Previsti ancora sgravi negli investimenti ad alto contenuto tecnologico
Il Consiglio dei Ministri del 23 settembre ha approvato la nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2017 propedeutica alla prossima legge di Bilancio. La nota, che tiene conto dei più recenti effetti delle riforme strutturali e degli interventi di politica economica messi in atto dal Governo negli ultimi anni, aggiorna le stime sul quadro macroeconomico per l’anno in corso e per il triennio successivo nonché gli obiettivi programmatici rispetto a quelli contenuti nel DEF dell’aprile scorso.
Crescita più forte, soprattutto nel biennio 2018-2019, debito in calo già a partire dal 2017 e uno spazio di 10 miliardi di maggior deficit a disposizione per la prossima legge di Bilancio, sono i capisaldi su cui si basa la nota.
Il nuovo testo rivede infatti sensibilmente al rialzo le previsioni formulate nell’aprile scorso e stima già per il 2017 una crescita del Pil dell’1,5%. La stessa previsione viene confermata per il 2018 e il 2019. Sale anche il deficit, che il prossimo anno viene portato all’1,6%, dall’1,2% previsto. Grazie a questo nuovo quadro si potranno realizzare interventi concreti nella prossima legge di bilancio. Prima fra tutte la sterilizzazione della clausole di salvaguardia che prevedono un aumento dell’Iva dal 2018.
Quanto ai prossimi anni, la nota di aggiornamento prevede che nel 2019 l’indebitamento netto dovrebbe scendere allo 0,9% e nel 2020 allo 0,2%. Il rapporto tra debito pubblico e Pil riprenderà a scendere nel 2017 per proseguire costantemente in questa direzione negli anni successivi.
Sicuramente le riforme strutturali avviate nel corso degli ultimi anni hanno agevolato la ripresa, modernizzando i comparti coinvolti e consentendo ai consumatori di accedere a servizi migliori a prezzi più convenienti, ma non hanno consentito al nostro Paese di fare il salto di qualità. Infatti, dalla nota di aggiornamento si evince che il ritmo della crescita dell’Italia resta inferiore a quello di altri partner europei.
In merito al mercato del lavoro, gli ultimi dati Istat sulla disoccupazione sono incoraggianti, la disoccupazione giovanile sta diminuendo, ma resta ancora su livelli medio-alti e i risultati non sono soddisfacenti. Occorre pertanto lavorare per contrastare l’esclusione sociale delle classi maggiormente svantaggiate.
Nell’ambito del piano Industria 4.0, il manifatturiero ad alto contenuto tecnologico continuerà il prossimo anno ad usufruire di sgravi e di aiuti agli investimenti ma, da quanto si apprende, ci si focalizzerà sulle risorse umane e sulla formazione. Questo dovrà accompagnarsi a misure strutturali per la promozione anche di investimenti in capitale e ricerca.
Confapi nelle ultime audizioni sulla legge di bilancio e sul DEF di aprile scorso, aveva più volto insistito sul fatto che, per realizzare una piena rivoluzione tecnologica legata ad industria 4.0, era necessario avviare anche un processo di arricchimento culturale e professionale. Si auspica, quindi, che la legge di Bilancio 2018 contenga misure di impulso alla crescita economica e allo sviluppo, legate anche alla specificità delle Pmi.
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