Si chiama Radio Veneto 24, ha iniziato la sua programmazione a settembre e dedicherà ampio spazio alle piccole e medie imprese. In concomitanza col suo lancio abbiamo intervistato l’editore Giuseppe Bergantin: allo studio c’è una collaborazione con Confapi Padova.
«Siamo partiti lunedì 5 settembre. In questo primo periodo ci basiamo sullo streaming web e su app, ma a brevissimo adotteremo il sistema DAB, (Digital Audio Broadcasting), lo standard attuale di diffusione di trasmissioni radiofoniche con tecnologia digitale», racconta con evidente orgoglio Giuseppe Bergantin, editore (anche) di Radio Veneto 24, la nuova emittente all news tutta dedicata al territorio. «Il sistema DAB è di qualità molto maggiore rispetto alla trasmissione in FM ed è destinato a sostituirla».
Alle spalle avete la lunga e fruttuosa esperienza di Give Emotions, la società editrice delle 23 edizioni dei giornali La Piazza. Perché avete deciso che era giunto il momento di aggiungere un nuovo media?
«Da trent’anni siamo editori nella carta stampata, in un circuito particolare come quello di La Piazza, mensile gratuito che raggiunge oltre 500 mila famiglie in Veneto. E da ormai una decina d’anni siamo molto attivi sul versante web con oltre un milione e mezzo di lettori raggiunti quotidianamente dalle nostre testate. Tutto questo è possibile grazie a una copertura capillare del territorio basata sul lavoro dei nostri giornalisti. Bene, ci siamo resi conto che tutta la montagna dei contenuti prodotta poteva essere valorizzata anche trasferendola attraverso la radio. In più consideriamo che nel panorama radiofonico regionale mancava un’emittente che si focalizzasse sull’informazione, con un’attenzione particolare al mondo imprenditoriale, all’economia e anche alla politica. Ultimo fattore: con la radio completiamo il pacchetto commerciale che proponiamo ai nostri clienti».
Ha citato l’aspetto commerciale, e c’è da dire che attraverso la formula del QR code che accompagna ogni copia di La Piazza (lo stesso sistema che certifica le consegne dei corrieri) avete messo in atto una strategia indubbiamente efficace.
«È la formula che ci contraddistingue: ogni mese generiamo oltre 500 mila QR code, di fatto la “targa” di ogni nostra copia distribuita. Basandoci su un sistema satellitare identico a quello utilizzato per le raccomandate delle poste o dai corrieri riusciamo a controllare l’avvenuto recapito di ogni giornale all’abitazione del lettore. Così facendo, da una parte abbiamo la certezza che i lettori ricevano la loro copia, dall’altra possiamo certificare dati oggettivi ai nostri inserzionisti, che non devono credere solo alle affermazioni dei vari agenti dei media in circolazione».
Siete stati i primi a introdurla?
«I primi e gli unici, perché questo tipo di tracciatura si usa in genere nella logistica delle merci, nelle catene di distribuzione, ma non all’editoria».
Torniamo alla radio e a un altro ambito in cui siete pionieri: dare vita a un’emittente regionale all news.
«Il format è molto ambizioso: produciamo più di 50 notiziari al giorno, ogni 20 minuti ne mandiamo in onda uno. In redazione, alla radio, abbiamo più di 10 persone al lavoro tutto il giorno. In più abbiamo coinvolto alcune delle firme più prestigiose del giornalismo veneto in ogni settore: posso citare Alda Vanzan per la politica, Riccardo Sandre per l’economia, Stefano Edel per lo sport, Micaela Faggiani per l’attualità e il costume, e altri che stanno arrivando. L’obiettivo? Poter contare su una sorta di esperto per ogni argomento, in grado di offrire approfondimenti e arricchire quanto realizzato dalla redazione interna».
Con un occhio di riguardo alle imprese, ci pare di capire.
«Proprio così. E in questo senso il mondo che fa capo a Confapi rispecchia il nostro focus. Intendo dire che sicuramente parleremo delle società venete quotate in borsa, ma è evidente che se vogliamo – e lo vogliamo – raccontare il territorio è delle piccole imprese che dobbiamo parlare. Ci interessa il piccolo imprenditore partito magari da casa sua e capace, a volte, di creare imperi. Sono quelle le storie che vogliamo mettere al centro».
Ne ha fatta di strada da quando, assieme a un gruppo di amici, ideò la prima edizione de La Piazza a Cavarzere, la sua città.
«Sono partito più di trent’anni fa con quell’esperienza e la ricordo con orgoglio. Tutto nel tempo è diventato più grande e complesso, ma l’obiettivo resta quello da cui ho iniziato allora: rispondere all’esigenza di territori che prima non erano raggiunti adeguatamente dall’informazione. Di Cavarzere non parlava nessuno e abbiamo cominciato a farlo noi. Oggi lo spirito è lo stesso, nel momento in cui proponiamo un prodotto che prima non c’era, via radio, al Veneto».
Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova