori di ristrutturazione delle curve li ha pagati Coni Servizi, non il Comune. Per ospitare gli uffici che ora sono in Curva Sud abbiamo investito un milione e mezzo di euro».

Quindi la sua posizione è: teniamo il Padova Calcio nell’impianto di viale Nereo Rocco o spostiamolo al Plebiscito?
«Non è di questo che mi preoccupo, ma di cosa sarà dell’Euganeo. Quel luogo deve essere rispettato come casa dello sport. Badate bene, non esiste solo il calcio, per il quale sono state fatte proposte alternative: ciò che sinora è mancato è un’attenzione da parte dell’amministrazione che porti a considerare questo luogo come la cittadella dello sport. Una cittadella che, già ora, muove un giro di decine di migliaia di persone solo a Padova e che potrebbe crescere ancora. Ecco se ci guardiamo attorno, non c’è, ad esempio, un bar che sia uno, che permetta sul serio di vivere la zona come meriterebbe. La stessa pulizia è quella che è: pensate che dovrebbe venire a Padova il presidente del Coni nazionale Malagoli per inaugurare con una cerimonia pubblica gli uffici della Curva Sud, ma mi vergogno a portarlo qui».

Quindi cosa dirà al nuovo sindaco, chiunque esso sia?
«Lo porterò a fare un giro all’interno dello Stadio. Cercando di fargli capire che l’Euganeo vive tutta la settimana, non solo nel week end. Però nessuno sembra farci caso, ho sentito parlare anche di demolizione. E tutti questi uffici? Cosa diventerebbe l’Euganeo? Se vogliono buttarlo giù, allora ci ridiano i soldi investiti in questi anni. Per questo motivo è fondamentale che questo luogo sia valorizzato e la mia idea è di portare qui la Biblioteca regionale dello sport e il Museo dello sport, facendone ancor più il centro del Veneto».

I costi?
«Sarebbero relativamente irrisori, perché i materiali li metteremmo noi, il Comune dovrebbe solo attrezzare le sale, con una spesa che si aggirerebbe fra i 200 e i 300 mila euro».

LAVORI AL PLEBISCITO: 11,5 MILIONI O SOLO 3? Di certo la questione stadio è al centro della campagna elettorale. Le posizioni dei candidati sindaco sono chiare: Sergio Giordani, Arturo Lorenzoni, Simone Borile, Rocco Bordin e Luigi Sposato sono per il no al Plebiscito e per mantenerlo all’Euganeo. Sul versante del sì restano Massimo Bitonci e Maurizio Meridi.

Sul tema è intervenuto recentemente sulle colonne del Mattino Antonio Foresta, ex capogruppo di RiFare Padova oggi candidato in “Area civica” per Sergio Giordani: «Già solo il parere del Coni parla di una spesa di 6,8 milioni per il primo stralcio» ha sottolineato, «senza considerare i parcheggi nord (riservato ai tifosi ospiti) e sud che tra espropri e opere costano 2,2 milioni». Foresta prosegue con l’elenco: servirà un nuovo manto erboso da 150 mila euro, 203 mila sono già stati spesi in progettazione, l’installazione dei nuovi seggiolini e corrimano è costata 350 mila euro. «Se si vuole dismettere l’Euganeo bisogna considerare anche il costo del trasferimento dell’atletica al Colbachini: 1,8 milioni. Così arriviamo a 11,5 milioni».

Osservazioni a cui Bitonci ha replicato così: «Le accuse della sinistra sono demagogia pura. È un investimento che comunque va fatto perché quello stadio non è a norma. Lo abbiamo già trasformato radicalmente spendendo solo 350 mila euro per i seggiolini. Verrà fuori una “bomboniera” con 3 milioni. Mentre la realizzazione del secondo stralcio è condizionata alla presenza di uno sponsor che paghi i lavori».

Anche su questo tema i candidati sindaco si sono espressi nelle interviste raccolte da Confapi Padova, il cui sunto è disponibile a questo link

Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

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