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«NON SI POTRA’ COSTRUIRE ALL’INFINITO, È ORA DI PENSARE ALLA RIGENERAZIONE IMMOBILIARE»

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Intervista ad Alberto Cecolin, nuovo presidente del Consorzio Zip: «Dopo 8 mesi di commissariamento per Padova è il momento delle scelte strategiche. Le aziende? Ci diano gli input su cosa fare»

Alberto Cecolin, commercialista 37enne, dallo scorso giugno è il nuovo presidente del Consorzio Zip, la partecipata di cui sono soci paritari il Comune, la Provincia e la Camera di Commercio, fondata nel 1956 con l’obiettivo di fungere da “volano” per l’economia del territorio, realizzando infrastrutture adeguate e offrendo servizi per facilitare l’insediamento di imprese nei 1.050 ettari dell’area industriale di Padova. Una presidenza giovane che segue un’altra nomina under 40, quella del direttore Stefano Bressan.

Presidente Cecolin, partiamo proprio dalla sua età: possiamo interpretarla come un segnale?

«Il ringiovanimento della classe dirigente va nella direzione del cambiamento e lo interpreto come un fatto di per sé positivo, fermo restando che, prima di tutto, siamo tecnici e che lavoreremo a fianco delle grandi professionalità e al bagaglio di esperienza che l’azienda ha prodotto e che è capace di esprimere: persone in gamba con cui condivideremo le nostre scelte, nell’ottica di un lavoro di squadra che crediamo porterà risultati positivi all’azienda e al territorio».

Quali sono le priorità del suo mandato?

«Il nostro obiettivo è quello di ridare una mission precisa all’Ente, con l’auspicio che possa essere motore di sviluppo per l’economia del territorio. In questo senso, mi piace pensare alla Zip come all’importante nodo di una rete che connette aziende, categorie e istituzioni, creando un ecosistema in grado di favorire la crescita. Continueremo la tradizionale attività di presidio del territorio che tutti i soci ritengono fondamentale, ma non vogliamo più essere soltanto l’ente che svolge mansioni burocratiche. Al contrario, vogliamo ampliare la gamma dei servizi a disposizione, attraendo nuove imprese come ente promotore di sviluppo. L’età degli espropri è finita, questa è l’epoca della formazione, dei servizi innovativi, dell’internazionalizzazione e delle nuove tecnologie. Sfide che crediamo di potere vincere grazie al coinvolgimento di attori privati e istituzionali in un’ottica di concertazione. La nuova strategia della Zip punta sul rafforzamento della missione istituzionale di “gestire” in maniera integrata la zona industriale, seguendo le linee di tendenza dell’economia padovana e veneta e avviando processi di cooperazione - e non di competizione - con altri enti e realtà imprenditoriali».

Le imprese non cercano soltanto terreni in cui insediarsi, ma aree all’interno delle quali esistano, in termini logistici, strategici e sistemici, servizi e infrastrutture adeguate. Non richiedono solamente strade, fognature, impianti, ma anche servizi pubblici e privati (telematici e informatici, agenzie bancarie, uffici assicurativi, ecc.) oltre a strutture partecipative, culturali e sociali. Lo sottolineiamo perché la Zip è senza dubbio tra le zone industriali più importanti d’Italia, ma oggi è prioritario dotarla di un contesto di infrastrutture, a partire dalla viabilità e dai parcheggi, che la rendano nuovamente attrattiva per le imprese.

«A riguardo ci sono vari progetti allo studio, che potremo portare avanti soltanto se si riuscirà a ragionare di concerto tra le istituzioni, superando l’ottica del proprio orticello da guardare. Ciò che caratterizza, infatti, un sistema industriale moderno, oltre al livello delle infrastrutture di base, sono la qualità, la lungimiranza anche progettuale e la strategicità dei servizi che in esso vengono offerti a supporto delle attività produttive, commerciali e distributive. Le infrastrutture sono uno dei punti da toccare, ma fondamentale sarà anche la rigenerazione immobiliare: nel lungo periodo è impensabile che si possa continuare a costruire all’infinito, occorrerà invece “rigenerare” quanto è già presente, progettando ed eseguendo lavori di manutenzione, recupero e riconversione di edifici industriali. A tempi diversi corrispondono esigenze diverse. E mi auguro che dalle stesse aziende presenti arrivino gli input relativi alle cose da fare. Una delle priorità è riallacciare i rapporti con chi è già insediato. Cambia l’economia globale, mutano i mercati, sempre più legati allo sviluppo delle telecomunicazioni e alla crescente richiesta di beni immateriali e servizi, ciò impone anche un rapido adeguamento delle strategie della Zip, per rispondere ai nuovi bisogni delle imprese».

La città di Padova arriva da 8 mesi di commissariamento.

«8 mesi in cui, giustamente, si è pensato all’ordinario, com’era naturale che fosse in quella situazione, ma senza operare scelte strategiche che ora sono fondamentali. Perché possano essere fatte serve che ci sia un dialogo fra i soci, oggi possibile: il sindaco Giordani, per un decennio presidente di Interporto, conosce vita morte e miracoli della zona, Soranzo, presidente della Provincia di Padova, e Zilio, presidente della Camera di Commercio, sono persone valide e che sanno lavorare in gruppo».

C’è chi sostiene che consorzio Zip vada fuso con la corazzata Interporto e chi pensa che debba invece conservare uno spazio di manovra autonomo tra lo sviluppo dei servizi alle imprese.

«Ogni decisione a riguardo spetta ai soci. Dal canto mio posso dire che stiamo vivendo un periodo di collaborazione tra le due realtà, tenete anche conto che i soci sono gli stessi: Comune, Provincia e Camera di Commercio. Posso anche aggiungere che, al momento, mi sembra accantonato ogni discorso relativo a una fusione».

Zip alla sfida “Fabbrica 4.0”, quali le iniziative che vorrete mettere in campo?

«Ciò che è propedeutico alla Fabbrica 4.0 è continuare il riavvicinamento della Zip alle imprese insediate. Vogliamo approfondirne le esigenze, ragionare con loro delle opportunità di sviluppo che dovranno essere condivise con il territorio. Quello che possiamo fare come Zip è essere aggregatori e promotori, facendo di Padova, sempre più, una smart city».

Diego Zilio
Ufficio Stampa Confapi Padova
stampa@confapi.padova.it

 

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